martedì, Luglio 15, 2025
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Costruire una torretta di balsa.

Una torretta di balsa può essere un elemento scenico a se stante oppure un elemento da utilizzare in un gioco da tavolo come quello del Signore degli Anelli della Games Workshop.

Qualunque sia l’utilizzo che en vorrete fare, avrete bisogno di:

  • balsa di vari spessori e tipologie in listelli
  • colla
  • filo (facoltativo)
  • cartone (facoltativo)

Realizzarlo è piuttosto semplice, dovrete prendere solo degli accorgimenti per tenere insieme i pezzi fino a che non si saranno incollati.

Balsa di vario genere.

Torretta di balsa

Tagliate la balsa in 2 serie da 4 (4 più lunghi per le travi alla base e 4 più corti per le travi in alto).

Torretta di balsa

Fissate i pali sul tavolo per poter incollarci stabilmente le travi.

Torretta di balsa

Mentre aspettate che le travi si incollino ai pali, create una scaletta tagliando pezzetini di uguale dimensione e incollandoli su due stecchette lunghe poco più dell’altezza del piano che andrete a creare una volta che avrete incollato tutto.

Torretta di balsa

Per incollare i pali e le travi avrete bisogno di supporti di fortuna.

Torretta di balsa

Alla fine si reggerà tutto da solo….

Torretta di balsa

Tagliate le tavole che comporranno il piano e posizionatele per prova tra le travi.

Torretta di balsa

Se volete incollate direttamente le tavole sulle travi, oppure incollate le tavole su un cartoncino e incollate il tutto sulle travi.

Torretta di balsa

Ecco fatto! colorate a vostro piacimento e se volete aggiungete anche una basetta!

Torretta di balsa

Quando il mio amico lo colorerà aggiungerò le foto! ma il risultato è pressochè questo. Le variabili di inventiva e personalizzazione sono molte.

P.S. un tocco di classe sarebbe usare un filo per creare delle corde per far sembrare il tutto legato.

Torretta di balsa

Creare il diorama di un aeroporto: prove fotografiche.

Giunti alla fine del lavoro per ciò che riguarda la basetta, non abbiamo resistito nel fare qualche prova fotografica! abbiamo ambientato un paio di modelli e scattato dei particolari delle zone erbose per farvi capire meglio il risultato finale delle nostre fatiche. Nel più breve tempo possibile cercheremo di proporvi la terza ed ultima parte del diorama: lo Shelter. A presto! Starfighter84 & Simmonsstummer.

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Come creare il diorama di un aeroporto. Seconda parte: aggiungere particolari con Flock.

Realizzato in collaborazione tra Simmonsstummer e Starfighter84

Questa è la seconda parte dell’articolo riguardante la costruzione del diorama di un aeroporto che potete trovare qui.

Per aggiungere realismo alla base, abbiamo deciso di completarla con ulteriori particolari come la vegetazione: creando dei cespugli e piante nei punti verdi abbiamo di cercato di rendere il diorama più “operativo”.

Creazione della Flock

occorrente:

  • grattugia.
  • spugna.
  • setaccio.
  • colori a tempera.

Il procedimento non potrebbe essere più semplice: si prende una spugna (meglio se a trama fine) e la si grattuggia per sbriciolarla in pezzettini.

Diorama Hangar

Con un setaccio da cucina si effettua un’ulteriore “filtraggio” della spugna, per renderne la trama ancor più sottile.

Diorama Hangar

Diorama Hangar

Diorama Hangar

Dopo aver ottenuto il risultato che vedete nella foto, si procede con la colorazione dell spugna: in un bicchiere di plastica si sciolgono i colori a tempera in modo da avere una soluzione molto diluita. Ognuno può scegliere la gradazione di colore che preferisce… l’importante è ottenere un effetto quanto più fedele ad un cespuglio.

Diorama Hangar

Diorama Hangar

Una volta imbevuta, si elimina l’acqua in eccesso e si divide il blocco di spugna per facilitarne l’asciugatura.

Diorama Hangar

Diorama Hangar

Diorama Hangar

Diorama Hangar

APPLICAZIONE DEL FLOCK:

Nel precedente articolo eravamo rimasti con il plastico in questo stato:

Diorama Hangar

La spugna asciutta (che oramai ha assunto tutti i connotati del Flock!), subisce un ulteriore processo di assottigliamento utilizzando il solito setaccio.

