Occhio che i lavaggi sono molto scuri con il prodotto che hai utilizzato oltre a lasciare macchie sulle superfici dei velivoli.
Io ti direi di sverniciare e ripartire dal grigio corretto per i velivoli, dare una mano di lucido e applicare successivamente un lavaggio in grigio medio ad olio evitando i prodotti per i lavaggi della Tamiya che sono molto invasivi ed eccessivamente scuri.
Una volta che hai rimosso i lavaggi ad olio con un cotton fioc, puoi dare una nuova mano di lucido e stendere le decals. Infine opaco per sigillare i velivoli e considerare il capitolo velivoli concluso, almeno in questa scala.
IWATA...Nothing else for successful goals!
<<L'uomo è la misura di tutte le cose, di quelle che sono in quanto sono e di quelle che non sono in quanto non sono.>>
[Πρωταγόρας - Protagora 486-411 a.C.]
Che Genere di Modellista?: Modellista aereonautico di tutte le scale possibili ed immaginabili..nel modellismo "mai dire mai"..ma prevalentemente,appassionato alle leggendarie eliche della WW2!
Mi ero perso questo lavoro!
È che gran bel lavoro! Le portaerei in 1/350 sono fantastiche.
Anche io ti consiglio di pulire meglio gli aerei dal lavaggio in eccesso..! Il resto invece mi sembra molto equilibrato.
FreestyleAurelio ha scritto: ↑7 gennaio 2020, 15:35
Occhio che i lavaggi sono molto scuri con il prodotto che hai utilizzato oltre a lasciare macchie sulle superfici dei velivoli.
Io ti direi di sverniciare e ripartire dal grigio corretto per i velivoli, dare una mano di lucido e applicare successivamente un lavaggio in grigio medio ad olio evitando i prodotti per i lavaggi della Tamiya che sono molto invasivi ed eccessivamente scuri.
Una volta che hai rimosso i lavaggi ad olio con un cotton fioc, puoi dare una nuova mano di lucido e stendere le decals. Infine opaco per sigillare i velivoli e considerare il capitolo velivoli concluso, almeno in questa scala.
La parte superiore dei veivoli dovrà essere di nuovo verniciata con un colore decisamente più chiaro sto aspettando che mi arrivi
Si tratta di un hobby colors h 308
Dopo di che rifarò di nuovo lavaggio e decals
Comunque grazie per il suggerimento
Concordo pienamente
Ciao
sul colore dei velivoli concordo con Max, vanno schiariti per dare all'occhio l'effetto corretto in questa scala. Ti dico come la penso in generale anche se la decisione dei lavori da fare è naturalmente tua.
Se ci vedo bene i microvelivoli sono pannellati in positivo (linee in rilievo). Se è così spianerei le superfici e, solo dove occorre, le riprodurrei graficamente usando, ad esempio, una mina di matita/pastello molto appuntiti. In aggiunta assottiglierei, per quanto possibile gli spessori (es.: le derive dei Viking ed i loro piloni, sostituirei i portelli dei carrelli con lamina metallica e valuterei pochi altri mirati interventi - le fotoincisioni che hai a disposizione dovrebbero esserti di aiuto ma ad esempio per i Tomcat parcheggiati eviterei l'aerofreno aperto così come eviterei le superfici aerodimamiche estese* visto che solitamente la loro ala è posta proprio in posizione di parcheggio ad un angolo di freccia che, a memoria, ricordo essere addirittura leggermente superiore alla freccia massima assunta in volo.
Secondo me un aeroplano in 1/350 è come se fosse visto da grande distanza e molti particolari neppure si notano. Gli effetti principali sono da realizzare gestendo i colori più che aggiungendo dettagli* (i principali, come ho scritto prima, ci vanno comunque), come mostra l'immagine inserita a scopo di discussione, che nel sito del link è disponibile in dimensioni molto maggiori per una miglior visione.
Certamente vanno differenziate le parti superiori in piena luce e le inferiori in ombra variando i colori anche se di pochissimo, giusto quanto l'occhio può percepire, nulla di più. Le differenze cromatiche del TPS vengono annullate dalla grande distanza che omogeneizza le tinte. Qualche contrasto cromatico va comunque mantenuto per dare tridimensionalità all'insieme ma addolcito rispetto ai modelli di maggiori dimensioni.
Si notano le insegne riprodotte con le decalcomanie (in questa scala lo spessore può essere un problema) e qualche colore spicca qua e la (es.: guardando i Tomcat si notano bene, anche al primo colpo d'occhio, gli stencil gialli, la volata del cannone, gli scarichi, gli pneumatici ed altri particolari che avrai voglia di rappresentare).
Nessun colore è brillante, anche i carrelli bianchi appaiono con un tono che si avvicina di più ad un grigio chiaro così come gli scarichi il cui effetto metallico è scarsissimamente percepibile.
* Gli aeroplani parcheggiati sui ponti sono solitamente chiusi, ancorati e protetti, quindi, ad esempio, tettucci e pannelli aperti o i carichi bellici installati hanno poco senso. Diverso il discorso se viene rappresentata una scena dinamica come ad esempio il decollo per una missione e per i velivoli hell'hangar - che possono essere in manutenzione.
Ho visto cose che voi umani non potete nemmeno immaginare...E tutti quei momenti andranno perduti come lacrime nella pioggia...
Nota: i siti linkati nei miei post hanno il solo scopo di mostrare i prodotti di cui si discute e non vogliono in alcun modo essere sollecitazioni all'acquisto.
