[ Aerografo ] _ pulizia "radicale"
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Re: [ Aerografo ] _ pulizia "radicale"
Da quel che ho imparato qua, parlo di uso di colori acrilici, la ragia non è adatta, semplicemente perché non è il loro diluente. Per pulire l’aerografo devi impiegare un prodotto che sciolga il il pigmento, e questo può essere fatto solo dal diluente corrispondente, quindi nitro. La ragia ha effetto su colori grassi, come quelli ad olio.
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Re: [ Aerografo ] _ pulizia "radicale"
E una spruzzatina di ragia prima di mettere via l'aerografo? Per lubrificare, dopo aver pulito con liquido apposito
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Re: [ Aerografo ] _ pulizia "radicale"
La ragia non intacca granchè i vinilici... la nitro, invece riesce a disgregarli. Quindi se usi la ragia non riesci a pulire lo strumento... anzi!
E' vero che ha un minimo potere lubrificante... ma il petrolio bianco, ad esempio, anche di più.
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Re: [ Aerografo ] _ pulizia "radicale"
Ma lubrificare l'aerografo (con la ragia o il petrolio come chiede Smiris72) è utile o dannoso per le future verniciature?Starfighter84 ha scritto: ↑4 settembre 2019, 14:55 La ragia non intacca granchè i vinilici... la nitro, invece riesce a disegragarli. Quindi se usi la ragia non riesci a pulire lo strumento... anzi!
E' vero che ha un minimo potere lubrificante... ma il petrolio bianco, ad esempio, anche di più.![]()
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Re: [ Aerografo ] _ pulizia "radicale"
Sono sostanze comunque molto volatili... il potere lubrificante gradualmente essicca. Cosa da NON fare mai è lubrificare corpo e parti interne dell'aerografo con WD 40 o Svitol (o olio di silicone) come spesso ho letto suggerire in giro... quelle sostanze rimangono aggrappate e non le levi più facilmente.
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Re: [ Aerografo ] _ pulizia "radicale"
Dipende cosa vai a lubrificare.Dioramik ha scritto: ↑4 settembre 2019, 15:28Ma lubrificare l'aerografo (con la ragia o il petrolio come chiede Smiris72) è utile o dannoso per le future verniciature?Starfighter84 ha scritto: ↑4 settembre 2019, 14:55 La ragia non intacca granchè i vinilici... la nitro, invece riesce a disegragarli. Quindi se usi la ragia non riesci a pulire lo strumento... anzi!
E' vero che ha un minimo potere lubrificante... ma il petrolio bianco, ad esempio, anche di più.![]()
Io la ragia non la porterei mai a contatto con le parti dove passa il colore nell'aeropenna. La ragia è oleosa......
Le uniche parti da lubrificare leggermente sono il bilancere, il pistone posto sotto il pulsante e se smontate la valvola aria, anche il suo pistoncino.
Queste vanno lubrificate con un velo di lubrificante per strumenti grafici o un velo di olio Singer
L'aeropenna non è una scatola di ingranaggi da ingrassare o tenere a bagno d'olio

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Re: [ Aerografo ] _ pulizia "radicale"
grazie a tutti per gli interventi 

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Re: [ Aerografo ] _ pulizia "radicale"
Uso prevalentemente colori acrilici. Ad ogni cambio di colore o alla fine di una sessione lavo l'aerografo spruzzando uno/due serbatoi di alcool puro in un barattolo.
Quando uso colori poco diluiti o particolarmente incrostanti, colori con pigmenti argentati oppure dopo due o tre sessioni di lavoro smonto ago, duse e puntali e metto tutto a mollo, per almeno una decina di minuti, in un piccolo recipiente da alimenti a chiusura ermetica contenente un paio di dita di chanteclair puro.
In genere non smonto la valvola e, se non sporchi, non lavo il meccanismo del pulsante e il manico.
Per evitare danneggiamenti, recupero e asciugo immediatamente l'ago con una pezza o con carta da cucina e lo metto da parte. Raccolgo i restanti pezzi, duse compresa, in un un colino in plastica a maglie sufficientemente strette e risciacquo tutto accuratamente sotto poco più di un filo acqua tiepida dal rubinetto, avendo l'accortezza di tappare il lavandino a scanso di gesti inconsulti.
