Maks 2019, il reportage
Inviato: 13 settembre 2019, 19:18
Cari amici,
eccoci di ritorno reduci da un’esaltante ed entusiasmante “Campagna di Russia”, un’ esperienza quanto mai unica per la quantità e qualità di ciò che abbiamo visto e visitato.
Senza dilungarmi troppo sulla parte organizzativa con tempi, orari e spostamenti, posso dirvi che sono stati sette giorni davvero intensi e a tratti piuttosto impegnativi. Abbiamo visitato alcuni (la maggior parte) dei musei moscoviti di nostro maggiore interesse e vari luoghi iconici della capitale: il Museo della Vittoria (anche detto Museo della Grande Guerra Patriottica 1941-1945), il Museo della Tecnologia di Vadim Zadorozhny, il Museo di Mónino, il Museo Centrale delle FF.AA. , il Bunker 42, parte esterna del Cremlino, il parco VDNKh ed alcune delle più belle stazioni monumentali della affollatissima metropolitana.
Alcune considerazioni:
- il Museo della Vittoria comprende un bel giro che ripercorre gli accadimenti più salienti del periodo 1941-1945, con teche interattive, diorami delle principali battaglie, molti oggetti, monili e soprattutto la commemorazione di coloro che hanno speso la loro vita in difesa della Madre Patria. In particolare troviamo la Hall of Glory, una grande sala circolare sulla cui parete sono riportati gli 11800 nomi di chi, con eroismo, si è distinto per la causa, sormontati dai nomi delle principali città sovietiche che hanno subito le maggiori perdite. Al centro una grande statua bronzea, raffigurante il “Soldato della Vittoria”, indica con la mano sinistra la grande stella rossa posta al centro della cupola, luogo ove riposano in pace coloro che hanno meritato questo posto. In un’altra hall, invece, un altro altare sormontato da milioni di catenelle che, se non ho capito male, stanno a simboleggiare (a meno che la didascalia non si riferisse ai libri presenti nella sala), tutti i compagni caduti nel periodo bellico.
All’esterno, i riferimenti storici sono davvero tanti, cito soltanto l’obelisco che è alto 141,8 metri (questo l’ho letto adesso , cioè i numero dei giorni del conflitto, appunto 1418), ai cui piedi San Giorgio (patrono della città di Mosca) uccide il drago le cui effigi lo riconducono al male rappresentato dal nazismo.
Museo davvero molto ma molto interessante: consigliatissimo a tutti.
Il parco racchiude anche delle parti tematiche su mezzi, velivoli e navi che hanno preso parte al conflitto e uno spazio riservato ad aerei ed elicotteri del periodo della Guerra Fredda.
Queste parti della mostra, a dir la verità, non sono il top per via dello stato di scarsa manutenzione (vds abbandono) in cui versano, sono comunque un bel complemento al tutto il monumento e meritano sicuramente di essere visitati, lascio la parola a Jacopo per la parte tecnica di ciò che racchiudono.
Grazie della linea Luca!, per quanto riguarda la parte tecnica in realtà c’è davvero poco da dire la colorazione di quasi tutti i soggetti era inventata, molti soggetti russi sono stati sistemati a “colpi di martello”, così come il 109 con i carrelli dello Spitfire e il P-39 modificato per sembrare un P-63. Per quanto riguarda i Moderni hanno anche loro colorazioni un po’ inventate ma la cosa che faceva più strano erano i pitot storti oppure piegati a causa di urti vari.
- il Museo della Tecnologia di Vadim Zadorozhny è un museo privato che racchiude in se una vastissima collezione di automezzi, veicoli, motocicli, velivoli, mezzi terrestri e ferroviari d’epoca da lasciare a bocca aperta. Sia io che Jacopo pensavamo di passare velocemente in rassegna le aree non prettamente militari ma, come api in un campo di fiori, passavamo da un automezzo all’altro scattando foto come neanche Maurizio Corona dei tempi sarebbe riuscito a fare.
