chiedo scusa per l'off topic, spero di non
Sulla
scala
Senza offesa per alcuno, ritengo che nemmeno si debba discutere sulla scala più adeguata per un modello dato che il problema è piuttosto quale obbiettivo si stia tentando di raggiungere.
Ovviamente se ci si vuol semplicemente divertire, una scala vale l'altra, ma per esempio una scala piccina (72, 100, 150) è più complessa da gestire nei dettagli ma d'altro canto molti dettagli proprio per questioni di visibilità puoi TRIMMARLI direttamente. La scala grande (32, 24) ovviamente favorisce il puro divertimento ma scontenta moltissimo se non hai la voglia di fare i dettagli e quindi se non hai la pazienza di studiare modelli colori versioni eccetera, a meno che non inventi (ma crei un aereo mai esistito!). La scala al 48 per me è un buon compromesso per il modellista medio, il 72 un decente ripiego per chi ha poco spazio e vuole spendere un pò di meno.
Quindi ad obbiettivo segue la scala più adeguata. Non esiste LA scala o dovremmo dire che esiste solo un obbiettivo possibile e un tipo di modellista con una forma mentis, gli altri giocano e non modellano. Poi se ho un obbiettivo devo fare pratica, magari sono portatissimo per un modo di fare ma non mi va di seguirlo e faccio altro... ci sta.
Sulle
sporcature alla spagnola
Anche qui... obbiettivi, e occorre fare premesse.
Se devo rappresentare un modello didascalico, dal punto di vista della storia dell'aviazione, il modello direi di realizzarlo cercando a qualsiasi scala una visibilità perfetta di ogni dettaglio, quindi modello pulito e aereo come nuovo, oppure in un momento storico esatto e ben documentato, o comunque con ricerca plausibile (qui diventa un pò tentativo di ricostruzione, che pure È storia).
Oppure voglio fare un bel modello. Mi permetto di "colmare i vuoti", rielaboro interiormente quella macchina che mi piace perchè ne adoro il mito o la storia o il design, e creo qualcosa che sorprende e appaga l'occhio.
A volte mi pare si dimentichi che il modello è un OGGETTO, diverso rispetto a ciò che rappresenta (e la differenza tra realtà, visione e rappresentazione è da sottolineare perchè sono cose autonome di pari dignità). Il modello deve piacere a chi LO FA e a chi LO POSSIEDE. Un modello che vuole essere storicamente attendibile "a prescindere" non ha valore se è solo uno "scarico di responsabilità" nel senso che delego ciò che faccio ad un obbligo che mi auto-impongo quindi è orribile ma è
perfetto perchè copia conforme della realtà: affermare questa cosa non solo è assurdo (perchè una copia perfetta di un 109 dovrebbe essere un 109 in scala 1:1 e di metallo non al 32, 24, 12 ecc in plastica) ma sminuisce l'uomo a macchina fotocopiatrice.
Io credo che Max abbia amato il suo modello e sia passato oltre ciò di cui non poteva essere a conoscenza, calcando un pò la mano su ciò che al suo occhio piace: ciò ne fa per me una persona razionale e abile. Anche se ci si rende conto che la spirale non sia perfetta come Max ha scritto più volte, so per esperienza che questo cose col tempo si dimenticano (appaiono meno evidenti e "brucianti") e si vede solo un effetto complessivo sicuramente ottimo e soddisfacente.
Sulle
variazioni rispetto alla luce e allo sfondo:
da insegnante di Arte e disegno (indegno di tale compito) devo dire che non sono stupito dal fatto che a luce artificiale, sembri un altro modello. In genere le luci che usiamo sono calde o fredde e danno una sensazione visiva che poi può cambiare molto quando esponi il modello alla luce naturale, che invece (salvo ovviamente verso l'alba o il tramonto) è bianca, quindi "imparziale" essendo composta dall'intero spettro visibile.
Quindi il mare al tramonto diventa rosso e nel resto della giornata appare blu, entrambi sono colori "reali" del mare, ma ovviamente il colore del mare è il blu, al tramonto il colore "vero" del mare non c'è più perchè il sole è più basso sull'orizzonte, la luce attraversa più atmosfera, l'aria filtra le altre radiazioni luminose, passa solo il colore rosso, il rosso "tinge" il mare.
Uno dei motivi per cui mi ammazzo a cercare la tinta più adeguata quando inizio un modello è proprio questo, dopo voglio essere convinto del risultato perchè fotografando il modello alla luce naturale non voglio disconoscere di averlo fatto io...
Per avere foto obiettive anche a luce artificiale va bilanciato il bianco, operazione in pò macchinosa che personalmente non faccio (fotografo a luce solare). Ovviamente tutti noi lavoriamo al chiuso e il modello ci sembra avere toni diversi... ma il nostro occhio compensa abbastanza bene. La macchina fotografica difficilmente ci riesce (in interni in genere compenso con il bilanciamento "incandescente" che recupera un pò il blu).
Anche il fondo della foto crea differenza a volte abissali, in primis a causa di quanto detto sopra perchè se lasci un bilanciamento manuale (per esempio perchè sei a luce naturale) comunque la fotocamera tenderà a percepire il colore prevalente e creerà foto differenti nelle tinte (puoi regolarlo a volte manualmente ma ti ci potresti "impiccare" lo stesso), ma anche perchè comunque l'occhio tiene conto del fondo: i colori caldi tendono a vanire in avanti, i freddi ad arretrare. Coppie di complementari creano contrasto e luminosità.
Nel tuo caso hai ottenuto una certa desaturazione nelle foto esterne e questo ha accentuato i contrasti dei pannelli. Le foto indoor non vanno male ma sono calde. In definitiva, nessuna foto secondo me rende giustizia al tuo modello che si vedrebbe bene in foto fatte fuori a fondo un pò scuro, io sconsiglierei il bianco o la fotocamera automatica si impiccia secondo me.
ripeto le scuse per l'off topic, spero di non passare per saccente e a parte il discorso colori sono idee personali