Bf 109 G-14 "Giallo 1" Magg. Bellagambi - Eduard 1/48.
Inviato: 22 giugno 2021, 17:58
Erano mesi che non mi facevo vivo nella sezione Under Construction... ma, alla fine, è giunto il momento di aprire il nuovo WIP!
Ho passato settimane a valutare il soggetto da mettere sul banco e, complice anche un calo di tempo libero che da qui a prossimi mesi sarà sempre più drastico (poi capirete ), volevo un kit senza troppi problemi e che andasse su senza patimenti.
Erano anni che mi volevo cimentare con un '109 dell'Aviazione Nazionale Repubblicana ma, un pò per carenza di documentazione (che purtroppo non sarà mai all'altezza per l'esiguità dei documenti... sono decenni che non saltano fuori nuove foto e, a questo punto, penso proprio che non ne salteranno fuori neanche in futuro), un pò per pigrizia, non ho mai affrontato. Del resto è anche vero che di base sono un jettarolo incallito...!
Il kit scelto è l'Eduard, oramai punto di riferimento per questo soggetto. La scatola è quella dedicata al G-6 (con stampo "late" aggiornato e corretto), ma all'interno ha già tutti i pezzi - molti indicati come da non usare - per riprodurre un G-14 (nel mio caso dovrò apportare solo piccole modifiche). A dirla tutta in molti casi non è ancora ben chiaro se alcuni nostri velivoli, immortalati in foto d'epoca, fossero dei G-6 molto tardi o dei G-14 molto "early"... come detto poco fa, l'argomento è spinoso e con delle lacune di documentazione importanti.
Ad ogni modo il soggetto da me scelto è l'1 Giallo del Maggiore Mario Bellagambi che è rappresentato anche nel libro (fondamentale da avere) "Camouflage & Markings of ANR" di D'Amico e Valentini:
E' un tipico '109 G-14 costruito dalla ERLA che gli autori indicano come mancante del sistema MW50 per la sovralimentazione del motore. Questa informazione proviene sicuramente dal libretto di volo di Bellagambi che era molto dettagliato e riportava parecchie note. A dirla tutta non è chiaro se l'asso italiano avesse voluto intendere che l'impianto non era proprio presente o non funzionante... tuttavia questi dubbi hanno alimentato per anni delle discussioni sul fatto che i G-14 erano dotati di fabbrica del sistema MW50, quindi la sua assenza stava a significare che in realtà il velivolo fosse, in realtà, un G-6 di produzione molto tarda. Tale affermazione, comunque, è da escludere perché nell'unica fotoconosciuta del lato sinistro, si nota chiaramente che il portellino del tappo dell'olio sul muso fosse in posizione più elevata rispetto allo standard dei velivoli costruiti presso la MTT di Regensburg o la WNF di Wiener Neustadt (i G-14 prodotti dalla Erla, infatti, montavano già il serbatoio d'olio maggiorato dei G-10 con cui condividevano le linee di produzione).
Altra disquisizione che ha tenuto impegnati per anni i modellisti riguarda il portellino ovale che permetteva di rifornire il serbatoio del sistema MW50 (Methanol Wasser 50) con una mix di Metanolo e acqua al 50% circa (più precisamente una miscela formata per il 50% da metanolo, per il 49,5% da acqua e per il restante 0,5% da un olio protettivo - Schutzöl 39). Questo era posizionato sul lato destro, in alto subito dietro il canopy, sui velivoli che ner erano dotati... ma su quello di Bellagambi era effettivamente installato, dato che lui stesso afferma che il suo esemplare non ne era provvisto?
Immagine inserita a scopo di discussione - fonte digitalcombatsimulator.com
C'è da dire che le fusoliere prodotte in serie erano standardizzate e presentavano tutte le stesse macro caratteristiche; ci potevano essere piccole differenze costruttive peculiari dei vari stabilimenti, ma la presenza o meno dei portellini è fuori dubbio in base alla versione. Per questo motivo l'incertezza rimane... Eduard, nel kit del G-14 uscito molto tempo dopo quello in mio possesso, ha inserito proprio l'1 Giallo tra i velivoli riproducibili e suggerisce di stuccare il portello per eliminarlo.
