Re: Mig-29M "156 Blue" - Trumpeter 1/32
Inviato: 28 agosto 2021, 14:18
Ciao Mattia,
hai già verificato l'assetto con gli pneumatici montati?
microciccio
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Buongiorno Paolo,microciccio ha scritto: 28 agosto 2021, 14:18 Ciao Mattia,
hai già verificato l'assetto con gli pneumatici montati?
microciccio
Grazie Robertino,rob_zone ha scritto: 28 agosto 2021, 15:02 Ciao Matti
Ottimo lavoro, alla grande!
Mi piace la tecnica che hai utilizzato, sui carrelli rende molto bene, però in particolare in quelli dove sono presenti tanti cablaggi!
Forza Matti!!
Saluti
RoB da Messina
E di che figuratifabio1967 ha scritto: 28 agosto 2021, 17:55 Grazie per la spiegazione Matti, tutto chiaro adesso!!!
Saluti.
Fabio
Ciao Mattia,pankit ha scritto: 29 agosto 2021, 8:52... i carichi alari che, seppur inerti, penso contribuiscano a spostare il baricentro del Mig. ...
microciccio ha scritto: 29 agosto 2021, 12:52Off TopicCiao Mattia,pankit ha scritto: 29 agosto 2021, 8:52... i carichi alari che, seppur inerti, penso contribuiscano a spostare il baricentro del Mig. ...
oggi ho un po' di tempo, facciamo due chiacchiere molto light su questo tema per andare oltre il modellismo e fare un po' di cultura aeronautica generale (se fare modellismo lo considerate solo montare e verniciare saltate pure quanto segue).
Lo spostamento del baricentro in un velivolo deve essere sempre estremamente contenuto (per capirci: già il centimetro è una misura rilevante in velivoli di moderate dimensioni come quelli da turismo, mono o bimotori, che si possono vedere in molti aeroporti civili) per evitare di compromettere le qualità di volo (uno spostamento eccessivo rende il velivolo un ferro da stiro, come si sente dire).
Per questo motivo ad esempio il carburante nei serbatoi viene consumato secondo precise modalità (ad esempio i Mustang, che è argomento a te gradito, nei voli di scorta a largo raggio, richiedevano al pilota delle precise selezioni per evitare di trovarsi, al momento del combattimento, con aeroplani problematici da manovrare e quindi in difficoltà rispetto agli avversari).
La regola vale per qualsiasi tipo di carico. Sempre per esemplificare, in caso di cargo, un carico di piccole dimensioni e massa rilevante viene posizionato preferibilmente verso il centro del velivolo (con tutti i limiti di una affermazione così vaga), normalmente dove si trova l'ala o comunque distribuito in modo da garantire il corretto centraggio (nel video uno dei casi, tragici, più noti di disastro aereo dovuto allo spostamento del carico).
https://www.youtube.com/watch?v=eWeXgvot2TI
Una spiegazione semplice e leggermente più dettagliata si trova qui per chi volesse approfondire.
La disposizione dei carichi bellici è soggetta anch'essa alle stesse regole generali con l'aggiunta della difficoltà dello sgancio/lancio ecc.. Naturalmente ci sono delle eccezioni che vengono solitamente analizzate e testate prima dell'impiego (es.: carichi asimmetrici che influiscono sulla stabilità trasversale invece che su quella longitudinale).
Nota: nella progettazione del velivolo anche la posizione del carrello principale è influenzata da quella del baricentro ... e non solo da quello. Pensate al pilota che deve eseguire la rotazione in decollo con un velivolo molto disequilibrato. Se il baricentro è molto davanti al carrello farà fatica a sollevare il muso, nel caso opposto, baricentro molto arretrato, rischierà il contatto della parte posteriore del velivolo con la pista (se ci fate caso esistono sono aeroplani che hanno posteriormente dei dispositivi antiurto, talvolta semplici piastre, che prevengono proprio questo tipo di problema - es.: B-29 e Concorde).
Dove intervengono i carichi è sicuramente sull'incremento della massa totale, il peso per capirci, del velivolo che, aumentando, sollecita maggiormente gli elementi ammortizzanti accorciando la parte visibile del pistone del carrello quando l'aeroplano è in mostra statica (anche se in quel caso i carichi sono solitamente espositivi, quindi meno pesanti dell'armamento reale).
L'effetto si nota su molti aeroplani perché i carrelli hanno di frequente una consistente estensione atta a sopportare le sollecitazioni, specialmente in atterraggio (alzi la mano chi non ha mai preso una pacca alla fine di un volo di linea), che, tra le altre cose, vengono assorbite dall'ammortizzatore del carrello la cui rigidità è normalmente di tipo progressivo (cresce al crescere della sollecitazione). I carichi statici, come gli armamenti installati sui velivoli in mostra, accorciano l'ammortizzatore sfruttando proprio la parte meno rigida della capacità ammortizzante del carrello.
Con tutti i limiti di un simile confronto posto, a scopo di discussione traendole da qui e quo, due immagini che danno un'idea enfatizzata e, penso, sufficientemente chiara di quanto ho scritto.