Nel dopoguerra, l'aver prodotto su licenza i Leopard 1, da all'industria quelle conoscenze che gli mancano e produce autonomamente l'OF-40 che altro non è che un Leopard rivisto in chiave italica al quale affianca il sistema d'artiglieria Palmira con l'idea di creare una famiglia ..... come fece la Rehimetall con il Leopard MBT, il Ghepard, il Leopard del genio e quello gettaponte .... ma come ovvio le pretese italiche erano un poco pretenziose
.Comunque sia al momento del cambio degli MBT, l'industria propose un prodotto che, almeno apparentemente sembrava essere qualcosa di molto vicino ai prodotti esteri .....
L'aspetto esteriore lo avvicinava al Challenger inglese, ma montava il 120 mm tedesco che era stato scelto appunto per equipaggiare i nuovi Leopard 2 e M1 Abramas (che nella versione base montava il 105 e solo con la versione A1 comincerà ad incavallare il 120).
Se quindi da un punto di vista letale l'Ariete sembrava in linea con i più moderni mezzi sotto tutti gli altri denotava i limiti delle capacità.
Il propulsore poteva sviluppare 1200 cavalli .... mentre tuti i carri sopracitati si attestavano sui 1500. La protezione, per quanto tecnologicamente superiore a qualsiasi cosa vista in Italia fino a quel momento è comunque non all'altezza delle stratificate americane e tedesche .....
Quel che denota anche l'idea di base desueta è la configurazione del vano di combattimento. I carri prodotti su licenza, Leopard e M60-48/47, avevano torrette semisferiche con i colpi pronti al fuoco messi verticalmente nella cesta della torretta ( a cui si aggiungono quelli della riservette a cui si accede ponendo la torretta in una precisa posizione). Questa era l'unica disposizione possibile dei colpi che però fa perdere secondi preziosi in caso di tiri in rapida successione ... il servente difatti deve prendere il colpo e fare vari movimenti per portarlo e allinearlo alla culatta. Nei carri moderni la cosa è stata risolta mettendo tutti i colpi nella vistosa coda del carro, che ora è di forma parallelepipeda con la il fronte più o meno angolato. In questo caso o colpi sono tutti in posizione verticale e già quasi allineati alla culatta e il servente lo deve prendere e con un solo gesto lanciarlo dentro e chiudere la culatta. Cosa non secondaria la disposizione è stata usata per incrementare la sicurezza perché il vano è dotato di pannelli di sfogo superiori che convogliano l'esplosione (in caso di detonazione della riservette) verso l'esterno, a patto che la porta di separazione blindata sia chiusa.
Nella vecchia disposizione un colpo che fosse riuscito a fare detonatore o incendiare un solo colpo avrebbe portato alla detonazione di tutto il carro ..... cosa che avviene ancora oggi con i carri russi che mantengono la piena comunicazione della riservetta, a volte posta proprio sotto all'equipaggio!!! Con lo spiacevole effetto di vedere le torrette che decollano .....
Tornando all'Ariete, la coda non è la riservetta munizioni, ma porta i sistemi di filtraggio aria e altre strumentazioni elettroniche .... i colpi sono disposti quasi esattamente a come lo sono nel Leopard 1 .....
.... e mi fermo qua altrimenti faccio un trattato sul carro
Il kit scelto è quello del C1 in versione vista in Iraq con corazzature aggiuntive .... in 40 anni nessun M1 ha mai montato corazzature aggiuntive (e questa la dice lunga sulle capacità del mezzo).
Il kit è il Trumpeter che a prima vista mi pare corretto, ma verificherò bene più avanti. Ho aggiunto i cingoli scomposti della bronco .... e dopo la disavventura avuta con lo Stug IV, ho già verificato che le dimensioni siano identiche e che quindi ingranino
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