Seby ha scritto: 19 maggio 2018, 19:33
Ciao Silvio
Cosa facciamo sul parabrezza? Non dirmi che timane cosí... L'unica possibilità sarebbe un telo a coprire ma saprebbe di rimedione... So che lo avevo già detto da davvero non riesci/non ti va di autocostruirlo? In fondo sono tre pezzettini. Se usi dell'acetato trasparente (tipo i fogli trasparenti che si trovano ovunque per fare da copertina alle fotocopie A4, oppure in un negozio trovi acetato di spessori maggiori) li tagli con le forbici, fai un po' di prove e...
Ok, ma solo perché insisti, ci provo ma non prometto nulla.
microciccio ha scritto: 19 maggio 2018, 19:34
Ciao Silvio,
a quanto vedo mi sento di suggerirti di separare la ventola di raffreddamento del motore dall'elica così da poter verniciare entrambe con maggior comodità.
Ci provo, speriamo che si stacchi.
microciccio ha scritto: 19 maggio 2018, 19:34
Riguardo le gambe del carrello principale gli steli ammortizzatori potrebbero esserer più lucidi ma se ti van bene sorvola, mentre ti anticipo che il 190 presenta, se guardato frontalmente, un angolo caratteristico delle gambe del carrello rispetto alle semiali che va ben riprodotto per evitare di falsare il modello. Per chiarire meglio con un un riferimento fotografico guarda qui.
microciccio
Grazie, mi sono salvato la foto.
Devo però dire che osservando vari disegni prospettici, i carrelli non sono mai così angolati, leggermente meno accentuato e la ruota pare comunque dritta.
Comunque mi fido ciecamente.
Per paragone carico una immagine prospettica trovata si Google.
Immagine postata a scopo di discussione. Fonte: Google
EDIT: aggiungo altro disegno prospettico dove anche qui a me pare meno accentuato.
Immagine postata a scopo di discussione. Fonte: Wikipedia
siderum_tenus ha scritto: 19 maggio 2018, 20:12
Ciao Silvio,
Peccato per il parabrezza...
Il resto, invece, mi sembra vada più che bene.
Grazie ma adesso vediamo se riesco a mettere in atto il consiglio di Sebastian, che inizialmente ho tentato di far finta di niente ma insiste! Allora cosa ci posso fare, devo almeno tentare no!
microciccio ha scritto: 19 maggio 2018, 19:34
Riguardo le gambe del carrello principale gli steli ammortizzatori potrebbero esserer più lucidi ma se ti van bene sorvola, mentre ti anticipo che il 190 presenta, se guardato frontalmente, un angolo caratteristico delle gambe del carrello rispetto alle semiali che va ben riprodotto per evitare di falsare il modello. Per chiarire meglio con un un riferimento fotografico guarda qui.
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Grazie, mi sono salvato la foto.
Devo però dire che osservando vari disegni prospettici, i carrelli non sono mai così angolati, leggermente meno accentuato e la ruota pare comunque dritta.
Comunque mi fido ciecamente.
Per paragone carico una immagine prospettica trovata si Google.
Immagine postata a scopo di discussione. Fonte: Google
EDIT: aggiungo altro disegno prospettico dove anche qui a me pare meno accentuato.
Immagine postata a scopo di discussione. Fonte: Wikipedia
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Ciao Silvio,
i disegni, quando correttamente eseguiti, sono una fonte preziosa di informazioni anche se, secondo me, nulla vale quanto una buona foto.
microciccio ha scritto: 19 maggio 2018, 23:28
Ciao Silvio,
i disegni, quando correttamente eseguiti, sono una fonte preziosa di informazioni anche se, secondo me, nulla vale quanto una buona foto.
microciccio
Verissimo quello che dici, un disegno potrebbe essere errato o meno veritiero, per quanto l'autore sia perfetto, ma una foto non può mentire.
Ancora grazie per la foto trittico.
Poli 19 ha scritto: 22 maggio 2018, 9:51
forza Silvio!
