Ottimo!
Vincente la soluzione della saldatura a stagno! Bravo
IWATA...Nothing else for successful goals!
<<L'uomo è la misura di tutte le cose, di quelle che sono in quanto sono e di quelle che non sono in quanto non sono.>>
[Πρωταγόρας - Protagora 486-411 a.C.]
denis ha scritto: ↑3 dicembre 2019, 17:23
ottimo aggiornamento!! il mio suepr tutorial di saldatura in fiera sta trovando adepti!!!
Ebbene sì, maledetto Carter, m'hai scoperto!
Ero intenzionato a prendere un Dremmel a gas, e le tue prove sul campo mi hanno convinto a prenderlo.
siderum_tenus ha scritto: ↑3 dicembre 2019, 16:52
Ciao Alex,
dunque anche mamma Tamiya ogni tanto sbaglia qualcosa...
Stai comunque procedendo bene, venendo a capo delle difficoltà.
No Mario, mamma Tamiya le cose le fa bene. Se non fosse stato che in quel punto lo spessore è di almeno 2mm, avrei dovuto levare la fotoincisione.
Jacopo ha scritto: ↑3 dicembre 2019, 8:16
Ottima idea Ale!!! te la copierò sicuramente per il mio P-61
Grazie Jacopo. Lo stagno si attacca molto bene ed è pure "abbastanza" elastico.
pitchup ha scritto: ↑3 dicembre 2019, 8:04
ciao Alessandro
ebbravo il nostro maestro cesellatore...io non ne avrei il coraggio su un simile kit!
saluti
Ciao Max.
Ogni volta che dovevo riprendere a grattare perchè le due valve non si univano ben bene, temevo di aver raggiunto il "fondo"...
FreestyleAurelio ha scritto: ↑2 dicembre 2019, 17:51
Ottimo!
Vincente la soluzione della saldatura a stagno! Bravo
Grazie Aurelio.
Come ho scritto a Jacopo, lo stagno si attacca benissimo al ottone. L'importante è creare una specie di nastro, cosi da lasciare alla fotoincisione una certa flessibilità. Lo strato che ho lasciato non dovrebbe superare i 2/3 decimi di millimetro.
Grazie per le info Alex. Io sono una pippa con il saldatore ma ci voglio provare. Se non erro nelle PE dedicate al P-38 Academy, la Eduard per i pozzetti del MLG ha previsto lo stesso montaggio; quando sarà il momento seguirò i tuoi consigli
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Dove eravamo rimasti?
Dopo aver risolto il problema delle fotoincisioni al interno del vano carrelli, ho "creato" il colore che avrebbe dovuto sostituire quello reale.
Il colore è un grigio scuro, però con una leggera sfumatura viola. Alla fine sono riuscito a farlo identico e, al primo impatto, ho avuto un'epifania e ho rinominato il colore "fantasia di violetta colta alla sera durante un temporale". Ammettiamolo, molto meglio che il teutonico RLM66...
Fatto il colore ho mascherato tutte le fotoincisioni.
Ecco il risultato...
Che sorpresina, nevvero?
Mentre tutte le altre sono rimaste ben attaccate al metallo, questi pezzettini hanno deciso di passare al lato... adesivo!
Armato di lama a scalpello (e mooolta attenzione) sono riuscito a togliere gran parte dal nastro e a rimetterlo al suo posto. Poi ho colorato ciò che mancava, lasciando però delle piccole parti scoperte. La fotoincisione, in questo caso è di metallo, perciò il chipping viene ancor più realistico.
I lavori vanno avanti con costanza ma, molto lentamente a causa di questi problemini. Però, come potete bene vedere niente di irrisolvibile.
Starfighter84 ha scritto: ↑21 novembre 2019, 17:59
Per ciò che riguarda le fotoincisioni pre colorate, personalmente le evito come la peste. Non rispettano mai i colori e, come dice Fabio, hanno quella fastidiosa retinatura di stampa sulle superfici... di certo non all'altezza di un modello nella scala del quarto di pollice.
Solitamente cerco di riverniciare i pannelli con il colore del cockpit ma nel tuo caso la vedo abbastanza dura...
Dopo tutto 'sto casino, come non darti ragione Valerio? Sbagliando s'impara...
Ultima modifica di Alecs® il 22 dicembre 2019, 0:01, modificato 2 volte in totale.
Che Genere di Modellista?: Prediligo i Jet moderni ma non rifiuto qualche bella elica! cultore sfegatato dei velivoli IAF, perdo completamente la testa di fronte al mio amore di sempre... il mitico F-104!
Ammazza che lavoro di "ricucitura" Ale.... io avrei già tirato tutto fuori dalla finestra...!
"I migliori modellisti sono costantemente alla ricerca di metodi per migliorare la qualità del loro lavoro e non sono mai pienamente soddisfatti dei loro risultati" (Bill Horan)