Anche questo è davvero imperdibile, da vedere assolutamente, lascio quindi la parola a Jac per la parte prettamente tecnica.
Grazie Luca! Su questo museo c’è davvero tanto da dire, in Primis è stato un piacere vedere un Su-24 tenuto davvero bene come Gate Guardian, oltre al suddetto possiamo trovare la seconda e unica cellula del IL-102, Un Mig-21 SMT/MT perfettamente conservato (che non ho mai trovato nelle mie ricerche quando ne avevo bisogno), il primo prototipo dello Yak-141 Freestyle, ben 2 Yak-38 (un M ed un Early), un bellissimo Yak-25 e uno Yak-28. Il resto erano aerei piuttosto “comuni”, sicuramente “fuori posto” un bel F-84F, unico esempio d’aereo americano nella grande madre terra Russia.
-il Museo di Mónino, mi raccomando l’accento grave sulla prima “ó”, io lo ponevo sulla “i”. Beh, chi non lo conosce? Il più grande museo, ahimè a cielo aperto, in cui è possibile trovare esemplari davvero rari o unici di aerei ed elicotteri.
Se non siete deboli di cuore, vedere certi pezzi così malconci è un delitto, è davvero un “must have” la Mecca aeronautica sovietica.
Anche qua lascio la parola a Jac di quanto di più interessante ha trovato.
Grazie della linea Luca, per Monino c’è molto da vedere e ben poco da dire. Una volta entrati la prima sala è stata allestita in memoria delle prime macchine volanti russe e dei loro pionieri del volo, e li troneggiante su tutti quei prototipi un bellissimo I-16 che a confronto sembra quasi futuristico. Dopo questa sala si entra nella zona degli Assi, dove troviamo diversi aerei famosi come gli I-15, Il-10, IL-2, La-5, Lag-9 e tra tutti un Po-2 della squadriglia Nočnye Ved'my altrimenti nota come: le streghe della notte, questo reggimento era composto da sole donne e si occupavano di attacco al suolo leggero di notte, tramite i modesti Po-2. In totale la squadriglia effettuò oltre 23000 missioni e 23 delle 40 avieetrici vennero insignite dell’onorificenza massima: Stella d’oro di eroe dell’Unione Sovietica. Dopo questo Hangar ci si para davanti la parte del museo esterno li si trovano almeno un esemplare di ogni bombardiere strategico russo, dal T-4, passando per l’ M-50 ed infine il Titanico Sukhoy T-4 interamente costruito in Titanio (era la risposta sovietica al Valkirie), per finire con il maestoso Tu-95 Bear. Tra i pezzi “unici” segnalo l’altro prototipo dello Yak-141, il T-10 (prototipo Su-27), il prototipo del Su-24. Il Mig-21 ISh (versione da attacco al suolo con dei “pod” fissi alle ali con 3 punti d’aggancio l’uno, in grado pure di alloggiare 2 razziere l’uno angolate di 45° in modo da poter sparare verso il basso con entrambe), “ Mig-31 Preserie con i petali del motore, MiG-21I Analog, lo Ye-150 ed infine lo Yak-36.
- il Museo Centrale delle Forze Armate, anche qua si ripercorre in ordine cronologico, dal periodo dei cosacchi alla guerra fredda, tutta la storia militare sovietica. Ricchissimo di teche, vestiti d’epoca, medaglie, un altare alla vittoria sul nazismo …i resti dell’U-2 abbattuto, ecc ecc è anche questa una tappa obbligata da non saltare assolutamente.
La parte esterna, per i motivi di cui sopra, ed anche per le improbabili mimetiche nonché le spesse coltri di vernici, fanno calare l’interesse e anche qualcos’altro …l’umore, che a avevate capito, eehhh?
