Maurizio ha scritto: 11 marzo 2021, 6:29
Bella e particolare la livrea. La ricerca sostenuta e l' entusiasmo che si intuisce per questo progetto meritavano senza' altro un kit diverso.
hai ragione Maurizio e dire che di scatole ne ho altre, ma una vocina mi ha detto "fai quello che c'è più lavoro da fare"...cosa vuoi farci, son fatto così!
Ricordo bene quel mio '104 al quale ti riferisci. Spero sia stata un' influenza positiva
ciao Max,
certo che SI, influenza altamente positiva. Grazie per l'incoraggiamento alla reincisione!
ciao Riccardo,
zipper ha scritto: 11 marzo 2021, 9:26
Mentre non mi esprimo sulla "antiradiazione",.... due interventi da fare sono sicuramente: 1) ruote strette con cerchioni a razze convesse; 2) portelloni principali del vano carelli lisci. Le ruote le fa sicuramente Royalresin ma a memoria mi pare di averle viste anche da altre marche.
I colorati in bianco - SENZA alcun legame con esotiche interpretazioni - sono stati fino alla MM 6512..
certamente i lavori da fare sono tanti...gli after che servono (ruote etc) in parte sono già in casa. Riguardo ai 104 "bianchi" memorizziamo un altra notizia, fino al 6512, peccato di tanti non vi sia traccia di fotografie.
ciao Silvio,
sapevo benissimo di attirare l'attenzione...questo però sarà foriero di adeguato ausilio!
OT- Livrea amaranto...Reparto Celere Padova...burlone...per quello ho in armadio un kit per la Staghound!
ciao Mario,
siderum_tenus ha scritto: 11 marzo 2021, 14:04
un invecchiamento limitato.
Nel frattempo, buon lavoro di reincisione, ti seguo!
certamente sarà quel tanto di uso dei colori per non farlo apparire piatto. Grazie per il buon lavoro...la reincisione è un gran lungo lavoro!
ed eccomi con la prima domanda:
dando ormai per scontato la questione rivetti sul troncone di coda, mi sono trovato i piani di coda del kit privi di rivettature così come quelli del set Daco, mentre nel kit Hasegawa ci sono e forse anche troppo grandi.
Dalle foto che ho visionato, ma ahimè non se ne trovano tante che riproducano i piani di coda specialmente della superficie superiore, i rivetti sono appena percettibili, mentre sulla superficie inferiore molto più evidenti.
Questio - Li faccio o lascio tutto liscio come ha fatto Daco?
Il set Daco é privo di dettaglio e non va preso ad esempio. Molto meglio quello Hase (per dirne una) a cui basta togliere quasi tutti i rivetti ma la pannellatura é corretta. Ti allego due mie foto con le quali potrai decidere il da farsi. Il dettaglio sopra e sotto é uguale tranne che sotto trovi anche le due piastre per lo smontaggio dello stabilizzatore
ciao Maurizio,
grazie per le foto...riguardo alla pannellatura ho già provveduto anche per le aree che delimitano il vano per lo smontaggio dello stabilizzatore.
Dalle foto che hai inserito sembra che le linee di rivetti longitudinali che copiano le centine risultino quasi invisibili, è corretta l'interpretazione?
Tra tutti i pregevoli stampi Monogram, quello del 104 (assieme all'F-5 per esempio) fa parte della serie più "povera" e meno dettagliata... insomma, ti sei scelto un kit rognoso per un soggetto solo apparentemente semplice (il '104, oramai lo sai, nasconde insidie)!
Ma un bell'Hasegawa?
Poli 19 ha scritto: 10 marzo 2021, 23:00
Sicuramente sono stato influenzato guardando l'articolo di Max circa il suo velivolo in livrea cd. "antiradiazione o antiflash" che riproduce il 104 c/n 6504.
Come già detto, la famigerata livrea "anti-radiazioni" è una legenda metropolitana che i nostri Starfighter si portano dietro da decenni. T ri-linko la nostra GUIDA dove abbiamo parlato anche di questa livrea early.. e in particolare:
Il primo F-104G giunto in Italia (matricola militare 6501) fu consegnato nella livrea standard USAF con fusoliera in metallo naturale, estradosso alare in bianco e intradosso in “Aircraft Grey” FS 16473 (stesso colore utilizzato anche per il radome con pannello anti riflesso in nero opaco e per il pannello trapezoidale a copertura degli attuatori idraulici del timone di profondità sulla deriva). Tale schema viene anche riportato nel manuale delle riparazioni strutturali campali “F-104 G-3” (altrimenti noto come “dash 3”) ed aveva una precisa funzione: durante i primi mesi di attività i tecnici della Lockheed notarono un anomalo deterioramento della guarnizione di tenuta dei martinetti degli alettoni dovuto al surriscaldamento della gomma per l’esposizione al sole; la soluzione più semplice fu quella di dipingere il dorso della ali in bianco per tenere le temperature entro i limiti strutturali delle citate guarnizioni. Non è chiaro il perché fu scelto il grigio 36473 per le superfici inferiori ma, probabilmente, la vernice aveva la stessa funzione di quella applicata sulle ali degli F-86K: facilitare il personale nell’individuazione di eventuali cricche e/o danni strutturali.
Tuttavia la Fiat inizialmente ignora i dettami riportati nei manuali e sui i primi undici esemplari (6502-6512) costruiti su licenza a Caselle adotta uno schema non standard con ampie zone bianche aggiunte anche in fusoliera con andamento asimettrico tra i due lati. Erroneamente, negli anni, questo schema è stato chiamato “anti radiazione” presumendo che l’estensione delle zone in bianco potesse meglio riflettere il flash e il calore a seguito di detonazione di un ordigno atomico; questa tesi è assolutamente da scartare poiché i primi Starfighter formalmente accettati dall’AMI furono impiegati nel solo ruolo CIO.
Ad ogni modo non esiste alcun documento che attesti l’utilizzo della livrea “anti radiazione” presso i reparti operativi ed il solo esemplare cui furono applicati dei numeri di carrozzella fu il 4-5 (MM 6505) mentre era ancora presso la ditta, a Torino – Caselle.
Poli 19 ha scritto: 11 marzo 2021, 21:10
dando ormai per scontato la questione rivetti sul troncone di coda, mi sono trovato i piani di coda del kit privi di rivettature così come quelli del set Daco, mentre nel kit Hasegawa ci sono e forse anche troppo grandi.
Dalle foto che ho visionato, ma ahimè non se ne trovano tante che riproducano i piani di coda specialmente della superficie superiore, i rivetti sono appena percettibili, mentre sulla superficie inferiore molto più evidenti.
Anche questo è un argomento trattato nella guida. I rivetti, che erano dei "flushed rivet" a testa piatta, da disposizioni tecniche dovevano essere stuccati con uno stucco denominato "aluminized putty". Ovviamente poteva capitare che su cellule particolarmente stressate o con prossimo rientro IRAN (Inspection & repair as Necessary) il rivestimento saltasse parzialmente lasciando vedere le teste dei rivetti sottostanti... ma se anche fosse, questi non dovrebbero mai essere rappresentati come dei "buchi" nella plastica... ma come piccole circonferenze.