E’ innegabile che lo Stuka sia uno dei soggetti più amati e riprodotti a livello modellistico. Da pochi mesi la nostrana Italeri ha fatto la coraggiosa scelta di creare un nuovo stampo dedicato alla variante B-2 dello Ju-87, inserendosi in un mercato, quello della scala del quarto di pollice, già ben fornito di kit con cui poter realizzare in pratica tutte le versioni del famoso bombardiere in picchiata della Luftwaffe.
In questo campo era l’Hasegawa a farla da padrona ma, finalmente, la ditta nostrana è riuscita a commercializzare un modello competitivo offerto a un prezzo anche inferiore rispetto ai prodotti giapponesi. Cosa volere di più?
All’interno della classica scatola ad apertura laterale, si scopre un altro contenitore in cui sono racchiusi tutti i pezzi. Questa soluzione, già adottata per il Tornado ADV/F.3 ad esempio, rende anche l’imballaggio più robusto proteggendo meglio le parti in plastica.
Le stampate, composte da uno Styrene di buona qualità color grigio chiaro, sono in totale sei. Un’ulteriore contiene le parti trasparenti, dall’ottima trasparenza. Inoltre, per semplificare il lavoro di mascheratura del canopy (fornito separato in quattro parti per rappresentarlo aperto), per i frames è stata adottata una finitura satinata che li rende meglio distinguibili dalle zone che dovranno essere coperte.
Il dettaglio di superficie della plastica segna ancora un passo in avanti per l’Italeri: rispetto al Reggiane 2001 e al Macchi 200, le pannellature sono meglio definite e della giusta profondità. In pratica, in questo momento, la ditta di Calderara di Reno non ha nulla a che invidiare alle cinesi Hobby Boss o Trumpeter.
Gli interni sono ben dettagliati, ed a conferma della mia affermazione basti vedere i tanti particolari riprodotti sulle paratie laterali che danno all’abitacolo il giusto senso di “affollamento”. I cruscotti del pilota e del navigatore/mitragliare sono forniti sotto forma di fotoincisione, assieme a delle belle cinture di sicurezza con cui completare i seggiolini.
Nella stessa lastra di ottone sono inseriti anche altri particolari esterni come, ad esempio, le walk ways alari e gli attuatori dei piani di coda.
Altra gradita particolarità di questo kit è la possibilità di rappresentare il motore Junkers Jumo completamente a vista; nella scatola, infatti, sono già presenti molti pezzi (addirittura venti) che compongono il propulsore e non hanno nulla da invidiare agli aftermarket in resina. Tra questi troviamo il serbatoio del lubrificante (da completare con due tubazioni idrauliche in vinile già incluse) con il relativo radiatore, e il sistema di raffreddamento dell’acqua.
Osservando le superfici di comando, è inevitabile fare un confronto con la serie degli Stuka prodotta dall’Hasegawa; se negli stampi giapponesi gli alettoni e i flaps sono uniti al resto dell’ala mediante degli anti estetici supporti in plastica abbastanza grossolani, nel modello italiano gli attuatori sono meglio curati e realizzati. Questi possono essere, comunque, migliorati, ma già da scatola sono più che accettabili. Continuando, altra nota di riguardo va fatta per i piani di coda e il timone di profondità che hanno i piani di governo separati per essere posizionati nella posizione a piacimento.
Altre finezze riguardano gli pneumatici, già stampati con l’effetto peso, e i generatori delle sirene dette “Jericho Horn” montate sugli “scarponi” dello Stuka.
Ricca anche la dotazione di carichi di caduta, prelevati direttamente dal set dedicato agli armamenti “Luftwaffe WWII” già presente nel catalogo Italeri; non tutti gli ordigni e serbatoi potranno essere utilizzati, ma andranno comunque a “rimpilzare” il magazzino spare parts che ogni buon modellista deve avere.
Una piccola nota negativa riguarda la forma dell’ogiva (troppo a “bulbo”) e delle pale dell’elica, troppo spanciate al centro e sottili alle estremità. Entrambi i difetti possono essere facilmente risolti con colpi di lima ben assestati.
Le decalcomanie permettono di riprodurre quattro esemplari, tutti inquadrati nella Luftwaffe:
• Junkers Ju-87 B-2, Stab III/StG77, Bulgaria, aprile 1941.
• Junkers Ju-87 B-2, 3/StG2, Francia, agosto 1940.
• Junkers Ju-87 B-2, 2/StG2, Russia, luglio 1941.
• Junkers Ju-87 B-2, 7/StG1, Francia, estate 1941.
Poiché la versione B-2 è stata largamente utilizzata anche dalla Regia Aeronautica, auspichiamo che l’Italeri crei una scatola ad hoc dedicata agli Stuka italiani.
Ad ogni modo le decal sono fornite dalla Cartograf, e questo è già sinonimo di qualità di stampa e dei supporti trasparenti.
Chiaro e ben curato il foglio istruzioni che riporta tutti i vari passaggi costruttivi e fornisce anche qualche suggerimento per un corretto assemblaggio di taluni particolari (tipo la posizione della mitragliatrice brandeggiabile quando il tettuccio era aperto).
In conclusione, posso dire di essere rimasto piacevolmente colpito da questo kit. Inconsciamente, quando si parla di soggetti così conosciuti e diffusi nella cultura modellistica come lo Ju.87, la nostra scelta si orienta sempre su ditte blasonate che propongono i loro stampi (delle volte molto datati) a prezzi ancora inspiegabilmente elevati. Bè, questa volta ci si potrà rivolgere all’Italeri che con questo prodotto ha fornito prova di essere giunta a una proficua maturazione, dimostrando che, quando vuole, ci sa fare sul serio.
Buon modellismo a tutti. Valerio Starfighter84 D’Amadio.
Bella rece. MT migliora di giorno in giorno con un bel “taglio” nazionale in un mondo dominato dagli anglofoni e dai Jap.
Alla prossima