A6M5 mod.52 'Zero' - Tamiya 1.48 - Finito!
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Re: A6M5 mod.52 'Zero' - Tamiya 1.48
Gran bel lavoro Renzo se vuoi render più malleabile il rame scaldalo fino a farlo diventare incandescente le curve risulteranno più naturali,io uso il iombo o lo stagno da saldatura per i cavetti delle candele ma sono scelte personali. Le scrostature sono molto realistiche ,io sul mio kte avevo usato la tecnica della spugna ma perchè non volevo la vernice cosí deteriorata.il prodotto della mig di solito lo uso sui mezzi ma ho visto che rende bene anche in ambito areonautico, lo terrò in considerazione per il prossimo giapponese.
Un saluto

Marco
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Re: A6M5 mod.52 'Zero' - Tamiya 1.48
Grazie del consiglio, anch'io a volte uso lo stagno, ma è anche molto delicato. Grazie davverospartacus2000 ha scritto: ↑13 ottobre 2017, 23:09 Gran bel lavoro Renzo se vuoi render più malleabile il rame scaldalo fino a farlo diventare incandescente le curve risulteranno più naturali,io uso il iombo o lo stagno da saldatura per i cavetti delle candele ma sono scelte personali. Le scrostature sono molto realistiche ,io sul mio kte avevo usato la tecnica della spugna ma perchè non volevo la vernice cosí deteriorata.il prodotto della mig di solito lo uso sui mezzi ma ho visto che rende bene anche in ambito areonautico, lo terrò in considerazione per il prossimo giapponese.

Grazie 1000
Ciao grazie tante e concordo con gli effetti colore. Per fare le guarnizioni, spelo i fili dei cablaggi dei computer, che hanno una guaina in gommarob_zone ha scritto: ↑13 ottobre 2017, 19:00![]()
Ciao Renzo
Bello,bello tutto!!
Mi piace l'approccio alla verniciatura,io pure a casa ho tipo 3 o 4 tinte per i velivoli giapponesi..tutte uguali e tutte diverse
Dicono che le tinte Gunze siano corrette,però io per complicarmi le cose (ed anche sperimentare un po),utilizzo un tipo di vernice quando voglio fare un certo tipo di invecchamento..in caso ne volessi fare un altro,uso un altro colore ancora!Infatti,mi piacerebbe sperimentare qualcosa sul prossimo jappo,il J2M3 Raiden della Hasegawa in 48..spero di cominciarlo il prima possibile!
Detto questo,il tuo modello mi piace molto,sopratutto come hai riprodotto i lavaggi,belli contrastanti e poi i martinetti dei flabelli,bellissimi davvero!
Ho una domanda,come hai realizzato l'anello di tenuta???Da l'idea di essere molto solido e questo mi piace!
Grazie per la risposta!
saluti
RoB da Messina![]()
molto piccola, ne tagli degli anellini con la lametta da barba (è più precisa). Se devi farlo entrare dentro cavi più grossi, lo si può allargare,
risulta un po elastico. E' comodo da usare quando si vuol simulare le fasciette che stringono i cablaggi. A presto. R

