Ti dico quali sono i miei dubbi invitandoti a fregartene tranquillamente qualora avessi idee differenti perché in alcuni casi sono e restano opinioni. Tra l'altro per fare un discorso generale, seguibile da tutti e senza scendere troppo nel tecnico, userò delle orripilanti

approssimazioni per le quali chiedo sin d'ora perdono e che tenterò di evidenziare in corsivo. Metto anche qualche
link per chi avesse voglia di approfondire lasciando però al lettore la verifica della loro attendibilità. Resto anche il solo responsabile di qualsiasi fesseria venga scritta e del fatto che, ma ormai mi conoscete, sarò probabilmente prolisso.
Dai ricordi dei miei studi i materiali metallici utilizzati nell'industria aeronautica sono solitamente caratterizzati dalla maggior
robustezza possibile in associazione con la minor massa tanto da essere denominati generalmente
leghe leggere (la base è solitamente l'alluminio dato che le leghe di
magnesio scontano una minor
robustezza ed una difficoltà di lavorazione che le relega ad utilizzi particolari).
Quando il Bounder fu realizzato i tempi erano ancora immaturi per parlare di
materiali compositi ad applicazione aeronautica nonostante il progetto fosse piuttosto estremo ed avanzato per l'epoca. In aggiunta rammento che ancora negli anni '80/'90, e qui cito alcune mie convinzioni, evidentemente confutabili, che ho dettagliato in
questo post, i sovietici continuavano a scontare una certa arretratezza in campo metallurgico rispetto agli occidentali.
Le leghe metalliche che sfoggiano le doti che ho poc'anzi citato sono solitamente quelle che hanno, come
colorazione percepita predominante quella che potremmo definire avere
riflessi argentei. I metalli aventi colori che tendono ad avvicinarsi a
rame (rosso-arancio) ed
oro (giallo) sono per l'appunto (
solo) questi due e le loro eventuali leghe. Entrambi però scontano caratteristiche poco desiderabili nel campo dei rivestimenti aeronautici in quanto hanno una densità elevata (= più peso) e una resistenza meccanica inferiore (= minor
robustezza) ai loro fratelli.