Ciao e grazie , la strada per ora è in salita ,avevo iniziato qualche anno fa ad imparare Thinkercad , poi complice il lavoro e un problema di salute ho smesso ; adesso mi ritrovo ad riiniziare da capo perchè sono un pochino arrugginito.microciccio ha scritto: ↑8 novembre 2020, 10:39 Ciao Daniele,
hai fatto bene a cominciare ad impratichirti. Da qui a lanciarti su prodotti realizzati in totale autonomia immagino ci sia ancora da imparare anche se la strada è tracciata. Magari ci dirai quali sono gli aspetti più importanti di questo apprendimento ed i tempi necessari sia per aumentare la conoscenza che per realizzare e poi riprodurre.
Hai scritto che il layer da .05 mm è sparito sotto il primer. Ho alcune domande: passato con quale strumento? Pennello o aerografo? E quale primer hai utilizzato? Diluizione ecc. Insomma ti chiedo qualche dettaglio in più per capire meglio, soprattutto se si può pensare di evitare i prodotti specifici che si usano per pareggiare le superfici come quello di cui abbiamo discusso qui, anche se credo sia riferito a finiture più grossolane.
Una curiosità: al tatto il layer da .05 si percepisce o è già talmente sottile da essere praticamente impalpabile?
Abbiamo già introdotto il tema stampante 3D in questa discussione e sono venuti fuori temi interessanti. Ad esempio il fatto che è la passione tante volte a spingerci a cercare strade diverse da quelle tradizionali anche in barba ad alternative già pronte all'uso e magari con un rapporto tempo/costo inferiore.
microciccio
Per rispondere alle tue domande :
-ho utilizzato il primer nero della Vallejo cod.74.642 diluito con il diluente Vallejo cod. 71.161 e lo ho passato ad aerografo ; la diluizione che uso è 4 gocce di diluente ogni 10 gocce di primer , le passate che ho dato sono state quattro.
-con dei layer da .05 mm secondo me basta il primer ,passandoci il dito sono impercettibili ; se poi si scende a .02/.0.01mm logicamente aumenta il tempo di stampa ma aumenta anche la qualità e bisogna usare una lente per vedere i layer
-ho acquistato la stampante 3D qualche anno fa , logicamente FDM , cioè a filo , perchè incuriosito da questa tecnologia , ho stampato qualche accessorio per due miei amici cosplayer e altre cosine ; poi con l'offerta di Amazon ho preso questa a
resina che per fare qualcosa in ambito modellistico è interessante
-il prodotto che hai menzionato nel link lo ho anch'io ed è valido , ma va detto che se si può usare anche la resina trasparente per colata ; se poi il pezzo va dipinto si può benissimo usare la resina per colata standard ; io non lo utilizzerei mai su
un pezzo stampato in resina , lo spessore che verrebbe a crearsi secondo me sarebbe troppo ; l'utilizzo di questo prodotto richiede attenzione ; il consiglio che do è che poco è già molto ; preferisco fare più strati molto leggeri che un unico
strato perchè tende a riempire subito i rilievi , ad accumularsi negli angoli , nei fori e nelle fessure e si rischia di rovinare il pezzo.
La considerazione da fare è che una stampante a resina se si stampano pezzi medio piccoli è ottima , mentre una stampate a filo va bene per pezzi di dimensioni medio grandi ; c'è da dire che sul mercato hobbistico stanno arrivando stampanti a resina con un letto di stampa molto ampio e a breve il prezzo inizierà ad abbassarsi sicuramente ; inoltre ci sono anche le resine che si lavano con l'acqua quindi tutto il problema di utilizzare e smaltire l'alcool isopropilico non c'è più.
Bisogna considerare anche il file di partenza ; ci sono file che sono uno spettacolo come dettaglio e cura dei particolari e sono stati anche revisionati per evitare errori ; altri file invece sembrano ben fatti ma una volta in stampa scopri che ci sono errori tipo parti non legare fra loro o parti mancanti ; questo capita per lo più con file gratuiti e dove chi ha creato il file non ha nemmeno provato a stamparlo.
Anche la stampa a filo offre soddisfazioni , l'importante è avere la consapevolezza che il pezzo una volta stampato non è finito ma ha bisogno di un buon lavoro di post produzione , ma alla fine si arriva ad avere un modello che sicuramente soddisfa.