STORIA DELL’AVIAZIONE
I Pionieri del volo: Clement Ader e l’”Eole”
E’ il 1890; le leggi fondamentali del volo meccanico sono state già formulate da sir George Cayley (1773-1857), che ha compreso l’importanza delle forze aerodinamiche di portanza, di resistenza e di trazione; si ignorano ancora i fondamentali problemi della stabilità e della controllabilità delle macchine volanti, ignoranza che impedisce sostanzialmente anche al tedesco Otto Lillienthal di raggiungere risultati di maggior rilievo pur indicando nella struttura e nella geometria delle ali degli uccelli un primo modello per le future macchine volanti.
Non lontano da Parigi, in un pomeriggio di ottobre, su un prato brumoso nel parco di un castello, pochi testimoni oculari hanno il privilegio di prendere parte ad un avvenimento che non trova alcun riscontro in documenti ufficiali, tanto è il segreto che l’inventore della strana “macchina”, che di lì a poco, probabilmente, farà un balzello, ha alzato attorno all’esperimento.
La detta “macchina volante” era il frutto di un lavoro iniziato una decina di anni prima da un ingegnere di Tolosa, Clement Ader, che già si occupava di sistemi telefonici, sviluppando nel tempo una serie di brevetti che gli fruttarono il denaro necessario al progetto che , da tempo, intendeva realizzare.
Prendendo come modello il pipistrello, convinto com’era che il mammifero rappresentasse il non plus ultra dal punto di vista aerodinamico, Ader progettò e costruì, in rapporto perfetto, un tutt’ala propulso da un motore a vapore a due cilindri, che forniva 20 CV di potenza; battezzato “Eole”; questa specie di pipistrello volante era costituito da nervature in legno rivestite di seta, con l’elica a quattro pale in foglie di bambù irrigidite in qualche modo, senza piani di coda e senza superfici di controllo. Pare che, a detta del suo inventore, durante la prova l’Eole si staccò da terra per una cinquantina di metri, ma nulla fu riportato in alcun verbale.
Il tentativo di Ader attirò comunque l’attenzione del Ministero della Guerra francese, che mise a disposizione di Ader un cospicuo finanziamento per la realizzazione di una macchina volante, battezzata “Avion” (1893), che non fu completata per mancanza di fondi e che fu seguita, dopo un ulteriore finanziamento, dalla realizzazione di una nuova macchina chiamata “Avion III” (1897), che venne danneggiata gravemente a seguito di una raffica laterale durante le prime prove di “volo” su di un circuito, costringendo il suo inventore ad abbandonare definitivamente l’impresa.
Pur non avendo ottenuto il successo che si aspettava, il tentativo del 1890 fruttò all’ingegner Ader la “Legion d’Onore”; lo stesso Ader continuò ad occuparsi di aviazione solo teoricamente fino alla sua morte, nel 1925, quando il sogno di far volare “il più pesante dell’aria” era ormai già da tempo diventato realtà.
Il lavoro di Ader ispirò l’opera di un inventore inglese, Sir H.S. Maxim; anche i suoi esperimenti finirono in un fiasco, ma Maxim passò ai posteri come inventore di una mitragliatrice che rivoluzionò la tecnica degli armamenti.
Ader volò, allora, ben 13 anni prima dei fratelli Wright? Certamente no, e per una ragione ben precisa: comunque sia avvenuto, fra il balzo di Ader e il volo dei Wright ci fu una grande differenza, al di là delle distanze, delle quote e della durata dei voli: i fratelli americani progettarono, costruirono e impiegarono una macchina dotata di stabilità e governabilità, doti che mancavano nel modo più assoluto all’”Eole” di Ader e che fanno di una macchina volante un Aereo vero e proprio.
I Pionieri del Volo: Clement Ader
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Re: I Pionieri del Volo: Clement Ader
Ciao Emilio
Avevo sentito anche io qualcosa in merito. Penso che per risolvere la questione basterebbe creare dei modelli reali o simulati (come è stato fatto per dimostrare la fattibilità delle macchine di Leonardo) e vedere come si comporta questo macinino. Comunque Ader è uno dei tanti sfortunati della storia che è arrivato ad un passo dalla realizzazione di un sogno e di cui nessuno conosce il nome.
saluti
Massimo da Livorno
Avevo sentito anche io qualcosa in merito. Penso che per risolvere la questione basterebbe creare dei modelli reali o simulati (come è stato fatto per dimostrare la fattibilità delle macchine di Leonardo) e vedere come si comporta questo macinino. Comunque Ader è uno dei tanti sfortunati della storia che è arrivato ad un passo dalla realizzazione di un sogno e di cui nessuno conosce il nome.
saluti
Massimo da Livorno