Dornier Do.217N-1 Italeri 1/72

Sezione dedicata ai modelli in fase di costruzione. Postate qui i vostri lavori e se volete, descrivete le fasi del montaggio.

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Bruno P
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Re: Dornier Do.217N-1 Italeri 1/72

Messaggio da Bruno P »

Il modello è finalmente pronto per la prima mano di primer.
Prima di procedere però ho preferito rifare il portello di accesso dato che così come proposto dal set fotoinciso della Extra Tech è errato e privo di dettaglio:

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Jacopo
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Re: Dornier Do.217N-1 Italeri 1/72

Messaggio da Jacopo »

Il portello è veramente bello! ottimo lavoro! i motori finalmente sono stati domati, ora aspettiamo la foto finale del modello primerato pre camo! :-oook :-oook :-oook
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pitchup
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Re: Dornier Do.217N-1 Italeri 1/72

Messaggio da pitchup »

Ciao Bruno
Il portello da te realizzato non è molto fedele perché....... è meglio di quello vero!!!
saluti
Massimo da Livorno

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Bruno P
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Re: Dornier Do.217N-1 Italeri 1/72

Messaggio da Bruno P »

GRAZIE Max!!!!
GRAZIE Jacopo!!!!
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microciccio
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Re: Dornier Do.217N-1 Italeri 1/72

Messaggio da microciccio »

Ciao Bruno,

leggo che hai scelto di inserire i motori per evitare che si veda il vuoto all'interno delle gondole. Trattandosi di spazi tutto sommato esigui e, viste le tue capacità, avrei riservato i propulsori ad un modello in cui sarebbero stati in vista con le cofanature aperte simulando in questo il contenuto delle gondole con un po' di autocostruzione. Comunque sia il lavoro è :-oook .
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Bruno P ha scritto: 5 ottobre 2024, 17:54... siamo in un'altra era. Rimpiango le recensioni nelle quali si riportavano nell'introduzione le misure del velivolo reale e del modello: la fedeltà in tal senso era un requisito quasi indispensabile ...
Vero quanto scrivi e costituisce un aspetto che differenzia chi si limita ad assemblare e poi verniciare dal modellista a tutto tondo che vuole raggiungere un risultato fedele anche sotto questo aspetto.
Bruno P ha scritto: 5 ottobre 2024, 17:54... Mi infastidisco quando su riviste anche blasonate l'autore dell'articolo afferma " ...e veniamo finalmente alla pitturazione che è la parte più divertente." Il montaggio viene eseguito in quattro e quattr'otto senza il benché minimo riferimento alla fedeltà del kit. Se poi l'autore inizia a sciorinare i nomi di prodotti di più marche il fastidio diventa una mezza collera. Oggi ha netta prevalenza l'effetto artistico, che è quello che colpisce immediatamente, rispetto alla correttezza anche storica rispetto alla quale non basta uno sguardo ma una conoscenza di maggior spessore del soggetto. ...
Magari non mi infastidisco anche se hai colto un aspetto prevalente nell'evoluzione del racconto che viene fatto in tempi recenti del nostro hobby.
Tornando al punto precedente: si punta molto sull'abito e meno sul contenuto. Un paio di esempi relativamente recenti sono l'Encyclopedia of Aircraft Modelling Techniques di Diego Quijano e Aircraft Scale Modelling F.A.Q. di Daniel Zamarbide in cui l'ago della bilancia pende inesorabilmente verso le tecniche pittoriche.
Sono in attesa di un recente volume della Fonthill, Aircraft Modelling: Conversions, Scratchbuilding, and Superdetailing, curato da Jason Nicholas Moore, in cui l'elemento principale della narrazione sembra essere invece la realizzazione, anche per totale autocostruzione. :-banana
Concludo con un aneddoto: molti anni fa ad una mostra era presente la realizzazione dei un modellista piuttosto noto che si aggiudicò il primo premio. Il modello, un diorama aeronautico, era decisamente di grande impatto e ben dipinto ... non fosse altro per il fatto che gli elementi di maggior lunghezza erano decisamente storti :? ; piuttosto che rettilinei come avrebbero dovuto essere. In quella occasione l'abito fu considerato decisamente preponderante rispetto all'accuratezza realizzativa.
Bruno P ha scritto: 5 ottobre 2024, 17:54... Non sono infine d'accordo, perdonatemi, con la vostra definizione di "contarivetti" cui do un'accezione diversa.
Il pignolo, quale credo di essere io, si spinge fin dove può per rappresentare un soggetto in maniera storicamente fedele. Per me il "contarivetti" è appunto, nome nomen, colui il quale si spinge all'estremo limite pur di soddisfare più una sua esigenza interiore di avere l'ultima parola su un determinato aspetto, forse anche insignificante, piuttosto che di fermarsi ad un compromesso, quale è alla fin fine un modello in scala, che soddisfi sia l'occhio sia la fedeltà del modello. ...
Mi sembra che sia io che Max siamo a favore dell'accuratezza, quindi credo siamo sulla stessa lunghezza d'onda. ;)
microciccio
Ho visto cose che voi umani non potete nemmeno immaginare...E tutti quei momenti andranno perduti come lacrime nella pioggia...

