Northrop F-20A Tigershark - 1/48 Freedom Model Kits - Finito! 2/6
Inviato: 30 gennaio 2016, 1:07
Northrop F-20A Tigershark: Il velivolo giusto al momento sbagliato!
Storia del Velivolo:
Alla metà degli anni ’70 apparve chiaro alla Northrop e al suo presidente Tom Jones che era giunto il momento di pensare ad un successore del loro fortunato F-5E Tiger II, in servizio presso molte aviazioni minori. Nel mercato stavano entrando temibili avversari come i Mirage 2000, velivoli con caratteristiche avanzate dal punto di vista della manovrabilità, dell’avionica e con i comandi di volo fly-by-wire.
Nel 1975 Northrop iniziò gli studi della versione F-5G che prevedeva la sostituzione dei due motori J-85 del Tiger II con un singolo General Elettric F-404 in grado di erogare il 60% di spinta in più rispetto ai due precedenti motori.
Con l’ascesa alla Casa Bianca di Jimmy Carter, la politica Estera di tale amministrazione pose subito un divieto (Direttiva 13) all’esportazione di armi tecnologicamente avanzate, con la motivazione che esse avrebbe portato instabilità. Infatti molte nazioni volevano essere riequipaggiate con i nuovi velivoli da caccia F-15 ed F-16.
Nel 1978 l’USAF contattò la Northrop con l’intento di valutare l’F-5G da fornire a Taiwan. La China Nazionalistà intendeva acquistare 160 caccia da alte prestazione (Mach 2) come deterrente contro la vicina Repubblica Popolare Cinese. Nell’Ottobre del 1978 Carter concesse l’autorizzazione alla vendita anche se non in forma ufficiale in quanto l’F-5G utilizzava il nuovissimo motore F-404 che era stato scelto come unità propulsiva dell’F/A-18 Hornet il cui prototipo stava spiccando il primo volo.
Nel Gennaio 1980 l’amministrazione Carter modificò la direttiva 13 permettendo lo sviluppo di un aereo per l’esportazione, il cui finanziamento doveva cadere interamente su risorse private. Tale programma (sotto la supervisione dell’USAF) venne battezzato FX (Foreign eXport) ed il velivolo da sviluppare doveva avere prestazioni intermedie tra F-5E e l’F-16A. Al concorso risposero la General Dynamics e la Northrop. La prima proponeva una versione depotenziata dell’F-16A denominata F-16/79 con la sostituzione del motore P&W FW100 con il vecchio J-79, mentre la Northrop con l’F-5G battezzato Tigershark. La General Dynamics non credeva la programma FX e non investì molto, oltre ad un F-16B modificato con il vecchio turbogetto.
Dall’altro lato la Northrop invece credeva molto nel progetto Tigershark, puntando ad un velivolo dalle prestazioni di volo paragonabili all’F-16A, ma con costi di acquisto e di gestione/manutenzione decisamente inferiori. Per la prima volta la Northrop decise di sperimentare una nuova organizzazione di lavoro creando un PDC (Production Development Center) un centro dove i Progettisti e la Produzione lavoravano a stretto contatto per sviluppare un velivolo in grado fin dai primi prototipi di avere capacità operative complete. Vennero anche selezionati i fornitori e le apparecchiature che avessero un MBF (Meantime Between Failure) decisamente più elevati dell’F-16. Lo sviluppo del Tigershark procedette in tempi serrati ed in 32 mesi il velivolo era pressoché completato.
Nel gennaio 1981 però l’ex attore holywoodiano Ronald Regan prese possesso della Casa Bianca. Sono la spinta del nuovo Sottosegretario di Stato alla Sicurezza James Buckley venne tolto il divieto alle esportazioni di armi tecnologicamente avanzate e si autorizzò la vendita di F-16 a Pakistan, Venezuela e Korea del Sud. La Northrop si trovò così spiazzata dovendo adesso confrontarsi non più con le specifiche del velivolo FX ma la con le prestazioni dell’F-16A. Venne deciso di dotare il velivolo di una nuova versione più potente del motore F-404, avionica interamente digitale, integrazione del radar APG-67 in grado di lanciare missili Sparrow, AMRAAM, Maverick ed effettuare missioni sia di intercettazione che di attacco al suolo. Le caratteristiche avioniche risultavano superiori all’F-16 con costi di acquisto e soprattutto di manutenzione più bassi e con tali prestazioni i dirigenti della Norhrop erano molto fiduciosi di rinverdire i successi commerciali dell’F-5E. Per i collaudi venne ingaggiata anche la “leggenda” il Generale (pensione) Chuck Yeager.