Ciao Marcello
Davvero ottimamente argomentata da Paolo la questione circa le problematiche legate alla rappresentazione dei velivoli imbarcati.
Io però ritengo che un piccolo margine di inventiva/forzatura possa starci comunque visto che comunque la scala 1/350 è grandicella.
Sicuramente i colori dei velivoli andranno attenuati ma qualche sprazzo di colore sulla derive renderà il tutto più interessante. Ora mi servirebbe avere un Tomcat 1/350 tra le mani per riuscire a capire cosa si potrebbe fare.
Ricordo però che un secolo fa, su uno dei primi numeri di "Model Time" (che allora era, in pratica, l'edizione italiana di una rivista americana) pubblicarono un articolo di un modellista navale che lavorava in 1/720 (o 1/700??? non sono avvezzo a queste scale ahimè). Ebbene aveva rappresentato una scena di rifornimento tra una Portaerei ed un altra nave, affiancate, tra loro. Quello che mi lasciò di stucco furono però gli aerei in scala (1/720!)... modificati e con i tettucci aperti in alcuni casi!
Alcune manutenzioni, la pulizia degli abitacoli si fanno comunque sul ponte e capita spesso che i tettucci possano essere alzati. Discorso diverso sono gli aerofreni per vari motivi legati al sistema idraulico… in alcuni velivoli, quando sono spenti, capita che questi si aprano per la perdita di pressione. In altri casi avviene il contrario invece.
Purtroppo l'articolo di "Model Time" non ce l'ho più, altri sicuramente si…. magari poi ricordando il nome e lo troviamo pure su internet!
saluti
Massimo da Livorno
"NON HANNO IL PANE???? CHE MANGINO BRIOCHES"
COGLI L'ATTIMO...FAI SEMPRE IL MODELLO CHE VUOI, QUANDO VUOI E COME VUOI!
pitchup ha scritto: ↑14 gennaio 2020, 8:14... Davvero ottimamente argomentata da Paolo la questione circa le problematiche legate alla rappresentazione dei velivoli imbarcati. ...
Grazie Max.
pitchup ha scritto: ↑14 gennaio 2020, 8:14... Io però ritengo che un piccolo margine di inventiva/forzatura possa starci comunque visto che comunque la scala 1/350 è grandicella.
Sicuramente i colori dei velivoli andranno attenuati ma qualche sprazzo di colore sulla derive renderà il tutto più interessante. Ora mi servirebbe avere un Tomcat 1/350 tra le mani per riuscire a capire cosa si potrebbe fare. ...
In realtà penso che stiamo dicendo cose simili. Le forzature cromatiche come la differenza sopra/sotto sono anche per me necessarie per dare tridimensionalità. Tra gli sprazzi di colore ho citato gli stencil gialli ma anche le insegne ed altri particolari che sono cromaticamente evidenti.
pitchup ha scritto: ↑14 gennaio 2020, 8:14... Ricordo però che un secolo fa, su uno dei primi numeri di "Model Time" (che allora era, in pratica, l'edizione italiana di una rivista americana) pubblicarono un articolo di un modellista navale che lavorava in 1/720 (o 1/700??? non sono avvezzo a queste scale ahimè). Ebbene aveva rappresentato una scena di rifornimento tra una Portaerei ed un altra nave, affiancate, tra loro. Quello che mi lasciò di stucco furono però gli aerei in scala (1/720!)... modificati e con i tettucci aperti in alcuni casi!
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Purtroppo l'articolo di "Model Time" non ce l'ho più, altri sicuramente si…. magari poi ricordando il nome e lo troviamo pure su internet! ...
Lo ricordo anch'io e se era su Model Time dei primi anni ormai è andato perso, insieme a tutti gli altri miei numeri delle prime annate, qualche anno fa durante un diluvio che fece tracimare l'acqua nelle autorimesse a causa di una pompa che si guastò.
pitchup ha scritto: ↑14 gennaio 2020, 8:14... Alcune manutenzioni, la pulizia degli abitacoli si fanno comunque sul ponte e capita spesso che i tettucci possano essere alzati. ...
Dipende sempre dalla situazione che viene rappresentata, cioè, forzature da compromesso modellistico a parte, alcune cose secondo me è corretto che abbiano senso quando si rappresenta una situazione reale.
pitchup ha scritto: ↑14 gennaio 2020, 8:14... Discorso diverso sono gli aerofreni per vari motivi legati al sistema idraulico… in alcuni velivoli, quando sono spenti, capita che questi si aprano per la perdita di pressione. In altri casi avviene il contrario invece. ...
E ci sono casi in cui a terra vengono usate delle spine di sicurezza che bloccano le parti in posizioni definite dai manuali.
Alcuni di questi accorgimenti servono per evitare danni legati, ad esempio, al fatto che l'olio tende naturalmente a concentrarsi nell'equivalente automobilistico della coppa e, al riavvio, il film lubrificante potrebbe essere insufficiente e causare dei grippaggi (es.: alcune eliche richiedono delle rotazioni a vuoto eseguite manualmente prima della messa in moto). Altre cause sono legate a motivi di sicurezza, ecc.
microciccio
Ho visto cose che voi umani non potete nemmeno immaginare...E tutti quei momenti andranno perduti come lacrime nella pioggia...
Nota: i siti linkati nei miei post hanno il solo scopo di mostrare i prodotti di cui si discute e non vogliono in alcun modo essere sollecitazioni all'acquisto.
Che Genere di Modellista?: Modellista amante della Fantascienza e del fantastico in tutte le sue forme con una predilezione per il Giappone pop (dagli anni '70 a ieri).