Il Phönix D.I conservava l'aspetto per l'epoca convenzionale del modello capostipite della serie, il Hansa-Brandenburg D.I: biplano, monomotore monoposto con carrello fisso.
La fusoliera di sezione rettangolare raccordata dorsalmente e realizzata con struttura in legno ricoperta da pannelli in compensato, era caratterizzata dal singolo abitacolo aperto destinato al pilota protetto da un parabrezza. Posteriormente terminava in un impennaggio classico monoderiva con elemento verticale di forma ovoidale allungata e dotato di lunghi piani orizzontali controventati a pianta triangolare che terminavano in due distinti equilibratori.
La configurazione alare era biplana, con ala superiore dalla maggiore superficie ed apertura dell'inferiore, quest'ultima leggermente spostata verso coda, collegate tra loro da una coppia di montanti per lato integrati da tiranti in cavetto d'acciaio.
Il carrello d'atterraggio era fisso, molto semplice, montato su una struttura tubolare al di sotto della fusoliera, dotato di ruote di grande diametro collegate da un asse rigido ed integrato posteriormente con un pattino d'appoggio.
La propulsione era affidata ad un motore Hiero 6, un sei cilindri in linea raffreddato a liquido capace di erogare una potenza pari a 200 PS (147 kW), posizionato all'apice anteriore direttamente integrato nella struttura fusoliera ed abbinato ad un'elica bipala in legno a passo fisso. L'impianto di raffreddamento prevedeva l'installazione del radiatore appoggiato sulla parte centrale dell'ala superiore.
L'armamento consisteva in una coppia di mitragliatrici Schwarzlose M.16 calibro 8 mm posta davanti all'abitacolo che, sincronizzata, consentiva di sparare senza conseguenze attraverso il disco dell'elica.
Portato in volo per la prima volta nell'agosto 1917, dopo averne valutato le prestazioni lo si giudicò idoneo al servizio e le autorità militari ne autorizzarono la produzione in serie emettendo un ordine di fornitura per altri 119 esemplari. La produzione venne identificata in tre distinte serie, pur identiche tra loro, in base all'azienda costruttrice del motore, la Hiero, la Österreichische Fiat Werken- & Maschinenbau AG (Fi) e la Breitfeld-Daněk & Co. (Bd): la serie 128 (cellule da 128.01 a 128.31) equipaggiata con motore Hiero, la serie 228 (228.01-228.55) motorizzata Hiero(Fi) e la serie 328 (328.01-328.34) motorizzata Hiero(Bd) tutti da 200 PS nominali. Ad una valutazione comparativa con i modelli allora in servizio il Phönix D.I si rivelò superiore all'Albatros (Oef) D.III, in velocità massima (178km orari) ed in velocità variometrica, che dell'Aviatik (Berg) D.I nelle complessive caratteristiche di volo.
Il soggetto che ho riprodotto era operante sul fronte italiano a Feltre in provincia di Belluno,Il suo pilota era un asso con 5 vittorie accreditate, il Fw Karl Teichmann.