Il primo volo venne effettuato nell’agosto del 1982 e raggiunse subito, con facilità Mach 1. Nel primo prototipo, inizialmente dipinto nei colori bianco e rosso, vennero utilizzare parti dell’F-5E per quanto riguarda la cabina, il seggiolino ed il tettuccio, mentre il pannello strumenti e l’avionica era già digitale con caratteristiche complete. Dopo aver partecipato al salone di Le Bourget rientrò negli Stati Uniti e ricevette una colorazione a due toni di grigio e la Northrop ottenne di avere la nuova designazione F-20.
Seguirono due ulteriori prototipi con le caratteristiche definitive, sia come cabina di pilotaggio, che come seggiolino che come tettuccio panoramico. Con l’arrivo del 3° prototipo su chiesta del presidente della Northrop i velivoli vennero tutti colorati con una la vernice automobilistica nota come “BMW Grey”.
Le nazioni estere che intendevano acquistare il Tigershark però non volevano porre la firma sui contratti di acquisto fino a quando l’USAF non aveva messo in linea tale velivolo. Sostenevano che non volevano acquistare un caccia che non era parte dell’aviazione americana. Durante un tour di presentazione del velivolo in estremo oriente nell’ottobre del 1984, il primo prototipo, pilotato da Darrell Cornell, venne perso durante una esibizione a Suwon in Corea del Sud con la perdita del pilota. Successive investigazioni attribuirono l’incidente alle forti accelerazioni (GLOC) a cui era stato sottoposto il pilota durante le manovre e non manifestarono nessun cedimento o problema al velivolo.
Nell’Aprile del 1985 la Northrop partecipò alla gara per il nuovo velivolo “Aggressor” contro l’F-16, ma pur offrendo un prezzo estremamente competitivo, la General Dynamics fece leva sulla disponibilità dell’US.Navy del motore F110 per offrire le cellule dell’F-16 ad un prezzo paragonabile al Tigershark e la Marina assegnò il contratto alla General Dynamics. Il Congresso americano volle far luce sul perché stessero comprando l’F-16 ad un prezzo superiore al Tigershark, velivolo dalle prestazioni paragonabili. La General Dynamics evidentemente era molto ben appoggiata dai senatori del Texas (lo stato dove risiedeva) all’interno dell’amministrazione Reagan.
L’amministrazione Reagan negò anche la vendita dei Tigershark a Taiwan con la motivazione che i rapporti tra gli USA e la Repubblica Popolare Cinese stavano migliorando e non c’era necessità di fornire armi avanzati alla Cina Nazionalista.
Altra brutta tegola il mese seguente quanto il secondo velivolo pilotato da Dave Barnes si schianto a Goose Bay nel Labrador mentre si stavano allenado per una manifestazione aerea in Europa. Nell’incidente perì il pilota collaudatore e le investigazioni mostrarono che la causa era stata ancora il GLOC, mentre il velivolo non aveva subito avarie.
La Northrop aveva investito 1,2 miliardi di dollari nel progetto Tigershark e non aveva ottenuto ancora ordini, pur avendo un velivolo che tecnicamente non aveva dato nessun problema e dalle ottime caratteristiche.
L’occasione del rilancio si presentò nel 1986 con il concorso per 270 caccia da fornire all’USAF per la difesa aerea degli Stati Uniti. L’avversario del F-20 era sempre l’F-16A e la Northrop lo offrì ad un prezzo molto interessante. Dall’altro lato, con una manovra non del tutto limpida, la General Dynamics offrì un kit per upgradare 270 F-16A allo standard ADF e rimpiazzare i velivoli con altrettanti F-16C.
La sera del 30 ottobre 1986 l’USAF comunicò alla Northrop che la vittoria era stata assegnata alla General Dynamics e che in cambio dell’uscita dal progetto Tigershark avrebbero ricevuto l’ordine per costruire il bombardiere Stealth B-2 e lo sviluppo del nuovo caccia da superiorità aerea YF-23.
Il giorno seguente un comunicato stampo decretava la fine del F-20A Tigershark. Il terzo prototipo venne inviato al California Science Center in Los Angeles, dové attualmente conservato. Il quarto prototipo assemblato al 25% venne demolito.
Il modello:
Esistono tre modelli di Tigershark, i primi due risalenti a trent’anni fa e precisamente l’Hasegawa in 1/72 ed il Monogram in 1/48. L’ultimo arrivato è questo prodotto cinese della ditta “Freedom Model Kits”.
Le stampate a primo sguardo sono buone ed in generale è un kit fatto bene. Purtroppo è impossibile costruire il primo prototipo in quanto manca il cockpit ed il tettuccio dell’F-5E. Purtroppo sia la Monogram che ancor di più questi cinesi hanno messo il nuovo tettuccio panoramico anche sul primo prototipo!
