Il ponte delle portaerei inglesi
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Il ponte delle portaerei inglesi
Da una discussione riguardante come ambientare un aereo sul ponte di una portaerei inglese della WW2 è sorto il legittimo dubbio sul tipo di copertura dei ponti stessi, perchè le nostre considerazioni siano a beneficio anche di chi non stà seguendo il wip in questione ho pensato di spostare in questa sezione le conclusioni a cui sono giunto.
Se da un lato è piuttosto scontato che le portaerei americane,cosi come quelle giapponesi, avessero una copertura in legno, le foto di aerei della “fleet air arm” mi davano parecchi dubbi riguardo al fatto che anche gli inglesi seguissero questa regola. Secondo alcuni il fatto che una superfice metallica, sia decisamente più scivolosa e di conseguenza inadatta alla ricopertura del ponte di una qualsivoglia nave, è già di per se una indicazione sul fatto che un rivestimento in legno sia indispensabile. Alcune foto che mi sono state gentilmente spedite oltre a numerosi link che mi sono stati indicati mi hanno spinto ad approfondire meglio che ho potuto la questione.
Dico subito che prove risolutive non ne ho trovato ma numerosi indizi mi orientano verso il fatto che non c'era traccia di legno sulla maggior parte delle portaerei inglesi, anzi sembra quasi che sulla rete non ci siano grosse discussioni al riguardo in quanto il fatto è dato per scontato.
Da quello che ho capito, la differente scivolosità del ponte non era un fattore tenuto in grande considerazione, l'uso di sabbia da cospargere sul ponte di volo era comune in tutte le marine, anche sulle portaerei americane rivestite in legno. La scelta dell' acciaio fatta dagli inglesi era dettata dal fatto, che le sue portaerei sono nate per operare in acque metropolitane, e cioè nel raggio d'azione degli aerei basati a terra, lo Stuka in particolare era piuttosto temuto. Il legno è sicuramente più facile da riparare, gli americani avevano a bordo scorte di teak e personale specializzato, ma anche ordigni molto piccoli avrebbero fatto sospendere le operazioni di volo per diverse ore, cosa che non avveniva con i ponti in acciaio dove semplicemente rimbalzavano via. Naturalmente con ordigni di grosse dimensioni il discorso era completamente diverso, la INDOMITABLE (con ponte corazzato) colpita da due bombe da 500 libbre il 12 agosto 1942 durante l'operazione “Pedestal” ebbe il ponte perforato e dovette rientrare per le riparazioni, ma su una portaerei americana gli effetti avrebbero potuto essere ben peggiori. Credo di non poter inserire una scansione al rigurdo ma su “fleet air arm” della squadron signal a pag24 c'è una foto del foro sul ponte dove si vedono abbastanza chiaramente le lastre metalliche divelte della copertura. La differenza tra portaerei corazzate e non sembra data dallo spessore delle lastre stesse, la “Ark Royal” avendo la copertura molto più sottile, non lo era. L'aumento di peso in alto dato dalla corazzatura fece però diminuire notevolmente la capacità di carico su quelle successive con l'eliminazione di un livello di hangar, di un ascensore e gli aerei passarono dai 60 della “Ark royal” ai 36 delle classi successive, il dato della notevole differenza di aerei trasportati dalla marina americana e inglese va visto proprio anche nell'ottica di una diversa struttura del ponte, che d'altro canto ha dato alcuni benefici agli inglesi quando nel pacifico gli aerei suicidi giapponesi non furono mai in grado di mettere fuori uso alcuna portaerei inglese a differenza di quelle americane. Un discorso a parte riguarda le piccole portaerei di scorta inglesi, che in realtà furono realizzate su commissione in cantieri americani e che sono in tutto e per tutto identiche a quelle USA. Mi spiace di essere stato eccessivamente lungo, ma non riuscivo in altro modo a giustificare le mie conclusioni......magari in un altro momento momento aggiungo alcuni link che mi sono stati particolarmente utili.