Qui invece c’è da dire poco, pochi aerei, già visti, tenuti veramente male e soprattutto ammassati, per dire nel museo c’era pure un Su-24 ma si intravedeva, era messo dietro al Su-27, con affianco un MiG-25 e dall’altra parte un SU-15.
- il Bunker 42 è invece un bunker sotterraneo costruito in piena città pochi anni dopo la fine del secondo conflitto mondiale a seguito della nuova minaccia atomica americana. Posto aduna profondità di 65 metri, diciassette piani di morbidezza …di scale, si snoda in parecchie gallerie e stanze, raggiunto anche da una linea ferrovia collegata alla vicina stazione della metropolitana. Il bunker è davvero molto grande e vengono proposti molteplici tour: noi, per ragioni di tempo, abbiamo optato per quello classico di poco più di un’ora che ripercorre un po’ le parti salienti della sua storia. Il bunker è attualmente stato reso più appettibile per lo scopo turistico con abbellimento e arredamento delle sale interne, tappeti passatoie nei corridoi e cose del genere, ma una parte è stata lasciata grezza così com’era stata concepita. Il giro merita davvero, molto consigliato .
- il Cremlino lo abbiamo costeggiato il giorno dell’arrivo, è davvero immenso, per percorrere due dei tre lati abbiamo impiegato circa un’ora e mezza di marcia. Purtroppo non abbiamo potuto accedere alla Piazza Rossa in quanto era oggetto di manifestazioni varie e quindi accessibile solo con biglietto di ingresso. Sarebbe stato bello assistere al cambio della Guardia, ma non sapevamo quando sarebbe avvenuto. Anche qua il richiamo al patriottismo è molto forte, dei garofani rossi spiccavano sull'altare dedicato alla città di Stalingrado.
- il parco VDNKh, anche qua pieno di manifestazioni, è un’area ricca di grandi monumenti patriottici dell’ex Unione Sovietica. Situato vicino al Museo della Cosmonautica, che abbiamo saltato a piè pari, è lungo quasi due chilometri; costeggiato da innumerevoli monumenti, fontane, aiuole e culmina con l'esposizione di un vettore spaziale Vostok, una navetta spaziale Buran (sventrata e snaturata perché adibita a parco tematico per i bambini), un Su-27, un Mi-8 ed uno Yak-42 nonché un altro museo dedicato allo spazio e alla cosmonautica.
Il parco è assolutamente da vedere.
- ed infine, dopo avervi annoiato per bene, passiamo alle cose serie: il MAKS, Salone dell’Aeronautica e dello Spazio Russo.
Allo scopo abbiamo dedicato tre giornate: nella prima, una di quelle destinate maggiormente al pubblico business, abbiamo potuto avere la possibilità di ammirare con calma l’imponente mostra statica, composta da tutto quanto voli attualmente nei cieli russi più alcune vere “chicche” del passato, per poi dedicarci nel pomeriggio al “ridotto” (si fa per dire) display di volo.
La seconda giornata è stata più improntata a seguire il display di volo, che è durato dalle 10 alle 16,45 circa, per poi dedicare ancora qualche occhiata alla statica.
Il terzo giorno, haimè Jacopo non stava bene, è stata la volta della crociera sulla Moscova con partenza del battello da un molo cittadino per raggiungere la sponda del fiume che passa nelle immediate vicinanze della base, dalla quale zona si riesce a seguire il display di volo come se si fosse nella prima fila del cinema nonché, vantaggio di non poco conto, con una condizione di luce migliore. La luce, purtroppo, è infatti questa la condizione negativa che caratterizza questa manifestazione: avere cioè costantemente il sole in piena fronte, oltre i display eseguiti abbastanza lontanucci per normali focali di fascia non professionale.
Ad ogni modo, è per me la seconda volta che assisto a questo airshow e tutte le foto “bruciate” dall’intensità della luce ripagano lo stesso il pieno di emozioni che certi spettacoli, improbabili ed improponibili altrove, riescono a dare.