Storia del Velivolo:
Alla metà degli anni ’70 apparve chiaro alla Northrop e al suo presidente Tom Jones che era giunto il momento di pensare ad un successore del loro fortunato F-5E Tiger II, in servizio presso molte aviazioni minori. Nel mercato stavano entrando temibili avversari come i Mirage 2000, velivoli con caratteristiche avanzate dal punto di vista della manovrabilità, dell’avionica e con i comandi di volo fly-by-wire.
Nel 1975 Northrop iniziò gli studi della versione F-5G che prevedeva la sostituzione dei due motori J-85 del Tiger II con un singolo General Elettric F-404 in grado di erogare il 60% di spinta in più rispetto ai due precedenti motori.
Con l’ascesa alla Casa Bianca di Jimmy Carter, la politica Estera di tale amministrazione pose subito un divieto (Direttiva 13) all’esportazione di armi tecnologicamente avanzate, con la motivazione che esse avrebbe portato instabilità. Infatti molte nazioni volevano essere riequipaggiate con i nuovi velivoli da caccia F-15 ed F-16.
Nel 1978 l’USAF contattò la Northrop con l’intento di valutare l’F-5G da fornire a Taiwan. La China Nazionalistà intendeva acquistare 160 caccia da alte prestazione (Mach 2) come deterrente contro la vicina Repubblica Popolare Cinese. Nell’Ottobre del 1978 Carter concesse l’autorizzazione alla vendita anche se non in forma ufficiale in quanto l’F-5G utilizzava il nuovissimo motore F-404 che era stato scelto come unità propulsiva dell’F/A-18 Hornet il cui prototipo stava spiccando il primo volo.
Nel Gennaio 1980 l’amministrazione Carter modificò la direttiva 13 permettendo lo sviluppo di un aereo per l’esportazione, il cui finanziamento doveva cadere interamente su risorse private. Tale programma (sotto la supervisione dell’USAF) venne battezzato FX (Foreign eXport) ed il velivolo da sviluppare doveva avere prestazioni intermedie tra F-5E e l’F-16A. Al concorso risposero la General Dynamics e la Northrop. La prima proponeva una versione depotenziata dell’F-16A denominata F-16/79 con la sostituzione del motore P&W FW100 con il vecchio J-79, mentre la Northrop con l’F-5G battezzato Tigershark. La General Dynamics non credeva la programma FX e non investì molto, oltre ad un F-16B modificato con il vecchio turbogetto.
Dall’altro lato la Northrop invece credeva molto nel progetto Tigershark, puntando ad un velivolo dalle prestazioni di volo paragonabili all’F-16A, ma con costi di acquisto e di gestione/manutenzione decisamente inferiori. Per la prima volta la Northrop decise di sperimentare una nuova organizzazione di lavoro creando un PDC (Production Development Center) un centro dove i Progettisti e la Produzione lavoravano a stretto contatto per sviluppare un velivolo in grado fin dai primi prototipi di avere capacità operative complete. Vennero anche selezionati i fornitori e le apparecchiature che avessero un MBF (Meantime Between Failure) decisamente più elevati dell’F-16. Lo sviluppo del Tigershark procedette in tempi serrati ed in 32 mesi il velivolo era pressoché completato.
Nel gennaio 1981 però l’ex attore holywoodiano Ronald Regan prese possesso della Casa Bianca. Sono la spinta del nuovo Sottosegretario di Stato alla Sicurezza James Buckley venne tolto il divieto alle esportazioni di armi tecnologicamente avanzate e si autorizzò la vendita di F-16 a Pakistan, Venezuela e Korea del Sud. La Northrop si trovò così spiazzata dovendo adesso confrontarsi non più con le specifiche del velivolo FX ma la con le prestazioni dell’F-16A. Venne deciso di dotare il velivolo di una nuova versione più potente del motore F-404, avionica interamente digitale, integrazione del radar APG-67 in grado di lanciare missili Sparrow, AMRAAM, Maverick ed effettuare missioni sia di intercettazione che di attacco al suolo. Le caratteristiche avioniche risultavano superiori all’F-16 con costi di acquisto e soprattutto di manutenzione più bassi e con tali prestazioni i dirigenti della Norhrop erano molto fiduciosi di rinverdire i successi commerciali dell’F-5E. Per i collaudi venne ingaggiata anche la “leggenda” il Generale (pensione) Chuck Yeager.