Naturalmente qualsiasi considerazione, anche in contrasto con le mie è la benvenuta, ciao a tutti uanca
Se da un lato è piuttosto scontato che le portaerei americane,cosi come quelle giapponesi, avessero una copertura in legno, le foto di aerei della “fleet air arm” mi davano parecchi dubbi riguardo al fatto che anche gli inglesi seguissero questa regola. Secondo alcuni il fatto che una superfice metallica, sia decisamente più scivolosa e di conseguenza inadatta alla ricopertura del ponte di una qualsivoglia nave, è già di per se una indicazione sul fatto che un rivestimento in legno sia indispensabile. Alcune foto che mi sono state gentilmente spedite oltre a numerosi link che mi sono stati indicati mi hanno spinto ad approfondire meglio che ho potuto la questione.
Dico subito che prove risolutive non ne ho trovato ma numerosi indizi mi orientano verso il fatto che non c'era traccia di legno sulla maggior parte delle portaerei inglesi, anzi sembra quasi che sulla rete non ci siano grosse discussioni al riguardo in quanto il fatto è dato per scontato.
Da quello che ho capito, la differente scivolosità del ponte non era un fattore tenuto in grande considerazione, l'uso di sabbia da cospargere sul ponte di volo era comune in tutte le marine, anche sulle portaerei americane rivestite in legno. La scelta dell' acciaio fatta dagli inglesi era dettata dal fatto, che le sue portaerei sono nate per operare in acque metropolitane, e cioè nel raggio d'azione degli aerei basati a terra, lo Stuka in particolare era piuttosto temuto. Il legno è sicuramente più facile da riparare, gli americani avevano a bordo scorte di teak e personale specializzato, ma anche ordigni molto piccoli avrebbero fatto sospendere le operazioni di volo per diverse ore, cosa che non avveniva con i ponti in acciaio dove semplicemente rimbalzavano via. Naturalmente con ordigni di grosse dimensioni il discorso era completamente diverso, la INDOMITABLE (con ponte corazzato) colpita da due bombe da 500 libbre il 12 agosto 1942 durante l'operazione “Pedestal” ebbe il ponte perforato e dovette rientrare per le riparazioni, ma su una portaerei americana gli effetti avrebbero potuto essere ben peggiori. Credo di non poter inserire una scansione al rigurdo ma su “fleet air arm” della squadron signal a pag24 c'è una foto del foro sul ponte dove si vedono abbastanza chiaramente le lastre metalliche divelte della copertura. La differenza tra portaerei corazzate e non sembra data dallo spessore delle lastre stesse, la “Ark Royal” avendo la copertura molto più sottile, non lo era. L'aumento di peso in alto dato dalla corazzatura fece però diminuire notevolmente la capacità di carico su quelle successive con l'eliminazione di un livello di hangar, di un ascensore e gli aerei passarono dai 60 della “Ark royal” ai 36 delle classi successive, il dato della notevole differenza di aerei trasportati dalla marina americana e inglese va visto proprio anche nell'ottica di una diversa struttura del ponte, che d'altro canto ha dato alcuni benefici agli inglesi quando nel pacifico gli aerei suicidi giapponesi non furono mai in grado di mettere fuori uso alcuna portaerei inglese a differenza di quelle americane. Un discorso a parte riguarda le piccole portaerei di scorta inglesi, che in realtà furono realizzate su commissione in cantieri americani e che sono in tutto e per tutto identiche a quelle USA. Mi spiace di essere stato eccessivamente lungo, ma non riuscivo in altro modo a giustificare le mie conclusioni......magari in un altro momento momento aggiungo alcuni link che mi sono stati particolarmente utili.
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Re: Il ponte delle portaerei inglesi
Considerazioni interessanti riguardo un problema su cui non ho mai avuto occasione di ragionare,grazie della condivisione 