Lascio la parola a Jacopo che si sfoghi pure su quanto era presente in volo e a terra.
Bene Luca, grazie per la linea!
Su Maks in effetti c’è molto da dire, nella mostra statica, abbiamo potuto ammirare il top dell’aviazione Russa, Su-35/30/57, MiG-29 SMT/29K/ 31/ 35, Yak-130, Tu-160/22M/95 infine nella parte finale della statica hanno messo quei due soggetti che per me sono stati uno dei motivi per andare in Russia, Il MiG-1.44 e il Su-47 (S-47) Berkut.
Per quanto riguarda la manifestazione c’è da dire molto, vedi delle cose uniche, mooolto belli i display dei Su-30SM in coppia o i 4 Su-35 oppure il Be-200 che sgancia 3 carichi d’acqua di colore Rosso, Blu, Bianco. Display unico invece è stato quello del Su-57, primo ed unico caso (mio) di vedere uno stealth fare certe evoluzioni. A mente fredda devo dire che i display dei solisti con i Su-30/35/57/ e MiG-35 erano molto simili, se non identici, diciamo solo che vedevi le stesse cose fatte da altre macchine. Ma salvo questo è stato davvero unico e sicuramente lo consiglio a tutti!
Alcuni numeri:
- n. scatti effettuati da Luca, circa 13700 circa (di cui circa 7400 tra musei, città e statica e 6100 in volo);
- n. scatti effettuati da Jacopo, 10711;
- n. passi eseguiti 128.739 per un totale di circa 101 km percorsi in sette giorni.
Un grazie a tutti ma sopratutto al buon Jacopo, "compagno" di viaggio e fonte inesauribile di sapere aeronautico
Ecco a voi un po’ di foto, scusate se sono tante ma è davvero difficile saper scegliere…eheheh
MAKS statica
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MAKS display di volo
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Museo della Vittoria
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Bunker 42
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Museo della Tecnica
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Museo di Monino
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Museo Centrale delle FF.AA.
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eccoci di ritorno reduci da un’esaltante ed entusiasmante “Campagna di Russia”, un’ esperienza quanto mai unica per la quantità e qualità di ciò che abbiamo visto e visitato.
Senza dilungarmi troppo sulla parte organizzativa con tempi, orari e spostamenti, posso dirvi che sono stati sette giorni davvero intensi e a tratti piuttosto impegnativi. Abbiamo visitato alcuni (la maggior parte) dei musei moscoviti di nostro maggiore interesse e vari luoghi iconici della capitale: il Museo della Vittoria (anche detto Museo della Grande Guerra Patriottica 1941-1945), il Museo della Tecnologia di Vadim Zadorozhny, il Museo di Mónino, il Museo Centrale delle FF.AA. , il Bunker 42, parte esterna del Cremlino, il parco VDNKh ed alcune delle più belle stazioni monumentali della affollatissima metropolitana.
Alcune considerazioni:
- il Museo della Vittoria comprende un bel giro che ripercorre gli accadimenti più salienti del periodo 1941-1945, con teche interattive, diorami delle principali battaglie, molti oggetti, monili e soprattutto la commemorazione di coloro che hanno speso la loro vita in difesa della Madre Patria. In particolare troviamo la Hall of Glory, una grande sala circolare sulla cui parete sono riportati gli 11800 nomi di chi, con eroismo, si è distinto per la causa, sormontati dai nomi delle principali città sovietiche che hanno subito le maggiori perdite. Al centro una grande statua bronzea, raffigurante il “Soldato della Vittoria”, indica con la mano sinistra la grande stella rossa posta al centro della cupola, luogo ove riposano in pace coloro che hanno meritato questo posto. In un’altra hall, invece, un altro altare sormontato da milioni di catenelle che, se non ho capito male, stanno a simboleggiare (a meno che la didascalia non si riferisse ai libri presenti nella sala), tutti i compagni caduti nel periodo bellico.
