Impiegato principalmente durante la seconda guerra mondiale dalla Sovetskie Voenno-vozdušnye sily (VVS), l'aeronautica militare dell'Unione Sovietica.
Durante tutto il periodo della guerra mondiale la produzione avvenne in tre grandi stabilimenti che mantennero una produzione media di 1.200 aerei al mese per un totale di 36.000 esemplari dell'Il-2 prodotti rimanendo operativo anche dopo la fine del conflitto in patria ed in alcune forze aeree filosovietiche. Questo ne fa probabilmente il velivolo bellico più prodotto della storia (tra il 1941 e il 1945).
Questa macchina venne ideata a seguito di una specifica del 1938 per sostituire gli obsoleti aerei dell'epoca dedicati all'appoggio tattico della VV-S, quali i Polikarpov R-Z. Molti gli uffici di progettazione coinvolti, tra cui quello di Sergej Vladimirovič Il'yušin. Il velivolo che avrebbe preso servizio nel 1941 ebbe un iter progettuale piuttosto curioso. Infatti, se il velivolo originale aveva l'abitacolo biposto per garantire un'adeguata difesa, la potenza del motore non rendeva possibile raggiungere le prestazioni richieste, e l'aereo divenne quindi monoposto per ridurre la mole complessiva migliorando le doti di sopravvivenza grazie alle prestazioni.
Essendo impiegati su tutto il Fronte, gli Il-2 inflissero molti danni e subirono anche molte perdite per la loro attività. Erano le vittime preferite dagli assi tedeschi, ma il loro abbattimento non era mai facile, specie con i Messerschmitt Bf 109 appena sufficientemente armati per il compito. L'asso Erich Hartmann una volta ne inseguì uno per vari minuti e persino a 100 metri di distanza vide i proiettili rimbalzare sulla fusoliera senza entrare. Ma visto che l'aereo russo non volò abbastanza basso, riuscì a colpirlo nel circuito di raffreddamento del motore (l'unico punto debole della macchina, non avendo il propulsore radiale) e l'aereo prese fuoco, per poi esplodere al suolo. Le schegge misero fuori uso anche il motore del Bf 109 di Hartmann che fu costretto a lanciarsi, atterrando vicino ai rottami della sua vittima.
L'aereo venne quindi non casualmente soprannominato "il carro armato volante" dai sovietici, "morte nera" oppure "carpentiere" dai tedeschi.
Il Kit che montato è quello della Accurate Miniature in versione sciistica, ma dentro la scatola ho visto che vi erano anche le ruote e i vani carrelli per farlo anche gommato, per cui ho scelto questa opzione. Da tempo desideravo farne uno e sfogliando le tante pagine del web, mi catturò particolarmente questa livrea invernale. Per riprodurla al meglio ho fatto diversi tentativi e quello che vi presento è il risultato finale...





Avviciniamoci un po'...



Ancora di più...



Lo sviluppo dello Šturmovik si basava su caratteristiche di armamento e protezione molto superiori a quelle degli altri aerei d'attacco monomotore, ma la velocità massima non era curata allo stesso modo, in quanto il design dell'aereo ha avuto la necessità di arrivare ad un compromesso accettabile tra esigenze contrastanti.
Malgrado questo aspetto, la macchina era nel suo complesso molto ben progettata, con una corazzatura per il pilota e il motore che solo nel modello monoposto originario ammontava a ben 600 chili, costituenti una struttura a "vasca" come quella degli aerei d'attacco Fairchild-Republic A-10 Thunderbolt II moderni. Uno dei motivi del successo era il fatto che questa vera e propria armatura non veniva semplicemente "contenuta" o "appoggiata" alla fusoliera, ma ne era parte integrante, rendendo possibile un risparmio di peso ed una protezione più efficace e completa, con spessori tra i 4 e i 12 mm. A parte questo, la fusoliera era costituita da spessi pannelli di duralluminio da 5 mm, che "placcavano" la macchina in maniera tale da renderla difficilmente perforabile da colpi di piccolo calibro. L'ala era invece in gran parte realizzata in legno.
Le informazioni sono tratte da Wikipedia.org, nella speranza che siano state un buon corredo alle foto del modello, vi saluto tutti caramente e buone feste!!
Roger