Diorama Hangar

Diorama Hangar

A questo punto si imbeve il Flock in una soluzione di acqua e Vinavil per permettergli di incollarsi al prato precedentemente posizionato.

Diorama Hangar

Diorama Hangar

Si raggruppa il Flock in piccoli mucchietti per simulare dei cespugli. L’effetto finale è molto soddisfacente! Per favorire l’unione dei vari pezzi di Flock si aggiunge ulteriore soluzione di acqua e Vinavil.

Diorama Hangar

Diorama Hangar

Volendo si possono aggiungere altri dettagli, come ad esempio del terriccio simulato con la segatura.

Diorama Hangar

Od anche dei piccoli arbusti secchi ricavati dalle setole di un vecchio pennello.

Diorama Hangar

Diorama Hangar

Diorama Hangar

Per concludere vi avvertiamo subito che il Vinavil necessiterà di tempi molto lunghi per essiccarsi completamente. Inoltre esso potrebbe lasciare degli anti estetici aloni sul prato… per dare la giusta finitura basterà “grattuggiare” con della carta vetrata un pezzo del prato stesso, in modo che i piccoli filamenti si vadano ad attaccare alla colla ancora fresca e coprano i suddetti aloni.

Puoi trovare tutte le foto passo passo nel set di flickr

Come creare il diorama di un aeroporto. Prima parte: creazione della base.

Realizzato in collaborazione tra Simmonsstummer & Starfighter84

Il progetto è nato come necessità di trovare uno sfondo appropriato sul quale fotografare i modelli realizzati. Quale migliore ase può essere scelta se non uno “spezzone” di un aeroporto e il suo circondario? Il lavoro è stato impegnativo per poter realizzare per quanto possibile, un diorama reale e piuttosto versatile.

In questo articolo troverete le immagini passo passo della prima parte del diorama: la base.

Occorrente:

  • tavola di MDF.
  • squadre, righelli, matite etc..
  • taglierini.
  • carta vetrata fine.
  • utensili a punta tonda (del tipo usato dai dentisti).
  • spatoletta o raschietto (per eliminare le scorie di MDF).
  • cementite.
  • tamponi da decoupage.
  • colori a tempera.
  • foglio di prato.
  • Vinavil.
  • pennelli vari.
  • molta pazienza!

Abbiamo iniziato a segnare sull’MDF i vari quadrati che simuleranno la superficie degli aeroporti, tecnicamente chiamata  Tarmac.

Diorama Hangar

Mediante l’uso dei classici Taglierini abbiamo inciso le linee di delimitazione dei quadrati di Tarmac… non vi preoccupate se non risultano precisi: a fine lavoro daranno un effetto più realistico.

Diorama Hangar

Dopo aver praticato le incisioni, abbiamo aumentato la loro profondità aiutandoci con questo strumento da dentista a punta tonda. Andrà comunque bene un qualsiasi attrezzo che abbia una punta con queste caratteristiche.

Diorama Hangar

Ci siamo poi aiutati con un raschietto per asportare il materiale di risulta proveniente dall’incisione del Tarmac, ma non buttatelo! vi sarà utile più avanti!

Diorama Hangar

Per dare un colore di base e ricreare l’effetto “cemento” abbiamo usato la cementite applicandola con dei piccoli tamponi da decoupage. Essa è facilmente reperibile in tutte le ferramenta, ed è un primer acrilico per lavori in muratura.

Diorama Hangar

Diorama Hangar

Per il colore abbiamo utilizzato della semplice tempera, ma avremmo tranquillamente potuto utilizzare altri tipi di pigmenti. Lasciamo alla vostra fantasia sperimentare altri tipi di materiali.

Diorama Hangar

La stesura è avvenuta a più fasi e con colori più chiari e più scuri per rendere più vero il risultato finale. Le prime mani sono state molto diluite per creare un effetto sfumato ed irregolare. In linea di massima i colori più scuri sono stati dipinti nella parte esterna del blocco e i più chiari al centro.

Diorama Hangar

Diorama Hangar

Diorama Hangar

Finita la colorazione ci siamo dedicati alle aree verdi che precedentemente avevamo segnato e lasciato grezze. Abbiamo quindi tagliato dei pezzi di prato sintetico (quello utilizzato per i presepi natalizi), ed incollato gli stessi con la solita ed immancabile Vinavil.

