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Finishing technics
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Finishing technics
In rete ho trovato questo tutorial...
https://www.youtube.com/watch?v=7IkBFWzwJ-s
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- pitchup
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Re: Finishing technics
Ciao
Ohhhhh.....mio....... Dio........ ma è.....UN CARRARMATO!!!!! Anatema!!!
saluti
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Re: Finishing technics
Beh, dai...Max., fai finta che sia un A-10 che, più o meno, è un carro armato... volantepitchup ha scritto:Ciao
Ohhhhh.....mio....... Dio........ ma è.....UN CARRARMATO!!!!! Anatema!!!
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- pitchup
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Re: Finishing technics
Ciao
...sai però cosa mi sarebbe rusultato interessante?? La colorazione..... si nota all'inizio del video una superba applicazione del concetto di modulazione del colore .
Esiste lo spin off???
saluti
...sai però cosa mi sarebbe rusultato interessante?? La colorazione..... si nota all'inizio del video una superba applicazione del concetto di modulazione del colore .
Esiste lo spin off???
saluti
- microciccio
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Re: Finishing technics
Ciao Sergio,
in pratica questo modellista parte da un disegno riportato in scala dei codici che ritaglia sulla carta stessa. Indubbiamente per farlo con forme complesse occorrono una buona mano ed una lama nuovissima oppure un plotter (per eventuali integrazioni su quest'ultima tecnica lascio la parola a Fabio che fece una dimostrazione a Verona lo scorso anno).
Successivamente applica lo stencil così ottenuto sul modello col nastro mascherando intorno per evitare overspray e sigillando con una pellicola mascherante, altro passaggio critico, i bordi per evitare che il colore si insinui sotto lo stencil.
A questo punto aerografa il colore principale (un bianco Lifecolor, quindi acrilico/vinilico) con diluizione di una parte di colore e due di diluente (per brevità diciamo 30-70) affinché lasci una traccia del disegno sottostante (par di capire sia poco interessato al fatto che sia ben coprente in questo passaggio).
Ritengo che la tecnica sia usabile anche con altri tipi di colore e che, una volta asciutto, si possa applicare una variante che prevede di ripetere con un altro stencil sovrapposto la procedura usando un'altra tinta (partendo come di consueto con il colore più chiaro: basti pensare, solo a titolo di esmepio, ad una stella americana su un velivolo della Seconda Guerra Mondiale che richiederebbe prima il cerchio biamco e poi i lo sfondo blu).
Conclude ripassando a pennello per saturare il colore di fondo e correggere eventuali e sempre possibili piccole inesattezze nella forma definitiva.
Qualche considerazione:
microciccio
in pratica questo modellista parte da un disegno riportato in scala dei codici che ritaglia sulla carta stessa. Indubbiamente per farlo con forme complesse occorrono una buona mano ed una lama nuovissima oppure un plotter (per eventuali integrazioni su quest'ultima tecnica lascio la parola a Fabio che fece una dimostrazione a Verona lo scorso anno).
Successivamente applica lo stencil così ottenuto sul modello col nastro mascherando intorno per evitare overspray e sigillando con una pellicola mascherante, altro passaggio critico, i bordi per evitare che il colore si insinui sotto lo stencil.
A questo punto aerografa il colore principale (un bianco Lifecolor, quindi acrilico/vinilico) con diluizione di una parte di colore e due di diluente (per brevità diciamo 30-70) affinché lasci una traccia del disegno sottostante (par di capire sia poco interessato al fatto che sia ben coprente in questo passaggio).
Ritengo che la tecnica sia usabile anche con altri tipi di colore e che, una volta asciutto, si possa applicare una variante che prevede di ripetere con un altro stencil sovrapposto la procedura usando un'altra tinta (partendo come di consueto con il colore più chiaro: basti pensare, solo a titolo di esmepio, ad una stella americana su un velivolo della Seconda Guerra Mondiale che richiederebbe prima il cerchio biamco e poi i lo sfondo blu).
Conclude ripassando a pennello per saturare il colore di fondo e correggere eventuali e sempre possibili piccole inesattezze nella forma definitiva.
Qualche considerazione:
- rispetto all'uso di altri metodi, come la realizzazione dello stencil col frisket ad esempio, richiede la medesima attenzione in fase di taglio ed un passaggio in più quando si devono isolare i bordi con la pellicola mascherante (il frisket è autoadesivo e per questo talvolta fa impazzire in sede di posa in opera);
- la carta, rispetto al frisket, che è sotanzialmente una superficie plastificata, può impregnarsi di colore e richiede passaggi rapidi e mirati per scongiurare questa eventualità;
- il passaggio finale a pennello si adatta probabilmente meglio ai veicoli terrestri piuttosto che agli aeroplani ove i ritocchi sono, in generale, limitati e si satura il colore con l'aerografo.
microciccio
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Re: Finishing technics
Di nulla, Paolo, scherziamo?!
Come ogni tecnica presenta aspetti positivi ed altri che potremmo definire problematici se trasportati sic et simpliciter al campo aeromodellistico ma comunque un punto di vista che può offrire qualche spunto di un certo interesse o..., almeno, mi piace pensare che possa essere così
Come ogni tecnica presenta aspetti positivi ed altri che potremmo definire problematici se trasportati sic et simpliciter al campo aeromodellistico ma comunque un punto di vista che può offrire qualche spunto di un certo interesse o..., almeno, mi piace pensare che possa essere così
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Re: Finishing technics
Convengo anche io che si adatti più a forme semplici che non a quelle complesse dove bisognerebbe incollare troppo .... ho trovato interessante la parte dei ritocchi finali .... ho quasi sempre toppato in quelle fasi
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Re: Finishing technics
Peccato che mi restituisce un messaggio di errore e il video non è disponibile. Mi avete incuriosito.
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Re: Finishing technics
Strano... io l'ho cliccato ora e funziona! Magari tenta direttamente di lanciarlo dalla piattaforma di YouTubeGeometrino82 ha scritto:Peccato che mi restituisce un messaggio di errore e il video non è disponibile. Mi avete incuriosito.
Marco
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Re: Finishing technics
Mah, mi sembra una "roba" complicata per fare tre numeri e un triangolo.