Mini G. B. Pacific battes 2014 Kawasaki Hien
Inviato: 27 ottobre 2014, 9:49
Ciao a tutti,
dopo un breve sondaggio per schiarirmi le idee ho deciso di fare il Tony (vedi “candidati per la battaglia”).
Si tratta del Ki 61-1 Hien mod. Hei (a muso corto armato di cannoni da 20 mm nelle ali) n° 15 appartenuto al 244th Sentai di stanza a Chofu AB nel Gennaio 1945 pilotato dal Caporale Seiiki Suzuki.
Il kit di partenza è un misterioso vacuform (anni 80/90 circa) probabilmente di una altrettanto misteriosa marca, la HK, di cui non sono riuscito a trovare notizie in merito. Dico “probabilmente” perché l'unico riferimento ad una marca viene dalle decals incluse al kit che però non ha il foglio di istruzioni, almeno per avere un riferimento alle versioni proposte. In compenso il modello, che comprende una unica stampata, un trasparente e decals, è molto corretto e finemente inciso.
Confido nel nostro Gianni Brera del Modellismo per saperne di più (indovinate chi è). Colgo l'occasione per illustrare le tecniche che impiego per costruire questi kit e anche per fare un po' di chiarezza sfatando in parte la cattiva fama che li perseguita.
Va detto innanzi tutto che sono stati la prima alternativa ai kit tradizionali agli albori del nostro Hobby e, per la loro natura artigianale, soggetti alla capacità di chi li produceva. Quindi, come per gli Short Run o quelli in Resina vale la stessa legge: occhio alla scelta! Potete trovare delle ottime basi o immonde mostruosità. Il loro limite principale è legato alla componentistica che nei vac è quasi impossibile da riprodurre (leggi: motori, eliche, gambe carrello ecc.) e che ha dato il via a quel fenomeno che oggi chiamiamo After Market. Uno dei primi produttori credo sia stata la Aeroclub che produceva vari componenti in metallo bianco utili anche per conversioni di kit normali. Uno dei vantaggi dei vac è la plastica di cui sono fatti, che è indubbiamente più stabile della resina e facilmente lavorabile, il che permette di riprodurre anche soggetti di dimensioniragguardevoli.
Oggigiorno i produttori sono pochi, gli Short Run imperano in quanto validissimi come alternativa ai kit normali. Si possono comunque trovare ai mercatini o in rete kit usati anche a buon prezzo.
È facile trovare riproduzioni vac in 1/72 di aerei di linea che non hanno un interesse di massa (anche per via della mole). Invito tutti comunque a provare almeno una volta il montaggio di uno di questi modelli che indubbiamente contribuiscono ad arricchire la propria esperienza tecnica.
Eccovi due esempi contrapposti: l'ottimo Tenzan della Eagles Talon e l'abominevole Fireball della Airmodel Come dicevo, è importante partire da una buona base e a mio parere questo kit lo è.
Userò anche alcune cosine che avevo comprato anni fa per questo vac e che hanno condiviso la polvere con lui fino ad oggi. Definirei nostalgicamente “Modellismo anni '90” il lavoro che vi propongo per via dell'età del kit ed accessori. Chissà quanti di voi, come me, ne hanno comprati con l'intento di farli e poi sono rimasti ad ammuffire nell'armadio per anni!
Gli accessori comprendono un set Eduard fotoinciso n° 72-023(1991) abbastanza semplice (è uno dei primi prodotti da questa ditta), le parti mobili in resina della Aires n° 7056 (200?)che, seppur belle, sono copie leggermente modificate di quelle del kit Hasegawa, un ottimo tettuccio vac del set Falcon n° 13(1998) e le decals della Lifelike n°72-004(2004) belle e con un buon foglio istruzioni esaustivo.