Diorama Hangar

Diorama Hangar

Diorama Hangar

Questo è pressochè la fine della base ma volendo aggiungere altri particolari…

Diorama Hangar

Abbiamo utilizzato la segatura creatasi nel processo di incisione per aggiungere l’effetto della terra tra i blocchi e vicino alle zone verdi.

Diorama Hangar

Prossimamente la seconda parte del Diorama!

Puoi trovare le foto passo passo nel set di flickr

Diorama con gli Alberi.

Più che un articolo questo è la dimostrazione di come ho utilizzato gli alberi del precedente articolo. La miniatura di Arwen e Frodo non aveva un suo diorama e anche se il progetto iniziale era diverso, ho deciso di ospitarla in quest’ultima creazione.

Diorama Bosco Arwen e Frodo

Diorama Bosco Arwen e Frodo

Diorama Bosco Arwen e Frodo

Diorama Bosco Arwen e Frodo

Aspettando di aggiungere qualche cespuglio qua e la, spero di esservi stato utile!

alla prossima!
Simmons

Come creare alberi per i vostri diorami.

Un diorama che si rispetti, ha quante più caratteristiche naturali possibili. Rocce, arbusti, piante, terre, sabbie acque e.. Alberi. Parliamoci chiaro: gli alberelli in commercio costano tantissimo! Tra l’altro a volte sono pure brutti!! In questa fotoguida, vi darò la riccetta che ho utilizzato per creare i miei alberi in modo veloce, divertente ed economico.

Ingredienti

  • Flock
  • colla spray
  • Rami dell’alberello sottocasa (quelli già caduti si intende).

Avrete già capito che la fock fungerà da vegetazione e il rametto sarà il vostro tronco. Attenzione non tutti i rametti sono uguali! Quelli migliori sono quelli molto ramificati in modo da sembrare dei piccoli alberi già di per sè. Comunque nulla vieta le solite sperimentazioni. Vista la solita anima da riciclatore, mi sono creato da me la flock (più avanti vi dirò come fare).

 

prima fase:

 

distendete su un foglio o su una superficie di appoggio di cui non vi importa nulla della flock in modo che rimanga un bel montarozzo.

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Prendete il vostro rametto e sruzzatelo con la colla spray.

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Immergete il rametto nel montarozzo di flock.

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Otterrete una leggera impanatura…

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continuate quindi a spruzzare la colla spray e a immergere nella flock.
Potrebbe capirate di non riuscire a distribuire la flock ovunque. Poggiate il rametto sul foglio, spruzzate la colla e immergetelo di flock!

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alla fine avrete un risultato simile a questo:

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Ora non dovrete fare altro che trovare una base per il vostro alberello!

BREVE GUIDA ALLA CREAZIONE DELLA FLOCK 

In attesa  della creazione della guida video sulla creazione dellaflock vi indico brevemente il procedimento.

Occorrente:

  • acqua
  • segatura
  • colori (acrilici o anche a tempera)
  • un setaccio da cucina

Procedimento:

Versate la segatura, il colore, e l’acqua in un contenitore e iniziate a girare, girare, girare, fino a che tutta la segatura non sarà colorata e non inizierà a raggrupparsi in piccoli grumi melmosi. Cercate di capire le quantità perchè è un procedimento pressochè ad occhio! se mettete troppa acqua avrete bisogno di molto tempo perchè si asciughi quindi non esagerate inizalmente. Una volta che il colore sarà ben distribuito e avrete il vostro terriccio colorato lasciatelo asciugare un giorno.  Qaundo sarà asciutto potrete prenderlo e versarlo nel setaccio. Con l’aiuto di un fondo di bicchiere o anche di un barattolino non dovrete fare altro che setacciare e spingere questi grossi grumi di segatura colorata nel setaccio.

Al di sotto del setaccio magicamente comparirà….la Flock!

facile veloce ed economico!!!

Forum di Modeling Time

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“Folgore” in Tunisia – Macchi C.202 dal Kit Pacific Coast Models in scala 1/32.

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Modello e foto di MAURIZIO DI TERLIZZI.