All’esterno, i riferimenti storici sono davvero tanti, cito soltanto l’obelisco che è alto 141,8 metri (questo l’ho letto adesso , cioè i numero dei giorni del conflitto, appunto 1418), ai cui piedi San Giorgio (patrono della città di Mosca) uccide il drago le cui effigi lo riconducono al male rappresentato dal nazismo.
Museo davvero molto ma molto interessante: consigliatissimo a tutti.
Il parco racchiude anche delle parti tematiche su mezzi, velivoli e navi che hanno preso parte al conflitto e uno spazio riservato ad aerei ed elicotteri del periodo della Guerra Fredda.
Queste parti della mostra, a dir la verità, non sono il top per via dello stato di scarsa manutenzione (vds abbandono) in cui versano, sono comunque un bel complemento al tutto il monumento e meritano sicuramente di essere visitati, lascio la parola a Jacopo per la parte tecnica di ciò che racchiudono.
Grazie della linea Luca!, per quanto riguarda la parte tecnica in realtà c’è davvero poco da dire la colorazione di quasi tutti i soggetti era inventata, molti soggetti russi sono stati sistemati a “colpi di martello”, così come il 109 con i carrelli dello Spitfire e il P-39 modificato per sembrare un P-63. Per quanto riguarda i Moderni hanno anche loro colorazioni un po’ inventate ma la cosa che faceva più strano erano i pitot storti oppure piegati a causa di urti vari.
- il Museo della Tecnologia di Vadim Zadorozhny è un museo privato che racchiude in se una vastissima collezione di automezzi, veicoli, motocicli, velivoli, mezzi terrestri e ferroviari d’epoca da lasciare a bocca aperta. Sia io che Jacopo pensavamo di passare velocemente in rassegna le aree non prettamente militari ma, come api in un campo di fiori, passavamo da un automezzo all’altro scattando foto come neanche Maurizio Corona dei tempi sarebbe riuscito a fare.
Anche questo è davvero imperdibile, da vedere assolutamente, lascio quindi la parola a Jac per la parte prettamente tecnica.
Grazie Luca! Su questo museo c’è davvero tanto da dire, in Primis è stato un piacere vedere un Su-24 tenuto davvero bene come Gate Guardian, oltre al suddetto possiamo trovare la seconda e unica cellula del IL-102, Un Mig-21 SMT/MT perfettamente conservato (che non ho mai trovato nelle mie ricerche quando ne avevo bisogno), il primo prototipo dello Yak-141 Freestyle, ben 2 Yak-38 (un M ed un Early), un bellissimo Yak-25 e uno Yak-28. Il resto erano aerei piuttosto “comuni”, sicuramente “fuori posto” un bel F-84F, unico esempio d’aereo americano nella grande madre terra Russia.
-il Museo di Mónino, mi raccomando l’accento grave sulla prima “ó”, io lo ponevo sulla “i”. Beh, chi non lo conosce? Il più grande museo, ahimè a cielo aperto, in cui è possibile trovare esemplari davvero rari o unici di aerei ed elicotteri.
Se non siete deboli di cuore, vedere certi pezzi così malconci è un delitto, è davvero un “must have” la Mecca aeronautica sovietica.
Anche qua lascio la parola a Jac di quanto di più interessante ha trovato.