Non mi sono perso , sono lentissimo di mio e se ci si mette pure la "vita grama vita" la mia lentezza diventa esasperante.
Va bene, per sapere dove e come mettere le mani ho dato un'occhiata su YuTube e ho trovato questo metodo, credo quello consigliatomi da Paolo (microciccio):
La pistola a caldo ce l'ho, qualche pezzo di plastica trasparente la trovo e ci provo.
Mi pare sia un metodo abbastanza semplice ma probabilmente i trabocchetti ci sono, starò attento.
Una domanda, lo spessore, devo trovare un foglio che si avvicini il più possibile allo spessore del canopy originale o non ha importanza?
Se non va bene questo metodo, provo con la tecnica suggerita da Sebastian (seby).
L'acetato non deve essere troppo sottile altrimenti si affloscia e non tiene la forma. Per capirci, quello che si trova nei colletti delle camice ancora confezionate ha lo spessore giusto...!
L'acetato non deve essere troppo sottile altrimenti si affloscia e non tiene la forma. Per capirci, quello che si trova nei colletti delle camice ancora confezionate ha lo spessore giusto...!
Si Valerio, comunque grazie.
Lo avevo visto tempo fa, mi sembra complicato ma prima di scartarlo lo rivedrò nuovamente tutto e poi faccio prove con le tecniche fino a trovare quella che mi riesce meglio.
Purtroppo questo intoppo mi rallenterà ulteriormente, questo modello l'ho iniziato un anno fa circa e sono ancora alla fase montaggio, che vergogna.
Devo trovare il modo di velocizzarmi un po'!
L'unica volta che ho termoformato un tettuccio ho fatto così: ho preso un barattolo vuoto di marmellata e ho tagliato il tappo lasciando buono la parte filettata, quindi ho fatto un cerchio di acetato del diametro del collo del vasetto e l'ho bloccato avvitando il tappo. Quindi ho scaldato il cerchio di acetato con un asciugacapelli in mancanza d'altro. Quando vedi che la plastica fa delle ondine vuol dire che la temperatura va bene, devi calcare il pezzo vecchio finché proprio non entri un mm nel barattolo. Per calcare il pezzo devi prima fargli un manico, in genere si usa mettere patafix e una matita.
Per inciso, la termoformatura così fatta (non era una cosa importante, il canopy di un die cast che si era spaccato in due) ho ottenuto un pezzo decente, ma vi è rimasto un segno, infatti mi ha calcato anche la linea lungo cui si congiungono i due cocci. Poi va tagliato dal resto dell'acetato e rifilato per incastrarsi nel kit, ed è questa l'operazione più lunga.
Seby ha scritto: 30 maggio 2018, 15:28
L'unica volta che ho termoformato un tettuccio ho fatto così: ho preso un barattolo vuoto di marmellata e ho tagliato il tappo lasciando buono la parte filettata, quindi ho fatto un cerchio di acetato del diametro del collo del vasetto e l'ho bloccato avvitando il tappo. Quindi ho scaldato il cerchio di acetato con un asciugacapelli in mancanza d'altro. Quando vedi che la plastica fa delle ondine vuol dire che la temperatura va bene, devi calcare il pezzo vecchio finché proprio non entri un mm nel barattolo. Per calcare il pezzo devi prima fargli un manico, in genere si usa mettere patafix e una matita.
Per inciso, la termoformatura così fatta (non era una cosa importante, il canopy di un die cast che si era spaccato in due) ho ottenuto un pezzo decente, ma vi è rimasto un segno, infatti mi ha calcato anche la linea lungo cui si congiungono i due cocci. Poi va tagliato dal resto dell'acetato e rifilato per incastrarsi nel kit, ed è questa l'operazione più lunga.
Dioramik ha scritto: 30 maggio 2018, 15:35
PS: sempre più spaventato.
Ma dalla marmellata? basta che portavi un barattolo al raduno e lo lasciavi sulla tavola, tranquillo che dopo dieci minuti era no vuoto...pulito
Divertiti, senza pensieri