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Re: A6M5 mod.52 'Zero' - Tamiya 1.48
Ciao Renzo,
complimenti per il bel lavoro e le spiegazioni complete ed esaurienti.
microciccio
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Re: A6M5 mod.52 'Zero' - Tamiya 1.48
Ciao Renzo.
Non mi intendo di queste "tecniche moderne" perciò ne vengo sempre incuriosito. Parlando da profani il prodotto che hai usato per le scrostature agisce in modo comparabile ad un solvente od è più simile ad uno sverniciatore? Funziona solo con colori acrilici e non su vinilici e smalti? Il pennello ha solo la funzione di aiutarne l'effetto rendendo al contempo l'azione più mirata oppure svolge una fondamentale azione abrasiva? E' inoltre indispensabile seguire la procedura da te descritta ovvero: 1) prodotto suddetto. 2) colore della mimetica. 3)ulteriore prodotto con l'ausilio del pennello per la rimozione del colore.? In pratica, funziona anche decidendo solo in un secondo tempo di realizzare piccole scrostature non preventivate dopo aver terminato la colorazione del modello? Ed invece riducendo l'area interessata dalle scrostature il prodotto dato sotto la mimetica non pregiudica la resistenza temporale dei normali colori sovra-verniciati?
Ti prego di correggermi se non ho capito nulla e di perdonarmi per la raffica di domande...
Non mi intendo di queste "tecniche moderne" perciò ne vengo sempre incuriosito. Parlando da profani il prodotto che hai usato per le scrostature agisce in modo comparabile ad un solvente od è più simile ad uno sverniciatore? Funziona solo con colori acrilici e non su vinilici e smalti? Il pennello ha solo la funzione di aiutarne l'effetto rendendo al contempo l'azione più mirata oppure svolge una fondamentale azione abrasiva? E' inoltre indispensabile seguire la procedura da te descritta ovvero: 1) prodotto suddetto. 2) colore della mimetica. 3)ulteriore prodotto con l'ausilio del pennello per la rimozione del colore.? In pratica, funziona anche decidendo solo in un secondo tempo di realizzare piccole scrostature non preventivate dopo aver terminato la colorazione del modello? Ed invece riducendo l'area interessata dalle scrostature il prodotto dato sotto la mimetica non pregiudica la resistenza temporale dei normali colori sovra-verniciati?
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Re: A6M5 mod.52 'Zero' - Tamiya 1.48
Complimenti Renzo per l'ottimo lavoro!
le tue spiegazioni fan sembrare tutto facile!

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Re: A6M5 mod.52 'Zero' - Tamiya 1.48
Che bei lavori....mi piace molto il chipping che hai effettuato! 









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Re: A6M5 mod.52 'Zero' - Tamiya 1.48
Ciao. Il sistema delle scrostature con il sistema del 'Chipping' è abbastanza semplice ma, come lo è stato per me la prima volta, difficile da portare aldavmarx ha scritto: ↑14 ottobre 2017, 20:33 Ciao Renzo.
Non mi intendo di queste "tecniche moderne" perciò ne vengo sempre incuriosito. Parlando da profani il prodotto che hai usato per le scrostature agisce in modo comparabile ad un solvente od è più simile ad uno sverniciatore? Funziona solo con colori acrilici e non su vinilici e smalti? Il pennello ha solo la funzione di aiutarne l'effetto rendendo al contempo l'azione più mirata oppure svolge una fondamentale azione abrasiva? E' inoltre indispensabile seguire la procedura da te descritta ovvero: 1) prodotto suddetto. 2) colore della mimetica. 3)ulteriore prodotto con l'ausilio del pennello per la rimozione del colore.? In pratica, funziona anche decidendo solo in un secondo tempo di realizzare piccole scrostature non preventivate dopo aver terminato la colorazione del modello? Ed invece riducendo l'area interessata dalle scrostature il prodotto dato sotto la mimetica non pregiudica la resistenza temporale dei normali colori sovra-verniciati?