the only excuse for making a useless thing is that one admires it intensely.all art is quite useless






i miei modelli---fotogallery:costruzione di un modello dall'inizio alla fine
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Re: Il ponte delle portaerei inglesi
Argomento davvero interessante.
Grazie della condivisione Gian Carlo
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Re: Il ponte delle portaerei inglesi
Bella discussione Gian Carlo.
Mi hai dato qualche spunto che approfondiro al rientro.
microciccio
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Re: Il ponte delle portaerei inglesi
thunderjet ha scritto:Considerazioni interessanti riguardo un problema su cui non ho mai avuto occasione di ragionare,grazie della condivisione
Mi fa piacereSPILLONEFOREVER ha scritto:Argomento davvero interessante. Grazie della condivisione Gian Carlo

Benemicrociccio ha scritto:Bella discussione Gian Carlo.
Mi hai dato qualche spunto che approfondiro al rientro.
microciccio


- diego.nello
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Re: Il ponte delle portaerei inglesi
in effetti le tue considerazioni sono legittime e vale la pena approfondire.
Hai più avuto notizie dalle associazioni britanniche?
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Re: Il ponte delle portaerei inglesi
Ciao Diego, nel cercare qualcuno oltremanica a cui girare i nostri dubbi, mi sono imbattuto in alcune discussioni che mi hanno tolto le ultime perplessità che avevo. Nella frenesia, non mi sono ricordato di salvare tutto, ad esempio non trovo più dove si parlava dello spessore in pollici delle piastre, ma modellisticamente non lo ritengo di grande importanzadiego.nello ha scritto:in effetti le tue considerazioni sono legittime e vale la pena approfondire.
Hai più avuto notizie dalle associazioni britanniche?

In questa breve discussione http://www.aeroscale.co.uk/modules.php? ... c_id=83834 , il quesito di partenza è identico al nostro, e alla fine si finisce per parlare di quale tonalità di grigio utilizzare, il forum di provenienza e soprattutto l'intervento nella discussione stessa di uno dei soci della "white ensigne model" ( che è super specializzata nel settore navale inglese), da secondo me una valenza che va oltre le poche righe scritte. Qui invece https://kearns.fogbugz.com/?ahoy.2.96.3 c'è un interessante scambio di corrispondenza dove vengono comparati vantaggi e svantaggi delle diverse coperture, senza mettere mai in dubbio il fatto che quelle inglesi avessero una copertura in acciaio, da quello che ho capito alcuni degli intervenuti sono ex marinai in servizio sulle porterei. Naturalmente non escludo a priori di avere correttamente interpretato quanto ho letto e che con la stessa documentazione non si possa giungere ad una diversa conclusione

Pubblicità interessante

Anche se leggermente fuori tema aggiungo un altro link prima di perderlo del tutto..... Qui http://www.naval-history.net/xGM-Chrono ... 0Royal.htm , ho trovato un estratto (quasi un libro di bordo) di tutta la carriera operativa della "Ark Royal", comprese le ultime drammatiche ore prima dell'affondamento , per un singolo siluro

Ciao a tutti Uanca
- diego.nello
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Re: Il ponte delle portaerei inglesi

Spettacolare Uanca! Evvai così.
Felice che tu sia riuscito ad annullare le nostre perplessità... e felice di essermi sbagliato.
Amici è così che si fa modellismo storico! Si cerca e si persevera fino a che, nel bene o nel male, non si ha risposta.

Dal tuo modo di agire si capisce che non sei un assemblatore di kit, Uanca, ma un modellista!
Hei dove sono le faccine con gli applausi?
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Re: Il ponte delle portaerei inglesi
Interessantissima e utile discussione Gianca, grazie! hai snocciolato per bene la questione... quindi, per me, nessun dubbio quando dovrò realizzare un ponte di una portaerei inglese!
Si, ma cosa ci devo fare io col ponte di una portaerei inglese se i velivoli che essa trasportava erano delle ciofeche immonde?!








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Re: Il ponte delle portaerei inglesi
Starfighter84 ha scritto:.......
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Si, ma cosa ci devo fare io col ponte di una portaerei inglese se i velivoli che essa trasportava erano delle ciofeche immonde?!
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Ciao e B(u)onomodellismoVox a tutti 
"Quello che so fare ancora non lo so, però quel poco che faccio lo faccio bene!" (questa è mia)
"Il mio avversario è colui che ancora non sa di essere sconfitto" (...sempre mia)
”La curiosità a volte porta a sbagliare ecco perché mi faccio i caxxi miei” (…ancora mia)



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