Un po’ di storia:

Nel panorama di certo non esaltante dei caccia da combattimento italiani nel Secondo Conflitto Mondiale, Il Macchi 202 si è con merito ritagliato una posizione di rilievo. Amato per il suo comportamento in volo, migliore dei monoplani che lo avevano preceduto, il 202 nacque come diretto discendente del MC.200 Saetta con il quale condivideva gran parte della struttura. Fino a tutto il 1938 l’industria motoristica italiana non poteva sicuramente definirsi all’avanguardia nel campo dei propulsori, e tutti i velivoli immessi in servizio sino a quel momento soffrivano di scarsa potenza e poco affidabilità. Ma rendendosi disponibile la produzione su licenza del tedesco Daimler-Benz DB 601A, la Regia Aeronautica indisse un bando di gara per un caccia equipaggiato con il nuovo motore in linea al quale risposero la Reggiane, con il 2001 (versione rimotorizzata e riprogettata del Re.2000 Falco) e, appunto l’Aermacchi con il C.202. Alla fine del concorso risultarono vincitori entrambe i progetti, ma l’aereo che si avvicinava di più alle specifiche ministeriali rimaneva comunque il C.202 (nel frattempo ribattezzato “Folgore”), per il quale la casa costruttrice  ricevette un ordine già nel secondo semestre del 1939. Il primo esemplare nato dal genio dell’Ing. Mario Castoldi, iniziò i collaudi con un DB-601 da 1.175 CV al decollo nel corso del 1940, e già il 10 Agosto l’esemplare di pre-serie compiva il primo volo a Lonate Pozzolo confermando i voluti 600 Km/h di velocità ed un comportamento in volo caratterizzato da notevole maneggevolezza ed esente da brutte sorprese. Ne fu immediatamente ordinata la produzione in grande serie che portò il “Folgore” ad essere uno dei velivoli maggiormente prodotti dalla nostra industria, ed il tipo che equipaggiò il più alto numero di reparti della Regia Aeronautica.

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Il modello:

Fortunatamente per noi irriducibili modellisti italianofili, il Macchi 202 è un soggetto che negli ultimi anni ha goduto di un notevole interesse da parte delle ditte modellistiche. In particolare l’Hasegawa ha rilasciato in poco tempo due ottimi kit, sia in 1/72 che 1/48, considerati i prodotti migliori disponibili sul mercato. Discorso contrario va fatto per la scala 1/32, dove fino a qualche tempo fa gli unici “Folgore” a nostra disposizione venivano prodotti dalla ID Models in vacuform, e successivamente dalla Craftworks con  un modello completamente in resina dalle forme e dimensioni sicuramente molto poco accurate. La Pacific Coast Models quindi va a colmare quel gap che si è creato nella scala maggiore, commercializzando una scatola di montaggio che necessiterà solo di qualche piccola correzione per ottenere un buon risultato. Aprendo la confezione salta subito alla vista l’ottima finitura delle pannellature incise in un preciso negativo, un buon tettuccio short-run dai frems ben definiti ed una quantità di parti in resina di cui molte andranno ad allestire l’abitacolo.  Per quest’ultimo ho preferito non utilizzare i soliti set di super dettaglio e divertirmi con un po’ di autocostruzione: quindi sulla parte destra del cockpit ho aggiunto la bombola e relativo regolatore Drager Auer II dell’impianto dell’ossigeno ricavati da due tondini di plastirod opportunamente sagomati, vari cablaggi ed una piccola scatola di derivazione elettrica. Sul lato sinistro invece, ho riprodotto il gruppo manette con dello sprue filato a caldo ed  il volantino del trim del beccheggio, il tutto rifinito dai soliti tiranti e cablaggi.

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Il cruscotto è stato completato della strumentazione di bordo e di alcune leve tra cui il comando degli ipersostentatori ed il commutatore del carburante. Ho poi provveduto al totale rifacimento della corazzatura alle spalle del pilota, usando allo scopo del plasticard dello spessore di un millimetro, e all’assottigliamento del seggiolino. L’intero abitacolo è stato verniciato con il classico Verde Anticorrosione ere per ottenere la giusta tonalità ho miscelato il Verde F.S.34227 con il Grigio Chiaro F.S.36307 rispettivamente nella percentuale di 55% e 45%.

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Conclusa la fase primaria mi sono concentrato sulla fusoliera e ad un suo attento studio poiché essa è in comune con il kit del MC.205 prodotto sempre dalla PAC. Dopo averla messa a confronto con le foto e la documentazione in mio possesso mi sono reso conto che tutto sommato le modifiche da apportare erano poche e si limitavano agli interventi che vado ad elencare: per iniziare ho allungato di circa 2 mm. la carenatura degli scarichi del motore perché il loro disegno si rifà ai flabelli del Macchi 205, più grandi di dimensione; continuando ho eliminato lo sfiato ovale sul lato sinistro, stuccato i due tappi di accesso ai serbatoi presenti alla radice dell’ala e ricreati con un tondino di plasticard ed eseguito un foro per simulare l’alloggiamento della maniglia di avviamento del propulsore un po’ più sotto della volata della mitragliatrice destra. Successivamente, giudicando poco realistiche quelle del kit, ho preferito asportare e rifare le varie prese d’aria che si possono vedere sul muso.

