Ecco come ho risolto questi due problemi!
Il POD AN/ALQ-167 è un vecchio sistema ECM che la NAVY non utilizza più in ruoli di "prima linea" oramai da qualche anno. I pod, però, sono tutt'ora efficienti e sono impiegati con regolarità dalla NSAWC, ed in particolare dagli F-16 A.
Il pod in questione è questo:

immagine inserita al solo scopo di discussione - fonte http://www.airliners.net

immagine inserita al solo scopo di discussione - fonte http://www.fas.org
Nella scala del quarto di pollice l'ALQ-167 non esiste, fatta eccezione per un pod inserito in un vecchio kit "Revellogram" dell'F-14 A in cui ce n'è un esemplare in plastica dalle forme molto grossolane e molto spoglio come dettaglio. In 32, al contrario, lo produce la Wolfpack....
Inizialmente la mia intenzione era quella di utilizzare, come base, il pod AN-ALQ-188 (sempre prodotto dalla Wolfpack) ed adattarlo con un "downgrade" alla prcedente versione ALQ-167... ma dopo un'analisi più approfondita mi sono reso conto che, seppur strettatemente derivato, il 188 è notevolmente diverso dal 167. Dopo aver studiato una possibile soluzione "veloce", sono giunto alla conclusione che l'unica via era quella della totale auto-costruzione... che mi ha portato via un bel pò di tempo!
Partiamo con gli step costruttivi:

Da subito mi sono messo alla ricerca di un materiale consono alla ricostruzione del corpo del pod. Fortunatamente, on line sono riuscito a trovare un interessante ed utile articolo (questo è il LINK)) che fornisce anche le misure esatte del pod stesso... informazioni necessarie per realizzare il pezzo correttamente in scala.
Le misure, riportate in 1/48, sono le seguenti:
Diametro: 5,2 mm
Lunghezza: 7,3 cm
Riuscire a trovare un profilato tondo in plastica con le misure esatte del pod (o almeno simili) è stato impossibile. Nonostante molte ricerche fatte in grandi magazzini di bricolage, ferramente molto fornite e altri negozi simili, non ho trovato nulla. Le restanti opzioni erano recuperare un profilato in ottone o in legno; scartata la prima ipotesi (materiale ovviamente troppo duro da modellare e plasmare), la scelta è ricaduta forzatamente sul tondino in legno. Fortunatamente l'ho trovato di una misura abbastanza precisa.. 5 mm di diametro (la tolleranza dello 0,2 condetemela!).
Per prima cosa l'ho tagliato a misura in lunghezza, l'ho montanto su un trapano a colonna che ho sfruttato come se fosse un tornio e, facendo ruotare il pezzo sul mandrino, ho iniziato a smussare le estremità per ricreare la forma ogivale abbozzata. Successivamente, con carta vetrata sempre più sottile, ho dato una fatteza più appuntita all'ogiva com'è anche nella realtà. Il tutto è stato fatto rigorosamente... ad occhio!

Questi i materiali utilizzati per il dettaglio del pod: profilato quadrato e tondo da 1 mm della Evergreen.
Il primo l'ho usato per ricreare la "costolatura" del sistema di aggancio al pilone: ho unito due profilati insieme e li ho, poi, sagomati a colpi di lima. Il tutto è stato incollato sul pod e stuccato con il Tamiya Basic Putty.

Il profilato tondo da 1 mm l'ho usato per ricreare le due cerniere che tengono unite le ogive al corpo del pod; sono due, montate rispettivamente alla testa e alla coda del pod stesso.
Ho prima sagomato il profilato attorno al pod per fargli assumere una forma tondeggiante...


Poi l'ho incollato nella dovuta posizione con un'abbondamente utilizzo di Attack. Una volta asciutto il collante, ho leggermente assottigliato lo spessore delle cerniere perchè troppo grandi rispetto alla scala; una successiva passata di Mr. Surfacer 500 ha stuccato le fessure e completato questa prima fase.
A questo punto mi sono dedicato alla piccola presa d'aria presente sul musetto del pod: per ricrearla ho utilizzato del lamierino di rame che ho sagomato mediante l'uso di una piega fotoincisioni:

La piega fotoincisioni si è rivelata indispensabile! mi ha permesso, infatti, di ottere degli angoli perfettamente retti e, di conseguenza, una presa d'aria molto convincente.


