Dornier Do 335 1:48 Tamiya
Inviato: 12 novembre 2022, 11:42
Eccovi la gallery del mio ultimo lavoro, cui, a prescindere dai risultati, spetta il merito di avermi dato un pò di spensieratezza e di carica per "ricominciare". Intanto vi tocca il pippone introduttivo (merita perchè la macchina a parte l'aspetto che può piacere o no è davvero interessante e innovativa).
Da www.rollingsteel.it:
Apice tecnologico/prestazionale per quanto riguarda gli aerei con motori a pistoni , il Do-335 alla fine vide il proprio sviluppo tarpato sia dalla comparsa dei motori jet ma anche – e soprattutto – dalla cinofallica gestione del progetto da parte della dirigenza della Luftwaffe.
La caratteristica principale del Pfeil .... è quella di avere 2 motori montati uno in posizione classica anteriore e uno quasi al centro e due eliche, una traente davanti e una spingente dietro collegata in remoto tramite albero di trasmissione al motore centrale. In questo modo l’ aereo cercava di incrementare al massimo le prestazioni di un aereo spinto da due semplici motori a pistoni, il tutto in attesa che i jet diventassero sufficientemente affidabili e privi di problemi tecnici evidenti. D’altronde Dornier ci aveva visto lungo: mettere due motori in fila ha molti vantaggi, innanzitutto la sezione frontale è quella di un monoelica ma col doppio della potenza e se poi una delle due unità dovesse avere problemi, non si verificheranno pericolosi sbilanciamenti di assetto dell’aeroplano. Si ha inoltre un profilo alare sgombro a tutto vantaggio dell’aerodinamica e una maneggevolezza da primato. Già nel 1939 la Dornier lavorava allo sviluppo del bombardiere veloce P-59, che già somigliava molto al Do-335 e per convincere gli alti papaveri della Luftwaffe che la soluzione di un’elica distante dal motore non dava problemi creò addirittura un aereo dimostrativo apposito: il Goppingen Go-9.
Da www.Wikipedia.org: Gli esemplari prodotti furono: 14 prototipi, 10 velivoli A-0 di pre-produzione, 11 A-1 monoposto di serie, e 3 A-10 e A-12 a due posti in tandem addestratori.
Quello che propongo è il velivolo proposto dalla scatola, unico esemplare sopravvissuto alle goffe manovre degli alleati, restaurato ed esposto allo Smithsonian Air and Space Museum di Washinghton, vicino all' Ar 234 e all'He 219.
Mi spiace Paolo, ti tocca di nuovo...
Tra l'altro la visione "di pancia" consente di vedere le 3 bombole di uno dei primi (se non il primo, assieme a He 219) sistemi eject per il seggiolino.
Per gli invecchiamenti ho usato esclusivamente matite acquarellabili ed argentata, Il montaggio fila via liscio, l'unico suggerimento che modestamente mi sento di dare è, per non dover imprecare troppo, eliminare le spine degli exhausts prima dell'incollaggio.
Buon week end a tutti da Mauro!
Da www.rollingsteel.it:
Apice tecnologico/prestazionale per quanto riguarda gli aerei con motori a pistoni , il Do-335 alla fine vide il proprio sviluppo tarpato sia dalla comparsa dei motori jet ma anche – e soprattutto – dalla cinofallica gestione del progetto da parte della dirigenza della Luftwaffe.
La caratteristica principale del Pfeil .... è quella di avere 2 motori montati uno in posizione classica anteriore e uno quasi al centro e due eliche, una traente davanti e una spingente dietro collegata in remoto tramite albero di trasmissione al motore centrale. In questo modo l’ aereo cercava di incrementare al massimo le prestazioni di un aereo spinto da due semplici motori a pistoni, il tutto in attesa che i jet diventassero sufficientemente affidabili e privi di problemi tecnici evidenti. D’altronde Dornier ci aveva visto lungo: mettere due motori in fila ha molti vantaggi, innanzitutto la sezione frontale è quella di un monoelica ma col doppio della potenza e se poi una delle due unità dovesse avere problemi, non si verificheranno pericolosi sbilanciamenti di assetto dell’aeroplano. Si ha inoltre un profilo alare sgombro a tutto vantaggio dell’aerodinamica e una maneggevolezza da primato. Già nel 1939 la Dornier lavorava allo sviluppo del bombardiere veloce P-59, che già somigliava molto al Do-335 e per convincere gli alti papaveri della Luftwaffe che la soluzione di un’elica distante dal motore non dava problemi creò addirittura un aereo dimostrativo apposito: il Goppingen Go-9.
Da www.Wikipedia.org: Gli esemplari prodotti furono: 14 prototipi, 10 velivoli A-0 di pre-produzione, 11 A-1 monoposto di serie, e 3 A-10 e A-12 a due posti in tandem addestratori.
Quello che propongo è il velivolo proposto dalla scatola, unico esemplare sopravvissuto alle goffe manovre degli alleati, restaurato ed esposto allo Smithsonian Air and Space Museum di Washinghton, vicino all' Ar 234 e all'He 219.
Mi spiace Paolo, ti tocca di nuovo...
Tra l'altro la visione "di pancia" consente di vedere le 3 bombole di uno dei primi (se non il primo, assieme a He 219) sistemi eject per il seggiolino.
Per gli invecchiamenti ho usato esclusivamente matite acquarellabili ed argentata, Il montaggio fila via liscio, l'unico suggerimento che modestamente mi sento di dare è, per non dover imprecare troppo, eliminare le spine degli exhausts prima dell'incollaggio.
Buon week end a tutti da Mauro!