Ti prego di correggermi se non ho capito nulla e di perdonarmi per la raffica di domande...![]()
lato pratico se non si conoscono bene i passaggi e come funziona il tutto. Cercherò di essere più esplicito. Dobbiamo anzitutto pensare allo 'scopo finale' del nostro lavoro
e cioè far risaltare ciò che è sotto il colore superficiale finale, come ruggine (vedi carri e mezzi civili) oppure alluminio (vedi aerei).
Una delle prime cose da sapere è: non si può realizzare questa tecnica una volta dato il colore finale!
Si può realizzare alressì a più livelli ma questo lasciamolo stare pr ora, rischierei di mandarti in ulteriore confusione.
Naturalmente il primo colore che daremo sulla superficie da trattare sarà quello che abbiamo intenzione di far 'risaltare' sotto la scrostatura (toni di ruggine x i carri, alluminio
o similari x gli aerei. Fin qui è chiaro?
Bene. Passiamo a quale tipo di colore possiamo usare per quello che abbiamo inteso come base. L'acrilico è il più indicato. Se si vuole usare un colore non acrilico, consiglio, una
volta steso, di 'proteggerlo' con una mano di opaco (o semi lucido) assolutamente ACRILICO.
Una volta asciutta la nostra base è pronta per la fase successiva: il chipping.
Questo prodotto funge un po da 'deterrente' per il colore che andremo a dare come ultimo, cioè quello definitivo. Praticamente crea come una 'pellicola impermeabile' che non permette
al colore definitivo di aderire in maniera definitiva, resta come.......sospeso!
E' ovvio quindi che il nostro colore definitivo dovrà anch'esso essere ACRILICO, questo perchè: perchè l'acrilico è facilmente intaccabile dall'acqua se non perfettamente aggrappato!
Anche questo spero sia chiaro.
Quindi riepilogo veloce: 1) colore da dare sulla nostrra superficie da trattare è il colore che vogliamo che risalti una volta scrostata la superficie. 2) stendere il Chipping (per me
il prodotto migliore è l'Heavy Chipping prodotto AK089) dato a più riprese come spiegato nel WIP.
3) una volta asciutto l'Heavy Chipping, verniciare con colore acrilico la superficie del colore che dovrà essere quello definitivo.
4) con un pennello usato, con setole quasi 'rovinate', andreamo a bagnare le superfici dove indiamo scrostare. Ci sono due tipi di scrostature:
a) scrostature leggere (calpestio, graffi ecc) - b) scrostature pesanti (grosse porzioni di vernice da asportare)
Per la sitiazione "a" bagnare solo il pennello e con pazienza picchiettare alternando a movimenti circolari la superficie fino a che non si vedono i piccoli risultati di asportazione.
procedere scrostando le zone che si intendono evidenziare agendo delicatamente.
Situazione "b", bagnare la superficie dove si intende asportare 'grande quantità' di materiale. L'asciare che per qualche secondo l'acqua 'ammorbidisca' il colore della supeerfici
(mi raccomando, sempre acrilico) e sempre picchiettando alternato a movimenti circolari, asportare quanta vernice si desidera.
Fatte queste operazione in ambo i casi, dopo aver finito, con un panno carta tipo scottex, 'tamponare' delicatamente tutta la zona, onde evitare il formarsi di aloni
e quindi 'fermare' il processo di degrado del colore da parte dell'acqua. Se si intende proteggere la zona onde evitare che graffi accientali poco graditi rovinino il lavoro,
dare una mano di trasparente (lucido o opaco a seconda di come si intende procedere) ed il gioco è fatto.
Spero di essere stato sufficientemente esaudiente.