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Nota: i siti linkati nei miei post hanno il solo scopo di mostrare i prodotti di cui si discute e non vogliono in alcun modo essere sollecitazioni all'acquisto.
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pitchup
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Re: Dornier Do.217N-1 Italeri 1/72

Messaggio da pitchup »

Ciao
secondo me quando si afferma "la verniciatura è la parte divertente" è un po' come quando a calcio si fa la partitella dopo gli allenamenti veri e propri. E' chiaro che ci si diverta di più a giocare.
Per parte noiosa, secondo me, penso ci si riferisca, non tanto alle modifiche scratch o alle ricerche documentali, quanto, invece, alle stuccature, carteggiature e reincisioni, oppure inserire un pezzo in resina che proprio non entra, specie quando sembra che non si riesca a gestirle e si deve mettere mano più volte all'operazione. In effetti dopo un po' fanno male le dita e il polso oppure finiscono i santi.
Quanto alla diatriba "modello non esattissimo ma visivamente appariscente VS modello fedele ma piatto" quelle per me sono filosofie di vita modellistiche ed ognuno segue la sua corrente. Tutto ciò però fin quando rimaniamo a casa nostra. I problemi nasceranno alle mostre quando il modello è sottoposto a giudizio. La soluzione???? Categorie Open così ognuno verrà valutato per singoli fatti di gestione. Hai fatto un' ottima verniciatura ma il tuo F104G del 6° st. ha gli Sparrow? No problem! :-D "premio Ottima verniciatura"... e basta, tipo "Display case" in pratica.
Termine sei un "Contarivetti": anche questa è una filosofia di vita.. alcuni si divertono così, altri (io, lo ammetto) no.
saluti
Massimo da Livorno

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Bruno P
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Re: Dornier Do.217N-1 Italeri 1/72

Messaggio da Bruno P »

Sul modello è stata data una mano di primer e sono state eseguite le ultime correzioni, davvero pochissime.
Nuova mano di primer sulla quale sono state evidenziate le pannellature ed eseguito un preshading non marcato: con del bianco sono stati schiariti i pannelli al centro; inoltre sono stati schiariti i bordi di attacco alare, le aree superiori della fusoliera e del muso nonché le parti mobili. Infine sono state scurite con del marrone alcune delle zone dei motori e con del blu lungo alcune pannellature delle superfici inferiori:







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Re: Dornier Do.217N-1 Italeri 1/72

Messaggio da pitchup »

Ciao
Però se il modello sarà nero non è un po' leggerino il tono del preshading sui pannelli superiori?
Personalmente quando ho affrontato il nero sull'A26 ho preferito lavorare di postshading andando poi a schiarire la base nera.
saluti
Massimo da Livorno

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Re: Dornier Do.217N-1 Italeri 1/72

Messaggio da Bruno P »