Grazie della linea Luca, per Monino c’è molto da vedere e ben poco da dire. Una volta entrati la prima sala è stata allestita in memoria delle prime macchine volanti russe e dei loro pionieri del volo, e li troneggiante su tutti quei prototipi un bellissimo I-16 che a confronto sembra quasi futuristico. Dopo questa sala si entra nella zona degli Assi, dove troviamo diversi aerei famosi come gli I-15, Il-10, IL-2, La-5, Lag-9 e tra tutti un Po-2 della squadriglia Nočnye Ved'my altrimenti nota come: le streghe della notte, questo reggimento era composto da sole donne e si occupavano di attacco al suolo leggero di notte, tramite i modesti Po-2. In totale la squadriglia effettuò oltre 23000 missioni e 23 delle 40 avieetrici vennero insignite dell’onorificenza massima: Stella d’oro di eroe dell’Unione Sovietica. Dopo questo Hangar ci si para davanti la parte del museo esterno li si trovano almeno un esemplare di ogni bombardiere strategico russo, dal T-4, passando per l’ M-50 ed infine il Titanico Sukhoy T-4 interamente costruito in Titanio (era la risposta sovietica al Valkirie), per finire con il maestoso Tu-95 Bear. Tra i pezzi “unici” segnalo l’altro prototipo dello Yak-141, il T-10 (prototipo Su-27), il prototipo del Su-24. Il Mig-21 ISh (versione da attacco al suolo con dei “pod” fissi alle ali con 3 punti d’aggancio l’uno, in grado pure di alloggiare 2 razziere l’uno angolate di 45° in modo da poter sparare verso il basso con entrambe), “ Mig-31 Preserie con i petali del motore, MiG-21I Analog, lo Ye-150 ed infine lo Yak-36.
- il Museo Centrale delle Forze Armate, anche qua si ripercorre in ordine cronologico, dal periodo dei cosacchi alla guerra fredda, tutta la storia militare sovietica. Ricchissimo di teche, vestiti d’epoca, medaglie, un altare alla vittoria sul nazismo …i resti dell’U-2 abbattuto, ecc ecc è anche questa una tappa obbligata da non saltare assolutamente.
La parte esterna, per i motivi di cui sopra, ed anche per le improbabili mimetiche nonché le spesse coltri di vernici, fanno calare l’interesse e anche qualcos’altro …l’umore, che a avevate capito, eehhh?
Qui invece c’è da dire poco, pochi aerei, già visti, tenuti veramente male e soprattutto ammassati, per dire nel museo c’era pure un Su-24 ma si intravedeva, era messo dietro al Su-27, con affianco un MiG-25 e dall’altra parte un SU-15.
- il Bunker 42 è invece un bunker sotterraneo costruito in piena città pochi anni dopo la fine del secondo conflitto mondiale a seguito della nuova minaccia atomica americana. Posto aduna profondità di 65 metri, diciassette piani di morbidezza …di scale, si snoda in parecchie gallerie e stanze, raggiunto anche da una linea ferrovia collegata alla vicina stazione della metropolitana. Il bunker è davvero molto grande e vengono proposti molteplici tour: noi, per ragioni di tempo, abbiamo optato per quello classico di poco più di un’ora che ripercorre un po’ le parti salienti della sua storia. Il bunker è attualmente stato reso più appettibile per lo scopo turistico con abbellimento e arredamento delle sale interne, tappeti passatoie nei corridoi e cose del genere, ma una parte è stata lasciata grezza così com’era stata concepita. Il giro merita davvero, molto consigliato .
- il Cremlino lo abbiamo costeggiato il giorno dell’arrivo, è davvero immenso, per percorrere due dei tre lati abbiamo impiegato circa un’ora e mezza di marcia. Purtroppo non abbiamo potuto accedere alla Piazza Rossa in quanto era oggetto di manifestazioni varie e quindi accessibile solo con biglietto di ingresso. Sarebbe stato bello assistere al cambio della Guardia, ma non sapevamo quando sarebbe avvenuto. Anche qua il richiamo al patriottismo è molto forte, dei garofani rossi spiccavano sull'altare dedicato alla città di Stalingrado.
- il parco VDNKh, anche qua pieno di manifestazioni, è un’area ricca di grandi monumenti patriottici dell’ex Unione Sovietica. Situato vicino al Museo della Cosmonautica, che abbiamo saltato a piè pari, è lungo quasi due chilometri; costeggiato da innumerevoli monumenti, fontane, aiuole e culmina con l'esposizione di un vettore spaziale Vostok, una navetta spaziale Buran (sventrata e snaturata perché adibita a parco tematico per i bambini), un Su-27, un Mi-8 ed uno Yak-42 nonché un altro museo dedicato allo spazio e alla cosmonautica.