Dal mio canto sono tutt'ora dubbioso e sto ancora valutando il da farsi. Una delle spiegazione plausibili potrebbe essere che l'esemplare scelto fosse una vecchia cellula di G-6 (forse?) danneggiata e rientrata in fabbrica (cosa che accadeva frequentemente), riparata e portata allo standard G-14; da qui l'assenza del MW50 e del relativo pannello per il rifornimento del serbatoio.
Da ricordare anche che il Werk Nummer (numero di matricola), 464380, non è del tutto certo... quindi anche questo non aiuta nella ricerca.
Strada facendo deciderò se stuccare e lisciare il tutto... o lasciare la pannellatura dov'è adesso.
Dopo questa (spero interessante) introduzione, passiamo alla plastica e agli accessori!
BF-109_1 by Valerio, su Flickr
Benchè l'abitacolo da scatola non sia male per niente, quello in resina della Brassin è senza dubbio molto più bello e dettagliato. Non costa poco.. ma ho fatto comunque la spesa. Insieme ho preso anche gli pneumatici e gli scarichi (quest'ultimi vero punto debole del kit), il set di fotoincisioni per l'esterno (quelle per gli interni sono già dentro alla scatola), le canne delle armi tornite della Master (obbligatorie!) e le decal della Stormo! .
Come dicevo qualche riga sopra, lo stampo che andrò ad usare è quello aggiornato. Per chi non lo sapesse, il primo kit messo in commercio dalla Eduard aveva importanti problemi di dimensioni (era in scala 1/45 circa) e qualche difettuccio nella forma di alcuni particolari. Per riconoscere un kit aggiornato da quello vecchio, si possono ricercare alcuni dettagli che sono stati puntualmente elencati in QUESTA RECENSIONE. Le differenze saltano subito all'occhio:
OLD KIT:
BF-109_2 by Valerio, su Flickr
BF-109_3 by Valerio, su Flickr
RE-TOOLED KIT:
BF-109_4 by Valerio, su Flickr
Da notare anche la differente dimensione delle fusoliere:
BF-109_6 by Valerio, su Flickr
I lavori hanno avuto inizio dal cokpit che va al suo posto senza particolari difficoltà. L'unica operazione da eseguire riguarda la completa asportazione del dettaglio stampato sulle pareti laterali dell'abitacolo:
BF-109_7 by Valerio, su Flickr
BF-109_8 by Valerio, su Flickr
Domani si inizia con la verniciatura degli interni... caldo afoso permettendo!
Stay tuned...
Ho passato settimane a valutare il soggetto da mettere sul banco e, complice anche un calo di tempo libero che da qui a prossimi mesi sarà sempre più drastico (poi capirete ), volevo un kit senza troppi problemi e che andasse su senza patimenti.
Erano anni che mi volevo cimentare con un '109 dell'Aviazione Nazionale Repubblicana ma, un pò per carenza di documentazione (che purtroppo non sarà mai all'altezza per l'esiguità dei documenti... sono decenni che non saltano fuori nuove foto e, a questo punto, penso proprio che non ne salteranno fuori neanche in futuro), un pò per pigrizia, non ho mai affrontato. Del resto è anche vero che di base sono un jettarolo incallito...!
Il kit scelto è l'Eduard, oramai punto di riferimento per questo soggetto. La scatola è quella dedicata al G-6 (con stampo "late" aggiornato e corretto), ma all'interno ha già tutti i pezzi - molti indicati come da non usare - per riprodurre un G-14 (nel mio caso dovrò apportare solo piccole modifiche). A dirla tutta in molti casi non è ancora ben chiaro se alcuni nostri velivoli, immortalati in foto d'epoca, fossero dei G-6 molto tardi o dei G-14 molto "early"... come detto poco fa, l'argomento è spinoso e con delle lacune di documentazione importanti.
Ad ogni modo il soggetto da me scelto è l'1 Giallo del Maggiore Mario Bellagambi che è rappresentato anche nel libro (fondamentale da avere) "Camouflage & Markings of ANR" di D'Amico e Valentini:
E' un tipico '109 G-14 costruito dalla ERLA che gli autori indicano come mancante del sistema MW50 per la sovralimentazione del motore. Questa informazione proviene sicuramente dal libretto di volo di Bellagambi che era molto dettagliato e riportava parecchie note. A dirla tutta non è chiaro se l'asso italiano avesse voluto intendere che l'impianto non era proprio presente o non funzionante... tuttavia questi dubbi hanno alimentato per anni delle discussioni sul fatto che i G-14 erano dotati di fabbrica del sistema MW50, quindi la sua assenza stava a significare che in realtà il velivolo fosse, in realtà, un G-6 di produzione molto tarda. Tale affermazione, comunque, è da escludere perché nell'unica fotoconosciuta del lato sinistro, si nota chiaramente che il portellino del tappo dell'olio sul muso fosse in posizione più elevata rispetto allo standard dei velivoli costruiti presso la MTT di Regensburg o la WNF di Wiener Neustadt (i G-14 prodotti dalla Erla, infatti, montavano già il serbatoio d'olio maggiorato dei G-10 con cui condividevano le linee di produzione).