Alcune parti come l'elica e le ruote arrivano dal mio “boneyard”(deposito dei pezzi) che ha ormai raggiunto una stratificazione da era mesozoica. parte prima
alla prossima
sonny
dopo un breve sondaggio per schiarirmi le idee ho deciso di fare il Tony (vedi “candidati per la battaglia”).
Si tratta del Ki 61-1 Hien mod. Hei (a muso corto armato di cannoni da 20 mm nelle ali) n° 15 appartenuto al 244th Sentai di stanza a Chofu AB nel Gennaio 1945 pilotato dal Caporale Seiiki Suzuki.
Il kit di partenza è un misterioso vacuform (anni 80/90 circa) probabilmente di una altrettanto misteriosa marca, la HK, di cui non sono riuscito a trovare notizie in merito. Dico “probabilmente” perché l'unico riferimento ad una marca viene dalle decals incluse al kit che però non ha il foglio di istruzioni, almeno per avere un riferimento alle versioni proposte. In compenso il modello, che comprende una unica stampata, un trasparente e decals, è molto corretto e finemente inciso.
Confido nel nostro Gianni Brera del Modellismo per saperne di più (indovinate chi è). Colgo l'occasione per illustrare le tecniche che impiego per costruire questi kit e anche per fare un po' di chiarezza sfatando in parte la cattiva fama che li perseguita.
Va detto innanzi tutto che sono stati la prima alternativa ai kit tradizionali agli albori del nostro Hobby e, per la loro natura artigianale, soggetti alla capacità di chi li produceva. Quindi, come per gli Short Run o quelli in Resina vale la stessa legge: occhio alla scelta! Potete trovare delle ottime basi o immonde mostruosità. Il loro limite principale è legato alla componentistica che nei vac è quasi impossibile da riprodurre (leggi: motori, eliche, gambe carrello ecc.) e che ha dato il via a quel fenomeno che oggi chiamiamo After Market. Uno dei primi produttori credo sia stata la Aeroclub che produceva vari componenti in metallo bianco utili anche per conversioni di kit normali. Uno dei vantaggi dei vac è la plastica di cui sono fatti, che è indubbiamente più stabile della resina e facilmente lavorabile, il che permette di riprodurre anche soggetti di dimensioniragguardevoli.
Oggigiorno i produttori sono pochi, gli Short Run imperano in quanto validissimi come alternativa ai kit normali. Si possono comunque trovare ai mercatini o in rete kit usati anche a buon prezzo.
È facile trovare riproduzioni vac in 1/72 di aerei di linea che non hanno un interesse di massa (anche per via della mole). Invito tutti comunque a provare almeno una volta il montaggio di uno di questi modelli che indubbiamente contribuiscono ad arricchire la propria esperienza tecnica.
Eccovi due esempi contrapposti: l'ottimo Tenzan della Eagles Talon e l'abominevole Fireball della Airmodel Come dicevo, è importante partire da una buona base e a mio parere questo kit lo è.
Userò anche alcune cosine che avevo comprato anni fa per questo vac e che hanno condiviso la polvere con lui fino ad oggi. Definirei nostalgicamente “Modellismo anni '90” il lavoro che vi propongo per via dell'età del kit ed accessori. Chissà quanti di voi, come me, ne hanno comprati con l'intento di farli e poi sono rimasti ad ammuffire nell'armadio per anni!
Gli accessori comprendono un set Eduard fotoinciso n° 72-023(1991) abbastanza semplice (è uno dei primi prodotti da questa ditta), le parti mobili in resina della Aires n° 7056 (200?)che, seppur belle, sono copie leggermente modificate di quelle del kit Hasegawa, un ottimo tettuccio vac del set Falcon n° 13(1998) e le decals della Lifelike n°72-004(2004) belle e con un buon foglio istruzioni esaustivo.
Alcune parti come l'elica e le ruote arrivano dal mio “boneyard”(deposito dei pezzi) che ha ormai raggiunto una stratificazione da era mesozoica. parte prima
alla prossima
sonny