Il parco è assolutamente da vedere.
- ed infine, dopo avervi annoiato per bene, passiamo alle cose serie: il MAKS, Salone dell’Aeronautica e dello Spazio Russo.
Allo scopo abbiamo dedicato tre giornate: nella prima, una di quelle destinate maggiormente al pubblico business, abbiamo potuto avere la possibilità di ammirare con calma l’imponente mostra statica, composta da tutto quanto voli attualmente nei cieli russi più alcune vere “chicche” del passato, per poi dedicarci nel pomeriggio al “ridotto” (si fa per dire) display di volo.
La seconda giornata è stata più improntata a seguire il display di volo, che è durato dalle 10 alle 16,45 circa, per poi dedicare ancora qualche occhiata alla statica.
Il terzo giorno, haimè Jacopo non stava bene, è stata la volta della crociera sulla Moscova con partenza del battello da un molo cittadino per raggiungere la sponda del fiume che passa nelle immediate vicinanze della base, dalla quale zona si riesce a seguire il display di volo come se si fosse nella prima fila del cinema nonché, vantaggio di non poco conto, con una condizione di luce migliore. La luce, purtroppo, è infatti questa la condizione negativa che caratterizza questa manifestazione: avere cioè costantemente il sole in piena fronte, oltre i display eseguiti abbastanza lontanucci per normali focali di fascia non professionale.
Ad ogni modo, è per me la seconda volta che assisto a questo airshow e tutte le foto “bruciate” dall’intensità della luce ripagano lo stesso il pieno di emozioni che certi spettacoli, improbabili ed improponibili altrove, riescono a dare.
Lascio la parola a Jacopo che si sfoghi pure su quanto era presente in volo e a terra.
Bene Luca, grazie per la linea!
Su Maks in effetti c’è molto da dire, nella mostra statica, abbiamo potuto ammirare il top dell’aviazione Russa, Su-35/30/57, MiG-29 SMT/29K/ 31/ 35, Yak-130, Tu-160/22M/95 infine nella parte finale della statica hanno messo quei due soggetti che per me sono stati uno dei motivi per andare in Russia, Il MiG-1.44 e il Su-47 (S-47) Berkut.
Per quanto riguarda la manifestazione c’è da dire molto, vedi delle cose uniche, mooolto belli i display dei Su-30SM in coppia o i 4 Su-35 oppure il Be-200 che sgancia 3 carichi d’acqua di colore Rosso, Blu, Bianco. Display unico invece è stato quello del Su-57, primo ed unico caso (mio) di vedere uno stealth fare certe evoluzioni. A mente fredda devo dire che i display dei solisti con i Su-30/35/57/ e MiG-35 erano molto simili, se non identici, diciamo solo che vedevi le stesse cose fatte da altre macchine. Ma salvo questo è stato davvero unico e sicuramente lo consiglio a tutti!
Alcuni numeri:
- n. scatti effettuati da Luca, circa 13700 circa (di cui circa 7400 tra musei, città e statica e 6100 in volo);
- n. scatti effettuati da Jacopo, 10711;
- n. passi eseguiti 128.739 per un totale di circa 101 km percorsi in sette giorni.
Un grazie a tutti ma sopratutto al buon Jacopo, "compagno" di viaggio e fonte inesauribile di sapere aeronautico
Ecco a voi un po’ di foto, scusate se sono tante ma è davvero difficile saper scegliere…eheheh
MAKS statica
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MAKS display di volo
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Museo della Vittoria
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Bunker 42
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Museo della Tecnica
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Museo di Monino
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Museo Centrale delle FF.AA.
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