Come vedete, ho tagliato una strisciolina di rame e l'ho piegata con lo strumenti sopra citato... Il tutto è stato poi incollato, stuccato e lisciato assieme al pod.

Tramite l'immancabile nastro d'alluminio adesivo ho aggiunto le piastre che successivamente alloggerano le antenne e le alette stabilizzatrici del pod. Entrambe gli elementi li devo ancora lavorare... lo farò in un secondo momento!

Per regolarmi bene e non posizionare le piastre a caso, ho ricreato un macchinoso e complicatissimo sistema....

Un semplice pezzo di cartoncino con delle rette perpendicolari disegnate su una faccia! con un bel buco al centro in cui inserire il pod, ho trovato un semplice escamotage con cui tracciare dei precisi riferimenti...


Veniamo ora al pilone: quelli forniti dall'Hasegawa sono già poco corretti... inoltre rappresentano i vecchi piloni utilizzati durante i primi anni della vita operativa del Viper. Per questo motivo ne ho prelevato uno da una scatola Kinetic, l'ho adattato al modello Hasegawa e ne ho creato uno stampo in gomma siliconica. Dal master ho poi tirato fuori una copia in resina...

E, successivamente, vi ho adattato il pod...


Il legno non è sicuramente il materiale più adatto a causa delle venature e della superficie non propro liscia... Per questo motivo, e per "fondere" assieme tutte le autocostruzioni fatte sul pod, ho passato 5/6 mani di Mr. Surfacer 500 della Gunze che ha livellato tutte le superfici rendendo il pod idoneo per lo stampo in gomma siliconica: dal master tirerò fuori la copia definitiva in resina che poi vernicerò e monterò sul modello.



Ci sono ancora alcuni ritocchi da fare... tra cui, quello più importante, è l'aggiunta di una ulteriore presa d'aria (identica all'altra) anche sul terminale del pod. Mi sono accorto della sua presenza ricontrollando per l'ennesima volta la documentazione... poco male! oramai conosco il metodo e creare un altro pezzo mi porterà via una mezz'ora di lavoro al massimo.

Nel frattempo ho anche lavorato al serbatoi ventrale:



I rinforzi attorno al serbatoi li ho ottenuti con del nastro Tamiya: già auto adesivo e dallo spessore perfettamente in scala. Le bullonature e la valvola di sfogo della pressione del carburante (sotto) sono riprodotti con del plasticard ed una fustellatrice.
Ho iniziato anche a lavorare sullo scarico Aires... un vero gioiellino!


L'interno della corona e dei petali è in materiale ceramico... quindi ho verniciato il tutto in bianco opaco Tamiya. I residui incombusti e le scie di "fuliggine" dei gas di scarico li ho simulati con un lavaggio pesante in Brun Van Dyck e il Weathering Set (gessetti) della Tamiya, colore "OIL".
Stesso discorso anche per il condotto del reattore (l'anello esterno è in White Alluminium ALCLAD a cui poi aggiungerò il classico colore bluastro dovuto alla brunitura del metallo. Allo scopo utilizzerò il Clear Blue, sempre ALCLAD).

Sul colore esterno dei petali sono molto indeciso su come procedere. Nel frattempo, come fondo per riprodurre la zona in cui i petali si rettaggrono, ho utilizzato lo Steel della ALCLAD.
Sto valutando l'ipotesi di usare il Pale Burnt Metal ALCLAD e poi scurirlo con lo Smoke della Tamiya... ma non ho le idee ben chiare. Qualcuno ha dei suggerimenti in merito? grazie!


Domani, se tutto procede secondo programmi... si inizia con la verniciatura! primo colore... il 36375! STAY TUNED!

Buonanotte a tutti.. Valerio.