F 22 Italeri 1/48: kit immontabile
Inviato: 21 aprile 2013, 9:17
Un mese or sono ho trovato il modello del F22 Raptor della Italeri in 1/48. Siccome il kit Hasegawa costava più del triplo del modello bolognese che aveva delle belle decals per il velivolo di preserie, mi sono detto: voglio farne uno, così mi rendo conto delle dimensioni e della linea, chiudendo i portelli delle stive. Insomma un modello easy da scatola, facile ed economico.
Il modello si presenta con stampate in negativo, non molto numerose. La costruzione è partita bene, con assemblaggio delle superfici di coda a parte e della cabina di pilotaggio e la fusoliera. Confrontato da questo buon inizio, costatati che gli interni delle stive bombe sono di fantasia, decido di procedere con la loro chiusura. Le parti dei portelli non si adattano benissimo, costringendo ad un lavoro di stuccatura con colla per chiudere le fessure. Passando agli scarichi c’è il primo (poi grande) problema, ovvero che apparentemente le parti (interne ed esterne) che compongono i quattro attuatori dello scarico hanno una fessura di circa 5 mm tra di loro. In poche parole sono divergenti invece di essere convergenti. E quindi per sistemare il problema cerco di utilizzare il phon caldo per convincere i due pezzi, colla cianoacrilica a fiumi (+ accelerante), carteggiature “heavy duty” e man mano che si cerca di correggere gli errori mi accorgo che sto camminando in un campo minato. Le prese d’aria sono completamente errate (qui non sto parlando da "contarivetti", semplicemente sono un'altra cosa), mentre il vano carrelli semplicemente non potrebbe essere reale, visto che non avrebbe lo spazio per alloggiare la ruota, ovvero è ampiamente sottodimensionato e con dettagli di fantasia.
Per risolvere un po’ i problemi cerco di sistemare al meglio gli scarichi e decido di costruirmi dei tappi in plasticard per chiudere le prese d’aria e gli scarichi perché quelli del kit sono così lontani dalla realtà che non serve nemmeno confrontarli con delle foto per capirlo. Insomma il masterista qui ha sbagliato sapendo di sbagliare.
Più vado avanti e maggiori problemi incontro ed intanto la cianoacrilica che continua a scorrere a fiumi, come nella zona delle prese d’aria dove devo chiudere dei portelli che la Italeri aveva pensato bene di aprire per far vedere degli improbabili dettagli all’interno.
Dopo aver completato l’assemblaggio di ala e fusoliera, mi accorgo che le parti della coda hanno fessure (con i timoni verticali) dell’ordine di almeno 3 mm da chiudere e la forma della coda stessa sempre più lontana dalla realtà, constatato che i piani di coda non avrebbero potuto raccordarsi con la fusoliera a causa di un evidentissimo gap, ho deciso che non era il caso di continuare questo “accanimento terapeutico” verso un modello praticamente immontabile e l'ho avviato alla demolizione.
Spiace dirlo, visto che quando posso cerco di comprare italiano e a buoni prezzi, ma la Italeri ha toppato alla grande. E devo dire che è la seconda fregatura che ho preso dall'azienda bolognese. Infatti 10 anni fa mi successe la stessa coda con l'EF200 in 1/48.
Il modello si presenta con stampate in negativo, non molto numerose. La costruzione è partita bene, con assemblaggio delle superfici di coda a parte e della cabina di pilotaggio e la fusoliera. Confrontato da questo buon inizio, costatati che gli interni delle stive bombe sono di fantasia, decido di procedere con la loro chiusura. Le parti dei portelli non si adattano benissimo, costringendo ad un lavoro di stuccatura con colla per chiudere le fessure. Passando agli scarichi c’è il primo (poi grande) problema, ovvero che apparentemente le parti (interne ed esterne) che compongono i quattro attuatori dello scarico hanno una fessura di circa 5 mm tra di loro. In poche parole sono divergenti invece di essere convergenti. E quindi per sistemare il problema cerco di utilizzare il phon caldo per convincere i due pezzi, colla cianoacrilica a fiumi (+ accelerante), carteggiature “heavy duty” e man mano che si cerca di correggere gli errori mi accorgo che sto camminando in un campo minato. Le prese d’aria sono completamente errate (qui non sto parlando da "contarivetti", semplicemente sono un'altra cosa), mentre il vano carrelli semplicemente non potrebbe essere reale, visto che non avrebbe lo spazio per alloggiare la ruota, ovvero è ampiamente sottodimensionato e con dettagli di fantasia.
Per risolvere un po’ i problemi cerco di sistemare al meglio gli scarichi e decido di costruirmi dei tappi in plasticard per chiudere le prese d’aria e gli scarichi perché quelli del kit sono così lontani dalla realtà che non serve nemmeno confrontarli con delle foto per capirlo. Insomma il masterista qui ha sbagliato sapendo di sbagliare.
Più vado avanti e maggiori problemi incontro ed intanto la cianoacrilica che continua a scorrere a fiumi, come nella zona delle prese d’aria dove devo chiudere dei portelli che la Italeri aveva pensato bene di aprire per far vedere degli improbabili dettagli all’interno.
Dopo aver completato l’assemblaggio di ala e fusoliera, mi accorgo che le parti della coda hanno fessure (con i timoni verticali) dell’ordine di almeno 3 mm da chiudere e la forma della coda stessa sempre più lontana dalla realtà, constatato che i piani di coda non avrebbero potuto raccordarsi con la fusoliera a causa di un evidentissimo gap, ho deciso che non era il caso di continuare questo “accanimento terapeutico” verso un modello praticamente immontabile e l'ho avviato alla demolizione.
Spiace dirlo, visto che quando posso cerco di comprare italiano e a buoni prezzi, ma la Italeri ha toppato alla grande. E devo dire che è la seconda fregatura che ho preso dall'azienda bolognese. Infatti 10 anni fa mi successe la stessa coda con l'EF200 in 1/48.