Ripongo tutto su un foglio di carta da cucina, asciugo con un delicato getto di aria compressa la valvola e il corpo, rimonto i vari pezzi, nella sequenza corretta facendo sempre attenzione all'ago, attacco l'aerografo al compressore e spruzzo aria fin quando non vedo più uscire acqua nebulizzata dal puntale.
Se il cappellotto della duse non è particolarmente serrato (cosa che consiglio di fare con molta cautela e senza utilizzare pinze o altro) potrebbero formarsi delle bolle nella zona del puntale perché la tenuta (metallo su metallo) non è perfetta. In genere non me ne preoccupo perché in fase di utilizzo non noto fuoriuscite di colore, ma volendo si potrebbe ristabilire la tenuta facendo colare una gocciolina di cera d'api fusa sulla filettatura. Ogni tanto lubrifico le parti in movimento come ha spiegato Aurelio.
Naturalmente riutilizzo lo chanteclair per più lavaggi.
Quando uso colori poco diluiti o particolarmente incrostanti, colori con pigmenti argentati oppure dopo due o tre sessioni di lavoro smonto ago, duse e puntali e metto tutto a mollo, per almeno una decina di minuti, in un piccolo recipiente da alimenti a chiusura ermetica contenente un paio di dita di chanteclair puro.
In genere non smonto la valvola e, se non sporchi, non lavo il meccanismo del pulsante e il manico.
Per evitare danneggiamenti, recupero e asciugo immediatamente l'ago con una pezza o con carta da cucina e lo metto da parte. Raccolgo i restanti pezzi, duse compresa, in un un colino in plastica a maglie sufficientemente strette e risciacquo tutto accuratamente sotto poco più di un filo acqua tiepida dal rubinetto, avendo l'accortezza di tappare il lavandino a scanso di gesti inconsulti.
Ripongo tutto su un foglio di carta da cucina, asciugo con un delicato getto di aria compressa la valvola e il corpo, rimonto i vari pezzi, nella sequenza corretta facendo sempre attenzione all'ago, attacco l'aerografo al compressore e spruzzo aria fin quando non vedo più uscire acqua nebulizzata dal puntale.
Se il cappellotto della duse non è particolarmente serrato (cosa che consiglio di fare con molta cautela e senza utilizzare pinze o altro) potrebbero formarsi delle bolle nella zona del puntale perché la tenuta (metallo su metallo) non è perfetta. In genere non me ne preoccupo perché in fase di utilizzo non noto fuoriuscite di colore, ma volendo si potrebbe ristabilire la tenuta facendo colare una gocciolina di cera d'api fusa sulla filettatura. Ogni tanto lubrifico le parti in movimento come ha spiegato Aurelio.
Naturalmente riutilizzo lo chanteclair per più lavaggi.
Ciao!
Antonio
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Re: [ Aerografo ] _ pulizia "radicale"
E non pulisci i pezzi con l'azione meccanica di un cotton fioc o uno scovolino?
La sola azione dello sgrassatore (che non è poi così potente come si crede su certi tipi di pigmenti) non porta via tutti i residui..
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Re: [ Aerografo ] _ pulizia "radicale"
Dipende dalla sporcizia. Il problema che a volte mi si presenta è l'intasamento della duse. Quella del Paasche Talon che è abbastanza grande e maneggiabile la disintaso "stantuffando" chanteclair con uno scovolino da pulizia dentaria, quelle del Krome e del Sotar se necessario le disintaso utilizzando, con estrema delicatezza, la punta della scheggia di uno stuzzicadenti spezzato. Ma succede raramente perché in genere non do il tempo ai colori di incrostarsi e perché questi ultimi sono in genere abbastanza diluiti. Gli altri pezzi non necessitano in genere di grosse pulizie. Un energico risciacquo e l'acqua calda bastano a rimuovere tracce di sporcizia. Ho una certa riluttanza ad utilizzare diluenti nitro o acqua ragia.
Ciao!
Antonio
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