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Dopo varie prove di unione tra l’ogiva e il terminale della fusoliera, mi sono accorto che le due parti non raccordavano per niente bene dando l’impressione che i pannelli della castellatura motore fossero stampati più “corti” e con una curvatura poco accentuata. Per rimediare al problema ho incollato un disco del solito plasticard spesso circa 2,5 mm al muso, e con un po’ di pazienza e stucco ho potuto dare l’esatta forma alle linee del velivolo. L’unione dei restanti componenti non ha creato difficoltà di sorta, le ali si adattano bene al loro alloggiamento limitando al mimino l’uso del filler, stesso discorso anche per  il pezzo in resina riproducente la presa d’aria del radiatore dell’olio sotto il motore (fornita separata dalla fusoliera sempre perché quest’ultima è in comune anche con il MC.205).

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Prima di passare alla verniciatura ho separato gli elevoni ed il timone di profondità, ma a questo punto è bene fare una precisazione: volendo riprodurre un Folgore serie X, si renderà necessario eliminare l’appendice aerodinamica posta all’estremità della superficie di comando dei piani di coda, poiché essa fu introdotta solamente  partire dalla serie XI e sui Macchi 205. Concluso il montaggio ho potuto dedicarmi, finalmente, alla fase che più mi è congeniale e che mi diverte: la verniciatura! Il velivolo da me riprodotto è appunto un serie X, e più precisamente il 72-11 appartenente al I° Stormo (Matricola Militare9535), operante in Tunisia nel 1942. La mimetica è quella classica con superfici latero superiori completamente in Nocciola Chiaro 4 con chiazze sfumate di Verde Oliva Scuro 2, mentre le superfici inferiori sono in Grigio Azzurro Chiaro 1. Personalmente ho utilizzato gli acrilici della Gunze Sangyo, spruzzati molto diluiti in più mani sopra le altre, ed in particolare per realizzare con precisione il Nocciola ho mischiato al colore H-310 un 25% di bianco. Per il Verde andrà benissimo l’H-65, per il Grigio l’H-332, mentre per la fascia in fusoliera e la parte finale del muso compresa l’ogiva il Bianco H-1. Le decalcomanie (applicate su un fondo  lucidato (e profumato!) con la immancabile cera Future) provengono dall’ottimo foglio fornito dalla PAC e stampate dalla Cartograph, ed esse permettono di riprodurre cinque diverse livree tra cui anche la famosa “Dai Banana!” dell’asso Serg.Magg. Ennio Tarantola del 51° stormo. Una successiva mano di trasparente satinato della Vallejo ha sigillato il tutto, permettendomi così di passare all’invecchiamento del modello e alla definizione delle varie pannellature effettuata con un lavaggio con colori ad olio molto diluiti. I gas di scarico sono stati simulati con una miscela di 30% RLM66 Dark Grey, 15% Nero Lucido “allungati” in un buon 55% di alcool bianco. Giunto il momento, ho completato il lavoro posizionando i due piccoli mirini esterni davanti al parabrezza, le luci di posizione alle estremità alari, i carrelli ed il tettuccio posto rigorosamente in posizione aperta.

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Close-Up Pictures:

Le foto si riferiscono all’esemplare conservato presso il Museo Storico dell’Aeronautica Militare di Vigna di Valle. Clicca sull’anteprima per ingrandire:

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Arwen e Frodo in arcione.

La Storia della Miniatura

Dopo l’incidente a Collevento, Frodo è ferito e ha bisogno delle cure che può trovare solo a Gran Burrone dagli elfi. In suo soccorso arriva Arwen , la principessa elfica, che con il suo destriero riuscirà a seminare le forze di Sauron e portare il piccolo hobbit all’inizio del suo lungo viaggio…

Il Montaggio e la Colorazione

La miniatura (in questo caso di metalli) si presenta molto dettagliata e in 3 parti separate. Le tre parti hanno bisogno di piccoli miglioramenti per combaciare alla perfezione, ma niente di particolarmente stravolgente. Più o meno lo stesso lavore che abbiamo affrontato con la miniatura di Legolas e Gimli.

