Ciao Mimmo,
vedo che hai già dato la mano di fondo!
das63 ha scritto: 22 novembre 2017, 19:17... motore, per non rischiare rotture durante la mascheratura devo ancora montare diverse cosucce: trave inferiore del castello motore, cavi e tubi in zona scarichi, gli scarichi stessi, vari cavi sulla paratia posteriore, un paio di tubi piuttosto grandi in alto sul blocco motore (visto il poco spazio ho pensato di farlo dopo aver montato il cofano dx), un accrocco che non so cos'e in basso a sinistra ... mi sono perso per strada la sagomatura della canna dell'MG ... tu vedi dei punti su cui intervenire per migliorare? ...
L'illuminazione delle foto tende ad appiattire il risultato finale, quindi ti direi di enfatizzare luci ed ombre, ma magari, come ho scritto dipende dalle foto, solo il tuo occhio può stabilire se occorra veramente enfatizzare ulteriormente i volumi. Visto poi che devi ancora completare il lavoro è normale che al momento l'occhio non sia del tutto appagato dal risultato e l'aspetto migliorerà, ad esempio, quando avrai aggiunto i cavi delle candele.
Secondo me in questo caso puoi fare una scelta e decidere che tipo di modellista vuoi essere. I motori, dopo qualche tempo d'uso, tendono naturalmente a sporcarsi e la colorazione ad uniformarsi e ciò li rende meno gradevoli all'occhio dell'osservatore rispetto al momento in cui, nuovi di zecca, presentano una vivacità cromatica maggiore, ad esempio proprio per la presenza di cavi e cavetti di differenti colori che ne contraddistinguono lo scopo e dei diversi materiali ancora non ricoperdi da uno strato di sporcizia untuosa che li rende tutti estremamente simili tra loro. Basta entrare da un concessionario prima ed in una officina dopo per rendersene subito conto (da giovane pulivo il motore della mia prima auto una volta l'anno, adesso ...

).
Per rendere il motore di un modello più gradevole all'occhio dell'osservatore si ricorre al cosiddetto compromesso modellistico sorvolando sull'uniformità generale delle tinte e concedendosi qualche scappatella con colori più contrastanti, attenzione, non eccessivamente brillanti perché restituiscono un effetto giocattoloso. Provo a spiegarmi meglio: puoi enfatizzare lo stacco di colore tra due tinte metalliche come un acciaio ed un alluminio usando una tinta brillante invece che
flat per il secondo ( a meno che sia una parte di dimensioni rilevanti) oppure giocando col colore dei cavi usando oltre che i soliti neri e grigi anche qualche tinta come blu, giallo ecc. (anche in questo caso facendo attenzione a bilanciare bene l'effetto). Nell'immagine, inserita a scopo di discussione e tratta da
qui, puoi notare il vano di un velivolo restaurato che rende bene l'idea.
Vano motore di un Messerschmitt Bf.109 G-6 restaurato by
Paolo, su Flickr
das63 ha scritto: 23 novembre 2017, 13:45... domandona: come pulire l'aerografo per il cambio colore da sintetico ad alcool? anzi come pulire in generale l'aerografo dopo il sintetico senza fare danni? ...
Vedo che Max ti sta seguendo su questo aspetto.
Sperando possa rivelarsi utile riporto di seguito una parte di un
vecchio intervento dove si fa cenno alle differenze generali tra due dei principali tipi di colore utilizzati nel modellismo.
Altre discussioni puoi comunque trovarle nella sezione
Uso dei Colori e Pigmenti; ti segnalo in particolare
questa.
microciccio ha scritto: 4 ottobre 2010, 18:52... la differenza tra
colori acrilici e
smalti consiste nel legante o
medium (nel parlare comune si usa anche il termine solvente), cioè, semplificando il discorso, la sostanza liquida nella quale sono immersi i pigmenti colorati, che è a base di:
- resina acrilica solubile in acqua o alcool (è importante notare che acqua ed alcool sono reciprocamente miscibili*) nei primi;
- miscele di idrocarburi tipo acquaragia, essenza di trementina o diluente alla nitro (anch'essi tra loro miscibili*) negli smalti.
Veniamo ai
gusti personali: per gli smalti io utilizzo il solvente specifico della marca oppure la normale aquaragia mentre per i lavaggi con gli olii preferisco affidarmi all'essenza di trementina (sono un nostalgico Verlindeniano

) e, in generale anche se è anche una questione di gusti personali, più che il nero, uso delle tonalità marroni.
...
* Nota che acqua ed alcool sono immiscibili con acquaragia, essenza di trementina o diluente alla nitro e viceversa. Tra l'altro questo spiega perché sia inutile miscelare colori di "natura" diversa in quanto le frazioni componenti, escluso il momento in cui sono dibattuti per agitazione oppure con un attrezzo da mescolamento, tendono a separarsi.
Altra caratteristica che distingue i due leganti è la differente volatilità, cioè la rapidità di evaporazione, che ha influenza diretta su:
- Strumento di applicazione (principalmente pennello e aerografo);
- Distribuzione del pigmento negli strati di vernice (capacità di sopportare forti diluizioni e caratteristiche coprenti);
Vediamo i vantaggi (1.)/svantaggi (2.)/campi di utilizzo (3.) dei vari tipi (il discorso, come ovvio, è meramente teorico perché, ad esempio, l'abilità dell'esecutore può modificare grandemente la destinazione d'uso):
- Legante ad alta volatitlità:
- asciugatura rapida nell'ordine dei minuti che consente di passare ulteriori mani in tempi brevi;
- il tempo di diffusione del pigmento è scarso rendendo difficile l'uso a pennello (perché ne resteranno visibili le tracce sulla superficie dipinta) mentre ad aerografo si correrà il rischio che le goccioline di vernice evaporino tra l'uscita dall'ugello ed il contatto con la superficie (effetto granuloso);
- mani di fondo (anche pre-shading) e trasparenze (anche post-shading).
- Legante a media volatilità:
- buone diffusione del pigmento e caratteristiche coprenti molto valide;
- questi solventi contengono frazioni più e meno volatili, quindi, le frazioni più volatili asciugano superficialmente, in modo evidente, entro una mezz'ora mentre le frazioni meno volatili, a seconda dei casi, possono richiedere anche 4 giorni con le relative difficoltà di maneggiamento delle superfici dipinte;
- mani coprenti (anche fondo purché rispettati i tempi di asciugatura) a pennello o aerografo.
- Solventi a bassa volatilità:
- diffusione del pigmento generalmente buona e tempi di asciugatura lunghi;
- i lunghi tempi di asciugatura rendono difficoltoso maneggiare le superfici trattate fino anche ad una decina di giorni e, in alcuni casi consentono l'accumulo dei pigmenti con la conseguente formazione di chiazze di colore;
- lavaggi a pennello.
microciccio