microciccio ha scritto: 24 ottobre 2024, 10:00 Ciao Bruno,

leggo che hai scelto di inserire i motori per evitare che si veda il vuoto all'interno delle gondole. Trattandosi di spazi tutto sommato esigui e, viste le tue capacità, avrei riservato i propulsori ad un modello in cui sarebbero stati in vista con le cofanature aperte simulando in questo il contenuto delle gondole con un po' di autocostruzione. Comunque sia il lavoro è :-oook .
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Bruno P ha scritto: 5 ottobre 2024, 17:54... siamo in un'altra era. Rimpiango le recensioni nelle quali si riportavano nell'introduzione le misure del velivolo reale e del modello: la fedeltà in tal senso era un requisito quasi indispensabile ...
Vero quanto scrivi e costituisce un aspetto che differenzia chi si limita ad assemblare e poi verniciare dal modellista a tutto tondo che vuole raggiungere un risultato fedele anche sotto questo aspetto.
Bruno P ha scritto: 5 ottobre 2024, 17:54... Mi infastidisco quando su riviste anche blasonate l'autore dell'articolo afferma " ...e veniamo finalmente alla pitturazione che è la parte più divertente." Il montaggio viene eseguito in quattro e quattr'otto senza il benché minimo riferimento alla fedeltà del kit. Se poi l'autore inizia a sciorinare i nomi di prodotti di più marche il fastidio diventa una mezza collera. Oggi ha netta prevalenza l'effetto artistico, che è quello che colpisce immediatamente, rispetto alla correttezza anche storica rispetto alla quale non basta uno sguardo ma una conoscenza di maggior spessore del soggetto. ...
Magari non mi infastidisco anche se hai colto un aspetto prevalente nell'evoluzione del racconto che viene fatto in tempi recenti del nostro hobby.
Tornando al punto precedente: si punta molto sull'abito e meno sul contenuto. Un paio di esempi relativamente recenti sono l'Encyclopedia of Aircraft Modelling Techniques di Diego Quijano e Aircraft Scale Modelling F.A.Q. di Daniel Zamarbide in cui l'ago della bilancia pende inesorabilmente verso le tecniche pittoriche.
Sono in attesa di un recente volume della Fonthill, Aircraft Modelling: Conversions, Scratchbuilding, and Superdetailing, curato da Jason Nicholas Moore, in cui l'elemento principale della narrazione sembra essere invece la realizzazione, anche per totale autocostruzione. :-banana
Concludo con un aneddoto: molti anni fa ad una mostra era presente la realizzazione dei un modellista piuttosto noto che si aggiudicò il primo premio. Il modello, un diorama aeronautico, era decisamente di grande impatto e ben dipinto ... non fosse altro per il fatto che gli elementi di maggior lunghezza erano decisamente storti :? ; piuttosto che rettilinei come avrebbero dovuto essere. In quella occasione l'abito fu considerato decisamente preponderante rispetto all'accuratezza realizzativa.
Bruno P ha scritto: 5 ottobre 2024, 17:54... Non sono infine d'accordo, perdonatemi, con la vostra definizione di "contarivetti" cui do un'accezione diversa.
Il pignolo, quale credo di essere io, si spinge fin dove può per rappresentare un soggetto in maniera storicamente fedele. Per me il "contarivetti" è appunto, nome nomen, colui il quale si spinge all'estremo limite pur di soddisfare più una sua esigenza interiore di avere l'ultima parola su un determinato aspetto, forse anche insignificante, piuttosto che di fermarsi ad un compromesso, quale è alla fin fine un modello in scala, che soddisfi sia l'occhio sia la fedeltà del modello. ...
Mi sembra che sia io che Max siamo a favore dell'accuratezza, quindi credo siamo sulla stessa lunghezza d'onda. ;)
microciccio
GRAZIE Paolo per i tuoi commenti!!

Riguardo le mostre/concorso noi modellisti navigati ne abbiamo viste di tutti i colori!!!
Quando posso vi partecipo (tenete presente che abito a Trieste per cui ovunque voglia andare devo arrivare come minimo a Venezia che, tra andata e ritorno, sono 300 km cui aggiungere quelli per la destinazione finale) anche per incrementare con i miei il numero dei modelli esposti e mantenere in vita un movimento che considero culturale il quale, come altri, ha subito un duro colpo con il Covid. Ma fortunatamente è in ripresa.
Riguardo i giudizi e susseguenti premiazioni si apre un tomo enciclopedico più che un altro capitolo. Da un lato c'è il modellista che è una brutta bestia e che considera i suoi modelli, di norma a torto, i migliori; dall'altra una giuria che oggettivamente ha i suoi limiti, limiti che bisogna necessariamente accettare a priori. Fortunatamente non ho mai visto del dolo (a parte un triste caso). A fare da cuscino, per attutire rovinose "cadute", c'è la formula Open: si stima a priori di premiare più o meno il 40% dei partecipanti a volte anche con un occhio di riguardo per chi compie tragitti molto lunghi (vuoi rimandare a casa senza alcun riconoscimento chi si è sobbarcato centinaia se non migliaia di chilometri?). E di norma Trieste non è fortunatamente il luogo di partenza più lontano.
Personalmente se vengo premiato, indifferentemente con quale "metallo", sono più che contento: significa che il mio lavoro è stato notato. Se non prendo nulla mi inculco nel cervello che devo migliorare e grazie all'osservazione in loco e con le foto che scatto mi "studio" i lavori degli altri per imparare.

PS: il 9 e 10 novembre prossimi l'AMB di Brescia torna ad organizzare una mostra e non è escluso che vi partecipi....
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