Starfighter84 ha scritto: ↑1 giugno 2020, 21:22
Mi sono rimesso in pari con il WIP... ho ricevuto ulteriore conferma che il kit in questione ha più problemi che altro (anche altri WIP segnalano gli stessi difetti). Non ho ben capito come ha fatto il parabrezza a creparsi in quel modo... è successo quando la colla era già asciutta e carteggiata? all'interno avevi inserito uno spessore che poi hai sfilato e rimosso?
Si è crepato dopo che la colla era asciutta. Mi spiego, per far aderire la parte posteriore del parabrezza ho schiacciato (con il dito) il pezzo contro la fusoliera (leggermente) previo incollaggio con ciano. Questo perchè, mentre nella parte anteriore (cioè verso il cono radar, per capirci) c'era lo spazio per carteggiare e raccordare la fusoliera, nella parte posteriore non c'era spazio. Così ho fatto. Poi evidentemente la tensione ha portato a creparsi. Probabilmente altri modellisti avrebbero risolto la cosa in altro modo.
Starfighter84 ha scritto: ↑1 giugno 2020, 21:22
Sul metodo che utilizzi per le stuccature ho più di qualche perplessità Michele... va bene per fessure che non devono essere reincise, ma non per quelle dove passa una pannellatura da ripristinare. Da quello che vedo, dove c'era bisogno non hai reinciso...
Ho utilizzato sia lo stucco ad acqua sia (tanta) cianoacrilica e rifatto tante pannellature. Quella che ti riferisci tu probabilmente è quella sul ventre tra ali e fusoliera che è molto larga. Non ho usato la ciano perchè avrebbe richiesto una grossa quantità ed in una zona difficile da carteggiare e con dettagli che sarebbero tutti spariti. Ho provato ad utilizzare lo stuuco ad acqua che avevo in casa. Questo stucco ha sicuramente dei limiti in questo tipo di stuccature. Non so come si sarebbe potuto risolvere la cosa in modo più corretto. Cercherò di "aggiustare" il tutto con il lavaggio (adesso solo abbozzato in prova).
Un commento al termine della costruzione e colorazione sul kit Kinetic. E' noto che questa casa modellista è una "main contractor", alla ESCI per intenderci, ovvero in casa ha solo la gestione dell'operazione affidandosi a soggetti terzi per eseguire tutte le fasi. La progettazione e la ricerca è stata molto buona, c'era riprodotto tutto con un buon dettaglio. Su questo punto direi che hanno lavorato bene.
Le soluzioni tecniche progettuali sono state buone, un plauso sicuramente alla fusoliera in un pezzo unico, molto realistica e facile da assemblare. Sull'ala invece hanno voluto strafare (o accontentare certi modellisti) con una eccessiva scomposizione, tra l'altro inutile. che ha creato solo problemi di assemblaggio. Sarebbe bastato aggiungere un'altra stampata con l'ala tutta chiusa come è presente nella realtà e lasciare l'ala scomposta per il diletto di certi modellisti.
Per quanto riguarda altre parti come aerofreni, una soluzione intelligente sarebbe stata quella di rappresentarli chiusi, ma all'interno segnare dove tagliare se si desiderasse lasciarli aperti. Soluzione adottata sul F-20A della Freedom Model. Si evitano grandi sbattimenti per assemblare una parte sempre difficile, quasi mai corretta dimensionalmente, stuccature con ciano e rifacimento pannellature in zone complesse.
Sugli incastri invece il problema è prettamente gestionale, ovvero sarebbe necessario un controllo qualità sulle lavorazioni esterne. Infatti dopo le stampate di prova ed un assemblaggio da parte di un modellista medio, si scoprivano subito in modo evidente le tante magagne. Le cose che erano state riprodotte con errata lavorazione meccanica venivano rese al fornitore per essere aggiustate o rifatte. In pratica prendo il parabrezzo lo monto e vedo che è troppo stretto. Ho i disegni 3D, misuro le parti, scopro che hanno sbagliato la lavorazione. Rendo il tutto al fornitore con una "non conformità" e lui me lo rifà corretto, altrimenti non lo pago (si scrive sul contratto). Problema risolto!
A tal proposito leggevo recentemente una testimonianza di un ex dipendente della Monogram che ad ogni soggetto in sviluppo prima della sua commercializzazione veniva fatto costruire ad una decina di modellisti. In questo modo si scoprivano i difetti e si correggevano prima della produzione definitiva.
Insomma basterebbe poco per trasformare un modello con tanti problemi in un kit "alla Tamiya". Perché questo non viene fatto ?
Penso che Mr. Chung faccia i suoi soliti calcoli economici. Sappiamo dalle leggi del marketing che un nuovo prodotto deve vendere diciamo nei primi 6 mesi di immissione sul mercato. Dopo un anno le performance di vendita sono praticamente azzerate. Quindi nei primi 6 mesi i modellisti comprano la novità e la ripongono (per ovvie ragioni di tempo) nel loro magazzino. In rete ci sono tanti unboxing, ma la visione del contenuto della scatola e delle stampate non dice nulla sulla reale bontà dello stampo in fase di assemblaggio. Poi sappiamo che certi modellisti sono dei professionisti, pagati dalle aziende per presentare i propri prodotti ed inevitabilmente devono mascherare certi problemucci. Così abbiamo solo pochi modellisti in questo lasso di tempo che lo costruiscono e scoprono le magagne. Nel frattempo l'azienda ha venduto il prodotto ed è già rientrata dall'investimento.
Starfighter84 ha scritto: ↑1 giugno 2020, 21:22
Stesso dubbio di Max anche sul colore delle insegne argentine sul timone...
Si è vero, come ho detto nei post precedenti causa lockdown avevo fatto uno "sky blue" casereccio. Alla riapertura mi sono fatto mandare da steel models lo "sky blue" corretto, ovvero H-25 di Gunze e l'ho spruzzato. Adesso è ok.