Eccomi, eccomi
Giusto quel che dice Enrico, matematicamente oltre Bernoulli per questo concetto conviene considerare anche l'equazione di un flusso quasi-unidimensionale isoentropico.
A questo punto se si potessero avere i dati della pressione statica e di ristagno in determinate sezioni del condotto e magari anche la scabrosità dello stesso, si potrebbe pensare di progettare un Ugello De Laval (sviluppato nel XIX secolo dall'ingegnere svedese Gustaf de Laval) riuscendo a calcolare la sezione critica di saturazione ed avere maggiore aspirazione con il minimo dispendio energetico.
L'ugello è disegnato in modo tale per cui, in corrispondenza della sezione minore (gola), il fluido raggiunga condizioni di saturazione (ovvero raggiunga Mach = 1).Passata la gola, il flusso sonico attraversa sezioni che vanno allargandosi (parte divergente dell'ugello) e quindi comincia ad espandersi e ad aumentare la velocità fino a raggiungere un regime supersonici.
La condizione di saturazione nella gola dell'ugello si avrà solamente se la portata e la pressione del fluido a monte sono edeguate al dimensionamento di tutto l'apparato, altrimenti il fluido rimarrà subsonico e l'ugello si comporterà come un tubo Venturi.
Come si nota dal grafico sopra, oltre al condotto si possono apprezzare gli andamenti asintotici delle grandezze fisiche coinvolte durante l'attraversamento del condotto de Laval:
p= pressione
v= velocità
t= temperatura
Da notare la caduta di pressione unita al passaggio della velocità da un regime subsonico a supersonico, tra ingresso ed uscita del condotto.
Fonti:
Fluidodinamica, 1-371, Liguori, Napoli (2004)
Elementi di Gasdinamica, 1-475, Liguori, Napoli (2009)