La solita preparazione con carta abrasiva fine e sopratutto taglierino (non mi piace molto usare le lime….davvero troppo troppo potenti per lavori così minuziosi(certo c’è lima e lima)) . Incollaggio dei vari pezzi con colla e/o green stuff e/o stucco (io ho usato un po di green stuff per stuccare e la colla nei punti a incastro per rendere tutto più cementato).

Come al solito si procede con una mano di aerografo nero per dare una base di colore sulla quale applicare gli altri. Fate molta attenzione perchè anche se vi sembrerà di ricoprire tutta la superficie , in realtà rimarranno delle miniscole zone o punte che inevitabilmente non rimarranno colorate. Ho riscontrato che queste zone a punta o comunque sugli spigoli, sono le più delicate e in fase di pittura sono dovuto tornare più volte a correggerle.

Per il colore del viso, dei piedi e delle mani ho provato il famoso set della Andrea Miniatures. Coloristicamente un grande set che ti permette di raggiungere tutte le sfumature possibili, ma probabilmente sprecato per soggetti così piccoli. Comunque il mio giudizio finale mi porta a preferire i vallejo perchè ho trovato gli Andrea un po troppo secchi (poco vinilici) e sono rimasto un po deluso.

Successivamente ho continuato con le aree più grandi per poi colorare tutti i particolari.

L’inchiostratura come al solito da i risultati sperati. Prendendo un piccolo pennellino e immergendolo in una soluzione di inchiostro molto ma molto diluito, si possono ottenere dei minuscoli tratti di inchiostro che andranno, una volta asciugati , a evidenziare i tratti del volto o anche dei vestiti, rendendo tutto più reale.

Sebbene grandi artisti delle miniature riescano a colorare in dettaglio i volti…..io preferisco inchiostrare e lasciare libera la fantasia. Comunque qualunque consiglio è bene accetto per un eventuale cambiamento. Quegli occhietti sono dannatamente piccoli!!

Per la Basetta, dopo averla cosparsa di vinavil, ho utilizzato una sabbia che ho successivamente colorato di bestial brown e ricoperta di un’erbetta ricolorata a sua volta di un verde meno brillante.

come al solito un’immagine vale più di mille parole…e 14 immagini più di 14000…..

Arwen & Frodo in Arcione miniature

Arwen & Frodo in Arcione miniature

Arwen & Frodo in Arcione miniature

Arwen & Frodo in acrione miniatura lotr

Arwen & Frodo in acrione miniatura lotr

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Arwen & Frodo in acrione miniatura lotr

Arwen & Frodo in acrione miniatura lotr

Arwen & Frodo in acrione miniatura lotr

Arwen e Frodo lotr miniatures

Arwen e Frodo lotr miniatures

Arwen e Frodo lotr miniatures

Arwen e Frodo lotr miniatures

Arwen e Frodo lotr miniatures

Arwen e Frodo lotr miniature

Spero abbiate apprezzato,

alla prossima!

Simmons!

In anteprima…

Queste due foto postate in anteprima su Modeling Time riguardano le ultime realizzazioni del mio amico Maurizio Di Terlizzi. Non ha di certo bisogno di presentazioni, ma per chi non lo conoscesse Maurizio è uno dei modellisti più acclamati e conosciuti non solo nel nostro paese, ma anche all’estero. Vincitore di importanti competizioni come i campionati del mondo di Telford o il Mondial de la Miniature di Parigi, ha pubblicato numerose monografie sui principali velivoli italiani del Secondo Conflitto Mondiale… e da qualche tempo è diventato anche realizzatore di kit di altissimo livello come questo AB-47 J in scala 1/48.  (Lo potete vedere cliccando sul seguente link www.modellisticamonfalconese.com/Foto2003_Nuovi_Modelli9.html). Maurizio mi ha visto nascere e crescere… da lui ho imparato molto e nei suoi confronti nutro una stima al di sopra di ogni possibile descrizione. Da piccolino avevo persino deciso di abbandonare i jet per dedicarmi, come fa lui, solo ed esclusivamente ad aerei ad elica! nell’amicizia che da sempre ci lega e nella sua infinita disponibilità… mi ha promesso che presto pubblicherà qualche suo lavoro, e noi non possiamo che ringraziare ed essere onorati di ospitare i suo modelli sulle pagine di questo blog! nell’attesa deliziamoci la vista con le immagini di questi due stupendi Macchi in scala 1/32. Starfighter84.

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