Il primo volo venne effettuato nell’agosto del 1982 e raggiunse subito, con facilità Mach 1. Nel primo prototipo, inizialmente dipinto nei colori bianco e rosso, vennero utilizzare parti dell’F-5E per quanto riguarda la cabina, il seggiolino ed il tettuccio, mentre il pannello strumenti e l’avionica era già digitale con caratteristiche complete. Dopo aver partecipato al salone di Le Bourget rientrò negli Stati Uniti e ricevette una colorazione a due toni di grigio e la Northrop ottenne di avere la nuova designazione F-20.
Seguirono due ulteriori prototipi con le caratteristiche definitive, sia come cabina di pilotaggio, che come seggiolino che come tettuccio panoramico. Con l’arrivo del 3° prototipo su chiesta del presidente della Northrop i velivoli vennero tutti colorati con una la vernice automobilistica nota come “BMW Grey”.
Le nazioni estere che intendevano acquistare il Tigershark però non volevano porre la firma sui contratti di acquisto fino a quando l’USAF non aveva messo in linea tale velivolo. Sostenevano che non volevano acquistare un caccia che non era parte dell’aviazione americana. Durante un tour di presentazione del velivolo in estremo oriente nell’ottobre del 1984, il primo prototipo, pilotato da Darrell Cornell, venne perso durante una esibizione a Suwon in Corea del Sud con la perdita del pilota. Successive investigazioni attribuirono l’incidente alle forti accelerazioni (GLOC) a cui era stato sottoposto il pilota durante le manovre e non manifestarono nessun cedimento o problema al velivolo.
Nell’Aprile del 1985 la Northrop partecipò alla gara per il nuovo velivolo “Aggressor” contro l’F-16, ma pur offrendo un prezzo estremamente competitivo, la General Dynamics fece leva sulla disponibilità dell’US.Navy del motore F110 per offrire le cellule dell’F-16 ad un prezzo paragonabile al Tigershark e la Marina assegnò il contratto alla General Dynamics. Il Congresso americano volle far luce sul perché stessero comprando l’F-16 ad un prezzo superiore al Tigershark, velivolo dalle prestazioni paragonabili. La General Dynamics evidentemente era molto ben appoggiata dai senatori del Texas (lo stato dove risiedeva) all’interno dell’amministrazione Reagan.
L’amministrazione Reagan negò anche la vendita dei Tigershark a Taiwan con la motivazione che i rapporti tra gli USA e la Repubblica Popolare Cinese stavano migliorando e non c’era necessità di fornire armi avanzati alla Cina Nazionalista.
Altra brutta tegola il mese seguente quanto il secondo velivolo pilotato da Dave Barnes si schianto a Goose Bay nel Labrador mentre si stavano allenado per una manifestazione aerea in Europa. Nell’incidente perì il pilota collaudatore e le investigazioni mostrarono che la causa era stata ancora il GLOC, mentre il velivolo non aveva subito avarie.
La Northrop aveva investito 1,2 miliardi di dollari nel progetto Tigershark e non aveva ottenuto ancora ordini, pur avendo un velivolo che tecnicamente non aveva dato nessun problema e dalle ottime caratteristiche.
L’occasione del rilancio si presentò nel 1986 con il concorso per 270 caccia da fornire all’USAF per la difesa aerea degli Stati Uniti. L’avversario del F-20 era sempre l’F-16A e la Northrop lo offrì ad un prezzo molto interessante. Dall’altro lato, con una manovra non del tutto limpida, la General Dynamics offrì un kit per upgradare 270 F-16A allo standard ADF e rimpiazzare i velivoli con altrettanti F-16C.
La sera del 30 ottobre 1986 l’USAF comunicò alla Northrop che la vittoria era stata assegnata alla General Dynamics e che in cambio dell’uscita dal progetto Tigershark avrebbero ricevuto l’ordine per costruire il bombardiere Stealth B-2 e lo sviluppo del nuovo caccia da superiorità aerea YF-23.
Il giorno seguente un comunicato stampo decretava la fine del F-20A Tigershark. Il terzo prototipo venne inviato al California Science Center in Los Angeles, dové attualmente conservato. Il quarto prototipo assemblato al 25% venne demolito.
Il modello:
Esistono tre modelli di Tigershark, i primi due risalenti a trent’anni fa e precisamente l’Hasegawa in 1/72 ed il Monogram in 1/48. L’ultimo arrivato è questo prodotto cinese della ditta “Freedom Model Kits”.
Le stampate a primo sguardo sono buone ed in generale è un kit fatto bene. Purtroppo è impossibile costruire il primo prototipo in quanto manca il cockpit ed il tettuccio dell’F-5E. Purtroppo sia la Monogram che ancor di più questi cinesi hanno messo il nuovo tettuccio panoramico anche sul primo prototipo!