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Re: A6M5 mod.52 'Zero' - Tamiya 1.48
Grazie Fabrizio, molto gentile. Spero possano servirefabrizio79 ha scritto: ↑14 ottobre 2017, 21:25 Complimenti Renzo per l'ottimo lavoro!![]()
le tue spiegazioni fan sembrare tutto facile!

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Re: A6M5 mod.52 'Zero' - Tamiya 1.48
Procediamo quindi da dove abbiamo lasciato. Una volta applicate le decals, un altro paio di mani di lucido, sempre con diluizione 40/60% sono state date
per proteggere le decals dall'effetto dell'uso dei 'Panel Liners' di AK. Si perchè questo prodotto ha la prerogativa, a volte, di lasciare sgraditi aloni, soprattutto
sui colori chiari, Il fatto di avere quelle due mani di lucido a proteggere le superfici sottostanti, ci aiutano perchè, per togliere questi fastidiosi effetti,
ci possiamo salvare 'in corner' usando carta abrasiva molto fine, che lascia inalterato il lavoro su rivetti e pannelli ma ci aiuta a togliere tutto ciò che vi si è
formato intorno. Ho iniziato dalla parte inferiore del velivolo usando Panel Liner AK 2072. Lavorando per piccole campionature, ho steso con pennello di finezza '2'
il prodotto dentro gli interstizi dei pannelli e le rivettature. Una volta asciutto il prodotto, con panno carta scottex (o se volte dischetti struccanti per donne o
cotton fioc) ho passato in forma circolare (questa azione è molto importante che sia fatta in questo senso, cioè 'circolare' questo perchè se lo agendo in senso
orizzontale o trasversale rischiamo di togliere il materiale dentro gli interstizi). Finita la parte inferiore passiamo a quella superiore. Subito mi si presenta un problema:
il più scuro dei Panel Liner non lo è a sufficienza e le pannellature restano poco evidenti. Allora ho deciso di correre ai ripari usando il nero della Vallejo, seguendo la
stessa identica procedura fatta con il prodotto AK. Il colore Vallejo però una volta asciutto è un po più 'duro' da togliere e gli eccessi restano. Allora con carta abrasiva
molto fine (grana 2600) usata sempre in forma circolare, ho eliminato definitivamente gli eccessi più ostinati, lasciando i pannelli e le rivettature perfettamente marcati.
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Si nota la porzione trattata con prodotto Panel Liner AK 2072. Il White Spirit serve per inumidire in forma quasi impercettibile lo scottex se si trovano eccessi difficili da rimuovere
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La parte 'sotto' finita dopo il trattamento con Panel Liner
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Le superfici superiori trattate con colore nero Vallejo
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per proteggere le decals dall'effetto dell'uso dei 'Panel Liners' di AK. Si perchè questo prodotto ha la prerogativa, a volte, di lasciare sgraditi aloni, soprattutto
sui colori chiari, Il fatto di avere quelle due mani di lucido a proteggere le superfici sottostanti, ci aiutano perchè, per togliere questi fastidiosi effetti,
ci possiamo salvare 'in corner' usando carta abrasiva molto fine, che lascia inalterato il lavoro su rivetti e pannelli ma ci aiuta a togliere tutto ciò che vi si è
formato intorno. Ho iniziato dalla parte inferiore del velivolo usando Panel Liner AK 2072. Lavorando per piccole campionature, ho steso con pennello di finezza '2'
il prodotto dentro gli interstizi dei pannelli e le rivettature. Una volta asciutto il prodotto, con panno carta scottex (o se volte dischetti struccanti per donne o
cotton fioc) ho passato in forma circolare (questa azione è molto importante che sia fatta in questo senso, cioè 'circolare' questo perchè se lo agendo in senso
orizzontale o trasversale rischiamo di togliere il materiale dentro gli interstizi). Finita la parte inferiore passiamo a quella superiore. Subito mi si presenta un problema:
il più scuro dei Panel Liner non lo è a sufficienza e le pannellature restano poco evidenti. Allora ho deciso di correre ai ripari usando il nero della Vallejo, seguendo la
stessa identica procedura fatta con il prodotto AK. Il colore Vallejo però una volta asciutto è un po più 'duro' da togliere e gli eccessi restano. Allora con carta abrasiva
molto fine (grana 2600) usata sempre in forma circolare, ho eliminato definitivamente gli eccessi più ostinati, lasciando i pannelli e le rivettature perfettamente marcati.

Si nota la porzione trattata con prodotto Panel Liner AK 2072. Il White Spirit serve per inumidire in forma quasi impercettibile lo scottex se si trovano eccessi difficili da rimuovere

La parte 'sotto' finita dopo il trattamento con Panel Liner


Le superfici superiori trattate con colore nero Vallejo

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By Jove... estremamente esauriente oserei dire... grazie!Renzo Bortolotto ha scritto: ↑15 ottobre 2017, 14:59 Spero di essere stato sufficientemente esaudiente.![]()

In effetti hai dato risposta a tutti i miei quesiti. Ho capito che le superfici colorate vanno protette per forza e che le scrostature vanno preventivate prima di togliere l'aerografo dalla scatola. Ieri avevo frainteso quanto scritto da te in precedenza, il pennello si usa bagnato di acqua, non del prodotto preferito per questa tecnica... questa mia incomprensione aveva generato tutte le domande!

La prossima volta che andrò da Giorgio chiederò sicuramente il prodotto consigliato per provarlo, anzi ne ho un bel po' da testare...
Ora torniamo al modello, sempre ottimi lavori ma io avrei evidenziato le pannellature delle superfici inferiori con un colore meno "evidente", più chiaro, ma anche questa volta si tratta di un mio gusto personale che nessuno è costretto a condividere, tanto meno l'autore di un modello.

Solo come curiosità, lascerai così l'Aotake o lo sbiadirai leggermente in punti mirati con dell'alluminio super diluito per uniformarlo all'usura delle superfici superiori?