Dunque, cominciamo l'opera.
La prima botta di buona volontà ci vuole con la cappottatura motore, che è composta di 3 parti distinte: il radome è diviso verticalmente in 2 metà (destra e sinistra) e il profilo anteriore è un anello che va fissato alle due parti precedenti dopo che sono state unite e carteggiate.

L'unione di esse è particolarmente delicata, il rischio concreto è che si formi uno scalino che poi necessiterebbe di abbondante carteggiatura per venire eliminato.
Bisogna naturalmente aver cura di lisciare per bene (io ho usato in sequenza la carta abrasiva 400, 600, e 1000) la parte interna della carenatura, perché parte di essa potrebbe essere esposta agli sguardi.
L'anello anteriore è consigliabile fissarlo senza posizionare colla sul bordo, ma lavorando solo dall'interno: io prima di tutto ho usato due piccole gocce di cianoacrilato, posizionate con uno stecchino in corrispondenza dei due piccoli dentini-guida (indicati dalle due freccine rosse); poi, a fissaggio avvenuto, ho irrobustito la struttura passando su tutto il bordo interno la colla (lungo i puntini blu).

In tal modo la giunzione esterna non ha avuto bisogno di alcun intervento ed è rimasta bella pulita, molto evidente e quindi realistica come nell'originale.

A collante ben asciugato, una ulteriore delicata ripassata dell'interno con la carta abrasiva 1000.
A questo punto il pezzo è pronto per la verniciatura interna con il verde mimetico 53192 (FS 34227, Humbrol 120) che utilizzerò per gli interni di tutto il modello in sostituzione del classico verde anticorrosione (FS 34272, Humbrol 78+34) in quanto pare che in Reggiane all'epoca usassero così.
Ora però, come si può vedere, il problema maggiore è dare la dovuta aggiustatina (a dir poco...) alle svasature corrispondenti al vivo di volata delle canne delle mitragliatrici. Non ho ancora idea di come procedere, ci penserò con calma.