Altra disquisizione che ha tenuto impegnati per anni i modellisti riguarda il portellino ovale che permetteva di rifornire il serbatoio del sistema MW50 (Methanol Wasser 50) con una mix di Metanolo e acqua al 50% circa (più precisamente una miscela formata per il 50% da metanolo, per il 49,5% da acqua e per il restante 0,5% da un olio protettivo - Schutzöl 39). Questo era posizionato sul lato destro, in alto subito dietro il canopy, sui velivoli che ner erano dotati... ma su quello di Bellagambi era effettivamente installato, dato che lui stesso afferma che il suo esemplare non ne era provvisto?
Immagine inserita a scopo di discussione - fonte digitalcombatsimulator.com
C'è da dire che le fusoliere prodotte in serie erano standardizzate e presentavano tutte le stesse macro caratteristiche; ci potevano essere piccole differenze costruttive peculiari dei vari stabilimenti, ma la presenza o meno dei portellini è fuori dubbio in base alla versione. Per questo motivo l'incertezza rimane... Eduard, nel kit del G-14 uscito molto tempo dopo quello in mio possesso, ha inserito proprio l'1 Giallo tra i velivoli riproducibili e suggerisce di stuccare il portello per eliminarlo.
Dal mio canto sono tutt'ora dubbioso e sto ancora valutando il da farsi. Una delle spiegazione plausibili potrebbe essere che l'esemplare scelto fosse una vecchia cellula di G-6 (forse?) danneggiata e rientrata in fabbrica (cosa che accadeva frequentemente), riparata e portata allo standard G-14; da qui l'assenza del MW50 e del relativo pannello per il rifornimento del serbatoio.
Da ricordare anche che il Werk Nummer (numero di matricola), 464380, non è del tutto certo... quindi anche questo non aiuta nella ricerca.
Strada facendo deciderò se stuccare e lisciare il tutto... o lasciare la pannellatura dov'è adesso.
Dopo questa (spero interessante) introduzione, passiamo alla plastica e agli accessori!
BF-109_1 by Valerio, su Flickr
Benchè l'abitacolo da scatola non sia male per niente, quello in resina della Brassin è senza dubbio molto più bello e dettagliato. Non costa poco.. ma ho fatto comunque la spesa. Insieme ho preso anche gli pneumatici e gli scarichi (quest'ultimi vero punto debole del kit), il set di fotoincisioni per l'esterno (quelle per gli interni sono già dentro alla scatola), le canne delle armi tornite della Master (obbligatorie!) e le decal della Stormo! .
Come dicevo qualche riga sopra, lo stampo che andrò ad usare è quello aggiornato. Per chi non lo sapesse, il primo kit messo in commercio dalla Eduard aveva importanti problemi di dimensioni (era in scala 1/45 circa) e qualche difettuccio nella forma di alcuni particolari. Per riconoscere un kit aggiornato da quello vecchio, si possono ricercare alcuni dettagli che sono stati puntualmente elencati in QUESTA RECENSIONE. Le differenze saltano subito all'occhio:
OLD KIT:
BF-109_2 by Valerio, su Flickr
BF-109_3 by Valerio, su Flickr
RE-TOOLED KIT:
BF-109_4 by Valerio, su Flickr
Da notare anche la differente dimensione delle fusoliere:
BF-109_6 by Valerio, su Flickr
I lavori hanno avuto inizio dal cokpit che va al suo posto senza particolari difficoltà. L'unica operazione da eseguire riguarda la completa asportazione del dettaglio stampato sulle pareti laterali dell'abitacolo:
BF-109_7 by Valerio, su Flickr
BF-109_8 by Valerio, su Flickr
Domani si inizia con la verniciatura degli interni... caldo afoso permettendo!
Stay tuned...