Trovo sempre stimolante il dover cambiare approccio di lavoro.
In questo caso avevo il figurino della Andrea Miniatures, un vecchio pezzo, che ho iniziato come semplice esercizio di relax. Inoltre volevo provare a realizzare un albero adatto alla scala maggiore, cosa che mi aveva sempre incuriosito.
Cosa meglio di un mini diorama che abbinasse entrambe le cose?
Il figurino e' l'arciere inglese ( metà del 1400). E' il famoso bowman , armato di arco lungo che permetteva di colpire le linee nemiche da lunga distanza. L'arco era spesso realizzato in legno di tasso e richiedeva un notevole sforzo per essere teso. Le frecce potevano arrivare a 300 metri di distanza e potevano penetrare le armature dell'epoca. Per il combattimento a breve distanza usavano spada e un piccolo scudo circolare. La protezione del corpo era data da un corpetto in stoffa o in cuoio con delle placche metalliche cucite al suo interno.
Gli arcieri non facevano parte dell'esercito regolare. Essi venivano reclutati tra i servitori dei nobili e spesso si tramandavano di padre in figlio l'addestramento e l'abilità nell'uso dell'arco lungo. Erano temibili avversari sul campo di battaglia, specie durante la guerra dei cento anni contro i francesi. Si dice che se catturati ( e risparmiati), gli venisse tagliato il pollice e l'indice della mano destra per renderli inabili all'uso dell'arco.
Essi furono determinanti in diverse occasioni. Una di queste fu la battaglia di Agincourt. Re Enrico V d'Inghilterra li schiero' ai lati del suo esiguo esercito contro i piu' numerosi francesi. Grazie ai bowmen riuscì a fermare la potente cavalleria francese. Essa arrivo' al contatto con le prime linee inglesi stremata dalle frecce scagliate da lunga distanza e rallentata dai pali che gli stessi arcieri avevano posto di fronte a loro per frenare l'impeto dei cavalli.
Il figurino risente della età.. In molti punti ho trovato il metallo poroso e ho dovuto lavorare con carta e paglietta per ridargli uniformità e lucentezza.Le parti che dovevano rimanere in metallo sono state lucidate con cura. Poi ho passato un lavaggio ad olio con terra di Cassel, protetto successivamente da smoke tamiya diluito. Un secondo lavaggio piu' denso e' servito ad accentuare le ombre mentre con un inchiostro tipografico argento ho accentuato le luci.
Il corpetto e gli stivali sono stati realizzati con acrilici. Poi con i colori ad olio ho accentuato luci, ombre e leggera usura.
Per il resto ho utilizzato i vallejo e gli Andrea che trovo piu' adatti per il tessuto in quanto rimangono piu' opachi.
Il figurino era corredato anche di un sacco per riporre le frecce di pessima fattura che non ho utilizzato. Era presente anche il palo di legno appuntito. Pero' ho preferito fare il dioramino e non aveva senso posizionarlo ai margini di un bosco.
L'albero e' una specie di mostro di Frankenstein... Per il tronco ho usato un pezzo di ramoscello secco. Ad esso ho incollato dei fili metallici intrecciati per le radici e i rami piu' grossi. Essi sono stati ricoperti dal vallejo Dark Earth, un prodotto usato per la terra nei diorami. E' una pasta vinilica che si presta bene ad esere spalmata e lavorata con un pennello, in modo da dare una forma adatta alle trecce di rame. Inoltre aveva un colore simile al ramoscello di base.
Su questi rami ho incollato dei rametti secchi di teloxis , una pianta utilizzata spesso nei diorami e nei presepi.
Realizzato lo scheletro ho incollato , praticamente una alla volta, delle foglie della AK interactive. Esse sono intrecciate in una sorta di rete. Per applicarle le ho dapprima isolate e poi incollate con il Mod Podge, che e' una specie di colla vinilica ma opaca.
Fin qui il serio... Dovete sapere che una volta dato il primer il povero arciere non aveva un viso molto intelligente. Per questo, concordi anche altri amici modellisti, lo ho ribattezzato Ernesto Arciere Maldestro.
Ecco di seguito quello che doveva essere il suo pensiero e le foto....
" Mannaggia Maria Stuarda!!!"
(In effetti le vivrà 100 anni dopo ma tale frase era gia' usata all'epoca e sarà esclamata anche dai famosi piloti della raf nella ww1- Vedi il famoso Mc Nannol)
" Parola mia, di Ernesto Nannolhood, non mi ci faccio piu' fregare da ste guerre... I miei compagni stanno sicuri nelle retrovie a lanciare frecce ... Io invece davanti a tutti, solo ... Ora vabbe' che l'altra volta ho sbagliato mira e ho colpito il sedere del conte... e poi ad uno puo' capitare di infilzare con una freccia il cavallo del duca che guidava l'assalto... d'altra parte su dieci compagni almeno sette li ho colpiti alla schiena solo di striscio, un graffietto...
insomma... arimannaggia Maria Stuarda... mo mi nascondo dietro l'albero e aspetto che si calmino le acque...."